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 Cepaea nemoralis etrusca
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Fabiomax
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Città: Cefalù
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Flora e Fauna

Inserito il - 05 febbraio 2011 : 15:39:12 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Gastropoda Famiglia: Helicidae Genere: Cepaea Specie:Cepaea nemoralis etrusca
PREMESSA
In questi giorni ho avuto un po’ di tempo libero e mi sono dedicato allo studio di alcune specie che non fanno parte del mio campo di studio specifico. Non penso di poter dimostrare qualcosa, ma spero che questi piccoli contributi siano di vostro interesse.


Piccolo contributo per Cepaea nemoralis etrusca (Rossmässler 1835)

Cepaea nemoralis è una specie molto comune, presente in quasi tutta l’Europa occidentale.
Bank in Faunaeur.org Link considera etrusca (Rossmässler 1835) come valida sottospecie, con i seguenti sinonimi: alphaea De Stefani 1883; apennina Stabile 1864; lucifaga Rossmässler 1835; adamii Kobelt 1903; cisalpina Stabile 1864; erjaveci Kobelt 1880; leucostoma Stabile 1859; subaustriaca Bourguignat 1880.

etrusca è stata descritta per i dintorni di Genova Pisa ed è diffusa in Italia. E’ caratterizzata da una conchiglia di dimensioni generalmente maggiori rispetto alla C. nemoralis nemoralis, con la superficie percorsa da rughe più o meno evidenti (Fig. 1, 2, 3).

Cepaea nemoralis etrusca


Hesse (1920) (sub Cepaea lucifuga) osserva anche delle peculiarità anatomiche nelle popolazioni da lui esaminate (Viareggio e Villombrosa): flagello mediamente più breve rispetto alle tipiche nemoralis, inoltre, avvolte il canale copulatorio è più lungo mentre il diverticolo della borsa copulatrice può essere corto o assente (Fig 4).


Cepaea nemoralis etrusca



Infine Manganelli et al 1995 considerano etrusca come sinonimo di nemoralis (penso ci sia altra bibliografia di riferimento e sarei grato a chi la volesse citare in questo post).

(Fig. 5, 6; località: Calci (PI), Monte Serra, legit: Oliv)
Questi due esemplari mostrano un flagello leggermente più lungo di quello raffigurato da Hesse, e un canale della borsa copulatrice di lunghezza “regolare”, dunque c’è una certa variabilità in questi caratteri che però non significano necessariamente che etrusca sia geneticamente indistinguibile da nemoralis tipica.
Una sottospecie italiana ci potrebbe stare bene, anche in considerazione dei reperti fossili “postpliocenici” (Giusti & Mzzini, 1970), ma è necessario uno studio più approfondito.
Fabio Liberto

BC = borsa copulatrice; CBC = canale della borsa copulatrice; CC = canale copulatorio; DBC = diverticolo della Borsa copulatice; F = flagello

Cepaea nemoralis etrusca


GIUSTI, F. & MAZZINI, M., 1970 - Notulae malacologicae XIV. I molluschi delle Alpi Apuane. Elenco delle specie viventi con descrizione di una nuova specie: Vitrinobrachium baccettii n. sp. Lav. Soc. ital. Biogeogr. (N.S.), 1: 201-335.

HESSE, P. 1919 - Subfamilia Helicinae. In: Rossmässler, E.A., Iconographie der Land- und Süsswasser-Mollusken, mit vorzüglicher Berücksichtigung der europäischen noch nicht abgebildeten Arten, (N.F.) 23:73-152

MANGANELLI, G., BODON, M., FAVILLI, L., GIUSTI, F., 1995 — Gastropoda Pulmonata. In: Minelli A., Ruffo S. La Posta S. (a cura di), Checklist delle specie della fauna italiana, 16.- Calderini, Bologna.



Sicilia: bellissima per natura

garagolo
Moderatore


Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 febbraio 2011 : 18:06:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Fabio, bel contributo e bellissima la tavola e i confronti anatomici.
Cepaea nemoralis è specie effettivamente comune
( al centro -nord ) ma la "etrusca" mai abbondante e gregaria, gli esemplari toscani , ma anche quelli più a sud , sono generalmente più grandi , più robusti e con la superficie "martellata" come descritto per la ssp etrusca.
Sulla validità della ssp, vi sono dubbi da parte di molti studiosi, certamente rispetto agli esemplari del nord, le diversità morfologiche vi sono, da qui a ritenere qualcosa più di un morfo, è arduo da stabilire allo stato delle cose.
Una piccola nota : gli esemplari che tu hai fotografati li citi come provenienti da Livorno, non mi risultano rinvenimenti nei pressi di Livorno, gli esemplari più vicini alla città mi risultano per le colline pisane e, spiaggiati, per la spiaggia del Calambrone, ma in quest'ultima località possono essere giunti chissà da dove, attraverso i corsi di acqua che vi confluiscono.
Sulle Apuane si rinvengono esemplari molto grandi e dalle colorazioni variabilissime.


Ale
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Fabiomax
Moderatore


Città: Cefalù
Prov.: Palermo

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Flora e Fauna

Inserito il - 07 febbraio 2011 : 12:50:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Garagolo

Ho controllato e hai ragione,
la località non è Livorno ma Monte Serra, Calici (PI).

Certamente con la sola morfologia non è possibili chiarire la questione.

Grazie
Fabio



Sicilia: bellissima per natura
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ang
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Città: roma

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Inserito il - 07 febbraio 2011 : 15:27:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie per questa scheda; condivido le perplessità di alessandro, una piccola variazione nella lunghezza del flagello è un po' poco in sé, speriamo che qualcuno possa un giorno studiare diverse popolazioni di questa specie per via molecolare e fare un po' di luce su questa fantomatica sottospecie, tantopiù che è una specie di grandi dimensioni e ben conosciuta, per cui facilmente campionabile; potrebbe essere un'idea per una tesi di laurea o di dottorato...

ciao

ang
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Subpoto
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Città: Roma
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Inserito il - 07 febbraio 2011 : 22:41:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessantissimo questo post anche se difficilmente si potranno avere delle conclusioni certe.
Negli elicidi la variazione del diverticolo della borsa copulatrice è un carattere di dubbio valore diagnostico,probabilmente è una struttura residuale non funzionale.
Una differenza notevole di questo carattere la si può osservare in Helix delpretiana in cui diviene una struttura funzionale,è molto grosso collegato ad un canale della borsa copulatrice sottilissimo,al diverticolo è deputata la funzione di digerire la spermatofora.
In Helix ligata invece il diverticolo è residuale(assente in H.mileti) e la funzione di disgregare la spermatofora è svolto dal canale della borsa copulatrice.
Anche le dimensioni della conchiglia non sono tali da definire le due sottospecie,non tutte le popolazioni meridionali sono più grandi di quelle padane.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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oxon
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Città: genova
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Inserito il - 08 febbraio 2011 : 21:42:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Desidero ricordare che Cesare F. Sacchi negli anni '50 ha compiuto una serie di studi sulla variabilità di Cepaea nemoralis, tra cui questo reperibile on line: Link.
Pubblicazioni oramai datate ma testimoni del lavoro di questo Autore che ha dedicato una grande parte della sua attività scientifica allo studio proprio di Cepaea nemoralis e che credo degno di menzione.
Ciao.

Oxon

Give me the fruitful error any time, full of seeds, bursting with its own corrections. You can keep your sterile truth for yourself.
Vilfredo Pareto
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Subpoto
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Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 11 febbraio 2011 : 01:40:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Conoscevo questo lavoro e mi sembra che non concordi con gli autori che indicarono la linea padana come netta separazione delle due sottospecie.
Non si può escludere la presenza di sottospecie considerando la tendenza di Cepaea nemoralis a formare delle popolazioni isolate,la popolazione pirenaica con labbro bianco potrebbe essere un esempio,ma per appurarlo occorrerebbero studi genetici su un numero considerevole di popolazioni.



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Sandro
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Fabiomax
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Città: Cefalù
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Flora e Fauna

Inserito il - 06 giugno 2015 : 23:52:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti
Riapro questo post per segnalarvi un interessante lavoro di analisi molecolare su Cepaea nemoralis:
Link
Grindon A.J. & Davison A. 2013. Irish Cepaea nemoralis Land Snails Have a Cryptic Franco-Iberian Origin That Is Most Easily Explained by the Movements of Mesolithic Humans. PLoS ONE 8(6): 1-7, e65792. doi:10.1371/journal.pone.0065792

Gli autori vogliono testare che tipo di legame filogenetico ci sia tra le popolazioni dell'irlanda e quelle dei Pirenei orientali, che sono morfologicamente accomunate dal peristoma bianco. I risultati mostrano una stretta affinità tra le popolazini di queste due regioni. Gli autori ritengono che la colonizzazione di Cepaea nemoralis dai Pirenei all'Irlanda sia avvenuta nel mesolitico per mezzo dell'uomo, sebbene non vengano escluse altre ipotese.

In questo lavoro sono stati esaminati 800 individui di Cepaea nemoralis raccolti in 111 località europee.
L'albero di fig. 1 e la mappa di fig. 2 mostrano che in Italia ci sono almeno due linee filetiche di cui quella indicata come liea "E" è esclusiva dell'Italia appenninica!

Questi dati avvalorano ulteriormente l'ipotesi che Cepaea nemoralis estrusca abbia una sua validità ed è facile ipotizzare che ulteriori indagini lungo la catena appenninica potrebbero rivelare altre sorprese


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papuina
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Inserito il - 07 giugno 2015 : 14:44:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Fabio, salvo imprevisti dovrei andare in Irlanda in agosto, così avrò una cosa in più da osservare.
800 esemplari di Cepaea sacrificati sull'altare della ricerca, solo per questo progetto.
Penso che si possa dire allora che ormai sono qualche milione i molluschi uccisi per lo studio del DNA, considerando che non ne uscirà neppure una nuova aspirina, da un punto di vista etico quasi c'è da riflettere.
Beppe

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Fabiomax
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Città: Cefalù
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Flora e Fauna

Inserito il - 07 giugno 2015 : 20:46:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anche se non sono state descritte nuove specie, il lavoro mi sembra molto interessante sia da un punto di vista evolutivo sia sistematico.

800 esemplari raccolti in 111 località corrispondono a circa 8 esemplari per ciascuna località;
le località non sono concentrate, ma sparse su un territorio molto vasto, quasi l'intera Europa occidentale;
infine Cepea nemoralis è una specie molto comune;
quindi anche se il lavoro ha comportato una certa "erosione" io penso che il danno non sia grave, anzi un singolo incendio può produrre danni ben più pesanti.


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garagolo
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Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
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Flora e Fauna

Inserito il - 07 giugno 2015 : 21:05:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Assolutamente vero, Fabio.

Basta molto poco, ad esempio il taglio dell'erba dei rasaerba lungo la strada per far fuori centinaia e centinaia di esemplari e non di una sola specie !

A volte ci facciamo degli scrupoli morali , ovviamente giustificati, ma assurdi se pensiamo a quanti altri possano essere i motivi della decimazione di popolazioni di molluschi.

Ale


"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco)
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Subpoto
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Città: Roma
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Inserito il - 08 giugno 2015 : 14:01:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Interessantissimo il lavoro di Grindon A.J. & Davison A. 2013 da cui per una miglior comprenssione del discorso riporto la mappa con le diverse linee filetiche individuate.


Linee filetiche di C.nemoralis
Cepaea nemoralis etrusca


La prima cosa che salta agli occhi è il grande rimescolamento delle linee filetiche che l'uomo è riuscito a generare, una situazione simile non sarebbe possibile a meno che non si tratti di specie diverse con areali sovrapposti.
Purtroppo con lo studio del DNA mitocondriale si evidenzia solo la linea materna, mancano dati sul DNA nucleare che ci dica cosa succede nei siti in cui convivono diverse linee filetiche.
Prima di poter parlare di sottospecie si dovrebbe individuare quale sia con esattezza la Cepaea nemoralis nemoralis, la più indicata potrebbe essere la linea A (bianca) dell'Europa centrale.
Fatte queste premesse emerge chiaramente che si potrebbe accettare per la linea filetica E esclusiva dell'area rifugio italiana la sottospecie Cepaea nemoralis etrusca ma purtroppo da questo lavoro si ha un campionamento troppo limitato.
Da quello che si vede nella mappa i tre campionamenti italiani sono a sud del Po, ossia nell'areale che storicamente si dovrebbe attribuire alla ssp etrusca, quello della linea filetica A sembra vicino alle Alpi Apuane dove se non sbaglio vi è una forma grande difficilmente assimilabile agli esemplari centroeuropei.
Altre difficoltà per lo studio delle linee filetiche è il frazionamento delle popolazioni appenniniche ed eventuali apporti antropici che potrebbero dare un quadro simile a quello dei Pirenei ma senza dati sono solo supposizioni.
Le premesse per uno studio molto interessante ci sono tutte, manca solo chi abbia la voglia e la possibilità di intraprenderlo.



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Sandro
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 09 giugno 2015 : 14:01:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le località di raccolta in Italia sono tutte toscane:

"Casabocci": 43º 19' 30.86", 11º 12' 36.41" presso Siena
"Siena": 43º 19' 05.18", 11º 19' 34.64" - praticamente in città
"Empoli": 43º 40' 34.55", 10º 58' 01.87" - poco fuori città

Mancano le distanze genetiche, ma a giudicare dall'albero filogenetico sembrerebbero dell'ordine di qualche 10% per il COI: alcune specie sono state separate per molto meno! Eppure un vecchio studio del 1984 ha dimostrato che esemplari italiani (Firenze e "Santa Croce presso Pavia"), inglesi e americani (non avevano di meglio?) sono perfettamente interfecondi. I dati elettroforetici mostravano grandi differenze genetiche e gli esemplari di Santa Croce risultavano essere intermedi fra quelli inglesi e quelli di Firenze. Ciao,

fern
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Subpoto
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Città: Roma
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Inserito il - 09 giugno 2015 : 17:58:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Purtroppo i dati sono insufficienti per ogni conclusione, l'unica certezza è che l'uomo l'ha ampiamente diffusa.
Anche per definire le sottospecie occorrerebbe un areale definito ma purtroppo il lavoro sarebbe molto costoso ed attualmente non credo che ci sia nessuno interessato.
Forse se EVOLUTION MEGALAB invece di contare le righe avesse lavorato sul genoma avremmo qualche risposta ad alcune delle domande che ci poniamo.



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Sandro
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Fabiomax
Moderatore


Città: Cefalù
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Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 09 giugno 2015 : 19:01:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' vero che l'uomo ha diffuso questi molluschi in aree anche lontane,
tuttavia bisogna tener conto di due cose importanti:
1) durante l'ultimo ciclo glaciale il nord Europa era quasi interamente ricoperto dal ghiaccio
2) le differenti linee filetiche si ritrovano nelle classiche aree rifugio dell'Europa meridionale.
Quindi un futuro studio tassonomico (morfologico-molecolare) deve focalizzarsi nell'area di origine-diversificazione del gruppo, e quindi nei Pirenei, in alcune regioni della Francia, dell'Italia e in poche altre zone.

Ciao
Fabio


Sicilia: bellissima per natura
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 10 giugno 2015 : 12:54:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
1) durante l'ultimo ciclo glaciale il nord Europa era quasi interamente ricoperto dal ghiaccio
2) le differenti linee filetiche si ritrovano nelle classiche aree rifugio dell'Europa meridionale.

Più o meno. Il nord Europa non era così ghiacciato tanto che l'haplotipo B è esclusivo dell'Inghilterra e della costa NW francese, evidenza di una connessione naturale che è esistita nel periodo glaciale. Strano che questo fatto non sia commentato nell'articolo.

Chissà, forse con un centinaio di esemplari si può chiarire la situazione di C. nemoralis etrusca. Ma io penso che Cepaea non finirà mai di stupirci.
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gargiulia
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Inserito il - 05 ottobre 2015 : 01:14:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti!
Sono una studentessa di biologia e ho appena iniziato un Master of Research con Angus Davison, il cui lavoro menzionate in questa discussione...nella quale mi sono imbattuta totalmente per caso!
L'argomento del mio master sarà proprio l'analisi genetica su etrusca. Sto per iniziare il campionamento lungo la sponda sud del Po e sono alla DISPERATA ricerca di coordinate precise dove trovarla! Purtroppo le pubblicazioni non mi danno coordinate, solo il nome del paese. Cesare Sacchi e il resto del suo gruppo di ricerca che lavorava con Cepaea non sono raggiungibili al momento. Prendo più che volentieri qualsiasi aiuto arrivi riguardo indicazioni per trovare etrusca lungo il lato destro del Po o riguardo nomi di esperti/amatori che sappiano come trovarla.


Giulia Gargiulo
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Subpoto
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Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 05 ottobre 2015 : 11:38:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Giulia,
il lavoro che ti accingi a compiere sarebbe molto importante per chiarire dei dubbi che ormai si trascinano da secoli ma molto dipende da come questo lavoro sarà impostato.
Il lavoro di Forni & Sacchi non ha chiarito molto, ripeterlo su una zona fortemente alterata dall'uomo come le sponde del Po non sarebbe molto indicativo.
Il locus tipico della Cepaea nemoralis etrusca (Rossmässler 1837) è Genova secondo quanto indicato dall'autore e per tradizione comprende tutte le popolazioni appenniniche, il corso del Po dovrebbe segnare la linea di confine tra le due sottospecie ma proprio dal lavoro di Forni & Sacchi si evidenzia che in quell'area potrebbero esserci popolazioni miste.
Nelle tre popolazioni italiane (Toscana) studiate in Grindon A.J. & Davison A. 2013 due risultano attribuibili alla sottospecie etrusca mentre l'altra è riconducibile alle popolazioni dell'Europa centrale.
Il quadro si prospetta piuttosto complesso ma quando sarà un po più chiaro il tipo di lavoro che vuoi fare penso che non sarà difficile trovare qualche volenteroso che aiuti nei campionamenti.



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Sandro
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 05 ottobre 2015 : 17:15:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per ora posso solo confermare che effettivamente lungo la sponda sinistra del Po, nel tratto di fiume subito a valle di quello studiato da Forni e Sacchi (2003), non ho mai visto niente che possa rientrare dimensionalmente in H. n. etrusca. Personalmente conosco solo una popolazione di etrusca che sta sul versante ovest delle Apuane, sopra Massa, che però mi sembra poco numerosa (non so se in questa stagione si trovano più facilmente).

ciao

Iperione
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garagolo
Moderatore


Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa

Regione: Toscana


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Inserito il - 05 ottobre 2015 : 17:43:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le popolazioni delle Apuane , ovvero quelle di Cepaea nemoralis etrusca, in realtà, non le definirei "popolazioni" in quanto gli individui, al contrario delle popolazioni di nemoralis del nord, si rinvengono difficilmente in numero superiore ad uno, magari se ne possono rinvenire due o tre nell'arco di qualche metro, ma mai ( perlomeno per la mia esperienza) in numero tale da poterle considerare una popolazione.
In questa stagione si dovrebbero trovare ma, come dicevo, difficile è rinvenirne numerose anche nelle zone dove sono certamente presenti.

Ale


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papuina
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Inserito il - 05 ottobre 2015 : 19:12:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Puoi andare a colpo sicuro a Stellata di Bondeno (FE) nel bosco tra la rocca e il Pò.
Un'altro classico posto è il Bosco della Panfilia, S. Agostino (FE) ricchissimo di Cepaea.

Non ti servano coordinate precise con queste indicazioni vai sicura.
Ciao Beppe


Modificato da - papuina in data 05 ottobre 2015 19:16:09
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