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 di Natura Mediterraneo
 


Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Lepidoptera
 Dal bruco all'adulto: Vanessa cardui
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Holly
Moderatore


Prov.: Varese

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Flora e Fauna

Inserito il - 09 ottobre 2011 : 18:09:14 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Hexapoda Ordine: Lepidoptera Famiglia: Nymphalidae Genere: Vanessa Specie:Vanessa cardui
Buongiorno a tutti!

Anche quest'anno la vacanza in Valtellina ha dato i suoi frutti, fra cui un bel bruco di Vanessa cardui, specie che non osservavo dall'estate 2009.
Ecco alcuni bruchi, tutti sullo stesso cardo, che ne ospitava due o tre; il mio bruco, che non ho fotografato, si cibava di ortica:

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Dal bruco all''adulto: Vanessa cardui
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Dal bruco all''adulto: Vanessa cardui
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Dal bruco all''adulto: Vanessa cardui
141,34 KB

Holly

Modificato da - clido in Data 10 ottobre 2011 09:30:05

Holly
Moderatore


Prov.: Varese

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 09 ottobre 2011 : 18:10:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa è la pupa formatasi dal mio bruco. Ho notato che si trattava di una pupa mobilissima: si contorceva e muoveva con forza i segmenti addominali, anche se appena sfiorata! Non avevo mai osservato tale comportamento nelle mobili pupe di Nottuidi e Geometridi, men che meno in quelle delle farfalle diurne, solitamente piuttosto rigide (proprio come le pupe di Aglais urticae, che ho allevato insieme alla cardui).

Immagine:
Dal bruco all''adulto: Vanessa cardui
135,22 KB

Holly
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Holly
Moderatore


Prov.: Varese

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Flora e Fauna

Inserito il - 09 ottobre 2011 : 18:10:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Infine, ecco lo splendido adulto, sfarfallato il 24 agosto. E' stato bellissimo rivedere, così da vicino, poi, una specie che non osservavo da tempo; nonostante la presenza dei bruchi, in Valle ho osservato un solo esemplare, su Buddleja

E' stata una bella esperienza e ho avuto anche un pizzico di fortuna, perchè il bruco della cardui sfarfallato mi è capitato per caso insieme ad altre sei Aglais urticae, TUTTE parassitate da Tachinidi ho provato ad allevare anche due Vanessa atalanta, ma si sono rivelate parassitate entrambe. Solo due Aglais urticae (trovate in Natura già pupe, fra l’altro) sono sfarfallate con successo!)

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Dal bruco all''adulto: Vanessa cardui
211,13 KB
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Dal bruco all''adulto: Vanessa cardui
143,81 KB

Holly
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erborista1
Utente Senior


Città: gambettola
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 09 ottobre 2011 : 20:39:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Holly,bellissimo esemplare.Durante l'allevamento delle vanesse Aglais io,ho notato che le crisalidi,si agitavano molto,fin quasi verso lo sfarfallamento,come la tua vanessa del cardo.

Modificato da - vladim in data 23 aprile 2016 04:58:46
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viviana
Utente V.I.P.

Città: Carmagnola
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


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Flora e Fauna

Inserito il - 09 ottobre 2011 : 23:09:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti! Molto bella.
Non mi è mai capitato, tra i miei pochi allevamenti, di provare con le vanesse, sebbene ogni anno cerchi di trovarle. Pazienza, in compenso vengono loro a farmi visita.
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enrico f
Utente Senior


Città: modena
Prov.: Modena

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 10 ottobre 2011 : 13:04:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto bello, complimenti!

Ferrari Enrico - ModenaMoths
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musbeppe957
Utente Senior


Città: Carmagnola
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


2791 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 11 ottobre 2011 : 08:00:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Domanda:
Ma poi, una volta sfarfallate ed osservate ecc.ecc. cosa ne fate?
Le lasciate in libertà, in natura?
Beppe

-----------------------
"Un crop l'è mai trop!
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erborista1
Utente Senior


Città: gambettola
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


853 Messaggi
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Inserito il - 11 ottobre 2011 : 10:22:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E'naturale Beppe.E' un hobby molto nobile il nostro.Lo scopo dell'allevamento è essenzialmente quello di salvare i bruchi dai tanti nemici che hanno(uccelli,insetti vari,uomo)e poi una volta trasformati in farfalle,restituire loro la libertà.In questo modo contribuiamo a evitare una possibile estinzione.Ciao a presto
Messaggio originario di musbeppe957:

Domanda:
Ma poi, una volta sfarfallate ed osservate ecc.ecc. cosa ne fate?
Le lasciate in libertà, in natura?
Beppe

-----------------------
"Un crop l'è mai trop!
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


13569 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 11 ottobre 2011 : 11:04:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non vorrei sconfessare le affermazioni di Pietro, senz'altro dettate da ottime intenzioni, ma qualcosa va comunque precisata: gli allevamenti in cattività potenzialmente portano più danni che benefici, dato che:

- comportano spesso il rilascio di individui lontano dal luogo di cattura della larva, con possibile "inquinamento" a livello genetico delle popolazioni; se la specie è alloctona, il rilascio diventa una introduzione di una nuova specie, con conseguenze facilmente intuibili

- comunque le condizioni di allevamento, per quando riguarda soprattutto la temperatura e secondariamente l'umidità e l'illuminazione, sono ben diverse da quelle che la larva avrebbe in natura, e questo provoca spesso una modifica dei tempi di sviluppo e il conseguente sfasamento temporale dello sfarfallamento rispetto agli individui in natura, cosa che preclude alle farfalle allevate la possibilità di accoppiarsi con i loro conspecifici naturali.

Per questi motivi, eccettuato l'allevamento in condizioni più "naturali" possibili di specie locali, gli individui sfarfallati non vanno rilasciati nell'ambiente.



Paolo Mazzei
Link Moths and Butterflies of Europe and North Africa
Link Amphibians and Reptiles of Europe
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erborista1
Utente Senior


Città: gambettola
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


853 Messaggi
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Inserito il - 11 ottobre 2011 : 12:36:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono perfettamente daccordo con Paolo.Io,per l'esattezza,allevo farfalle macaone e vanesse Aglais io,che trovo vicino a casa.
Messaggio originario di mazzeip:

Non vorrei sconfessare le affermazioni di Pietro, senz'altro dettate da ottime intenzioni, ma qualcosa va comunque precisata: gli allevamenti in cattività potenzialmente portano più danni che benefici, dato che:

- comportano spesso il rilascio di individui lontano dal luogo di cattura della larva, con possibile "inquinamento" a livello genetico delle popolazioni; se la specie è alloctona, il rilascio diventa una introduzione di una nuova specie, con conseguenze facilmente intuibili

- comunque le condizioni di allevamento, per quando riguarda soprattutto la temperatura e secondariamente l'umidità e l'illuminazione, sono ben diverse da quelle che la larva avrebbe in natura, e questo provoca spesso una modifica dei tempi di sviluppo e il conseguente sfasamento temporale dello sfarfallamento rispetto agli individui in natura, cosa che preclude alle farfalle allevate la possibilità di accoppiarsi con i loro conspecifici naturali.

Per questi motivi, eccettuato l'allevamento in condizioni più "naturali" possibili di specie locali, gli individui sfarfallati non vanno rilasciati nell'ambiente.



Paolo Mazzei
Link Moths and Butterflies of Europe and North Africa
Link Amphibians and Reptiles of Europe


Modificato da - vladim in data 23 aprile 2016 04:59:51
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Holly
Moderatore


Prov.: Varese

Regione: Lombardia


5555 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 12 ottobre 2011 : 16:30:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a tutti per l'apprezzamento!

Anch'io condivido in pieno le affermazioni di Paolo. Vorrei precisare, per correttezza, che, nel mio piccolo (le mie esperienze di allevamento sono ancora modeste) ho sempre allevato specie rinvenute nei dintorni di casa, cercando di avere la massima attenzione per i tempi di sfarfallamento e la sincronizzazione con i conspecifici selvatici: non mi è mai sfarfallata, finora , una specie primaverile in inverno, ma le ho sempre fatte svernare, tenendole a temperatura ambiente. Questo esemplare di Vanessa cardui, nello specifico, è stato allevato nella sua bottiglia, fuori sul balcone; ho tenuto in casa solo la crisalide per evitare predazioni da parte di altri insetti o parassitismo.
In ogni caso, rispettate le condizioni elencate da Paolo, ho sempre liberato ogni farfalla, dopo l'allevamento.

Holly

Modificato da - Holly in data 12 ottobre 2011 16:36:28
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viviana
Utente V.I.P.

Città: Carmagnola
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


361 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 ottobre 2011 : 00:11:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anch'io, coi miei modesti allevamenti, mi sono sempre comportata come Holly: solo specie trovate nell'orto o nel giardino di casa o nelle immediate vicinanze. Mai portato a casa un bruco visto in altri posti.
Può anche capitare di dare una mano alla natura, come nel caso di due bruchini di macaone trovati, qualche anno fa, intirizziti verso il venti di ottobre sopra una pianta di finocchio nell'orto, sorpresi da un repentino calo della temperatura dopo un inizio autunno piuttosto tiepido. Portati in casa, hanno terminato le ultime mute e si sono impupati sul davanzale della finestra in soggiorno, conquistando, per oltre dieci giorni, l'attenzione del resto della famiglia ("Ma sono anche carini" "Ma quanto mangiano!" "Ma quanta ne fanno" "Ma che divoratori", ecc.). Dopo che la pupa si era ben formata, li ho spostati in cantina e ve li ho tenuti fino alla primavera; portati all'aperto, sono poi sfarfallati normalmente.
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