Bell'itinerario,complimenti per la dettagliata descrizione ed anche per le vedute da tutte(o quasi...)le parti,corredate della data di scatto,un particolare che mi piace vedere accanto alle foto. Le immagini invernali hanno un gran fascino anche se fanno un pochino ...paura, ma è chiaro che l'escursione è da fare senza neve!
Avreste magari qualche nota naturalistica della zona,che appare abbastanza selvaggia?
ciao e ancora grazie
Carolan
Modificato da - carolan in data 05 dicembre 2010 16:54:46
Grazie, Stefano. Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, effettivamente le zone sono piuttosto impervie e poco frequentate. Dietro all'Aviolo c'è la val Rabbia, riserva naturale integrale, dove è vietato allontanarsi dai sentieri, e quasi impossibile arrivarci, perchè i sentieri non ci sono più, e quelli che ci sono sono mal segnati. (Io non ci son mai stato).
Per il resto, io sono stato sull'Aviolo quattro volte. L'ultima nel 2007, quando ancora non distinguevo una carota da una margherita. Così ho pochissime immagini di fiori della zona.
Dopo il primo tratto di sentiero nel bosco, si sbuca (a 1900mt) in una bella valle di rocce, mughi e larici che sale piuttosto dolcemente verso le pareti dell'Aviolo. A prima vista il monte sembra inattaccabile. Ma la freccia gialla indica la via che permette di raggiungere la morena sospesa, lassù in alto, ed il punto di attacco finale (freccia rossa).
Immagine 25: monte Aviolo, 16 luglio 2005
Modificato da - leonella55edo47 in data 06 dicembre 2010 23:29:16
Al termine della valle, a circa 2200mt, incontriamo questa cascatella che immette nella parte dura del percorso. Si può passare sia a destra che a sinistra.
Dopo la cascata inizia un tratto si sentiero infame: erto, sassoso, scivoloso, senza respiro per 300mt di dislivello! Alla fine, un tratto orizzontale attrezzato e poi questo passaggio con catena:
Dopo l'imbuto con catena, un altro tratto di sentierino a 70%, che sale verso la morena sospesa: accanto a noi le pareti rocciose dello spigolo delle capre:
Qui, fantastiche creature si affannano, ciecamente, a voler strappare le catene dalla roccia: gli alpinisti, abbagliati dal candore delle loro vesti, si afferrano agli appigli malsaldi e precipitano nel vuoto (leggenda camuna..)
Questo è l'unico tratto esposto: quei due metri sul vuoto. Ma la catena fornisce tutta la sicurezza necessaria. Qui la cengia diagonale ci ha portato nel canalone Sud, che sfocia nella vetta.