Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
Apasionnante come sempre!! Ci conta una bella storia che ci fa interrogare, che ci aprende tante cose con delle foto sempre ottime et siamo cattivi del relato e delle immagine!! Sei mitico!! Abbracci!!
1) quando si vede un Batozonellus lacerticida (o un altro grosso Pompilidae) che sta scavando la tana, vale la pena di controllare nel raggio di 50-150cm; probabilmente, scopriremo il ragno parcheggiato in attesa; 2) probabilmente questi imenotteri preferiscono cacciare alla sera (ne avevo osservati altri che scavavano verso la stessa ora); forse, per evitare di attirae l'attenzione di rettili e uccelli. Se è così, considerato che, dopo trasportato il ragno nella tana, resta ancora un bel pio' di lavoro per coprire e mimetizzare l'apertura, vuol dire che lavorano bene anche al buio. Non per niente, ci sono Pompilidae americani che cacciano esclusivamente di notte. luigi
...e non per niente infatti molti ragni prediligono attivarsi di notte per predare!
Anch'io, come Fabre, ho fatto 3 ipotesi. 1) che fosse una questione di corazzatura, e mi è sembrato improbabile, perché i ragni riescono a perforare facilmente gli esoscheletri degli imenotteri quando li predano. 2) che l'imenottero riuscisse a non farsi mordere, e mi è sembrato altrettanto improbabile; i Pompilidae hanno zampe discretamente forti e speroni lunghi e appuntiti, ma quando un ragno stringe com 4 o più zampe esercita una forza notevole. 3) che il ragno non morda perché prova una specie di repulsione. Anche questa ipotesi mi sembra debole perché i ragni spesso mordono insetti velenosi o repellenti, salvo lasciarli dopo; inoltre, bisognerebbe dimostrare come agisce questa ipotetica repulsione.
In sostanza, non so come facciano.
Ci sarebbe una quarta ipotesi: l'imenottero è in qualche modo immune al veleno del ragno...
Paolo Mazzei Link Moths and Butterflies of Europe and North Africa Link Amphibians and Reptiles of Europe
Per me questa ipotesi non regge. Il ragno non è una vipera o una vespa o uno scorpione; i cheliceri dei ragni più robusti sono un'arma efficace anche senza veleno.
Gran parte dei ragni masticano la preda con i cheliceri fino a ridurla ad una polpetta che succhiano fino a che non rimane solo un residuo secco.
Allego la foto di cosa rimane di una ninfa di Anacridium aegyptium dopo un paio d'ore di masticazione da parte di un'Hogna radiata e una foto dei cheliceri di un'Hogna radiata stessa.
Quando la "zanna" o "unghia" del chelicero viene chiusa con forza contro i dentelli della base l'effetto meccanico è devastante anche senza veleno. E i ragni più appetiti dai Pompilidae, di solito, hanno cheliceri robusti. luigi
Complimenti per la sequenza fotografica , mi piacerebbe assistere all'"attacco" al ragno, che è grosso e dotato di "armi" potenti e non ho mai capito come mai finisce quasi sempre per soccombere...
Paolo Mazzei Link Moths and Butterflies of Europe and North Africa Link Amphibians and Reptiles of Europe
Forse ho documentato delle eccezioni. I resti che ho fotografato in una tela di Argiope fanno pensare ad un Batozonellus maldestro.
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Modificato da - elleelle in data 25 luglio 2021 11:56:48