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 Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
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Flavio De Santis
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 19 novembre 2010 : 00:14:30 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao a tutti,
sono circa tre anni che durante gli spostamenti nella città di Roma, mi capita di osservare e di sentire vari pappagalli della specie Parrocchetto, che individualmente o a gruppi sono intenti nelle loro attività giornaliere. A me piace osservare le specie naturali che normalmente condividono con noi l’ambiente in cui viviamo, siano esse dei vegetali, degli insetti che degli animali delle varie famiglie. Penso che la natura che vive e ci circonda, sia ancora in parte da scoprire, anche circa le abitudini che regolano la vita di alcune specie viventi. Con questo spirito, quando mi capita casualmente di vedere i suddetti pappagalli, osservo le attività in cui sono impegnati ed i loro spostamenti, il frutto di queste attenzioni ha dato luogo a questo intervento ove ho cercato di riassumere ciò che ho visto. La prima volta che vidi tali pappagalli, fu 6 o 7 anni fa, nei pressi della chiesetta del Quo Vadis sull’Appia Antica. Era d’estate e durante una passeggiata con amici su una stradina inizialmente parallela all’Appia Antica, che poi si discosta da questa ultima indirizzandosi verso la valle della Caffarella, circa 40-50 metri passata la prima curva di detta stradina ed alla sua sx. mentre ero intento ad osservare la vegetazione, udii degli strani stridii di cui non riuscivo ad individuare l'origine e perciò aumentai l’attenzione fino a che non vidi un enorme nido situato a circa 12 m d’altezza su un vecchio albero di Cedro del Libano. Colto da curiosità mi incamminai verso il giardino ove era situato detto albero, oltrepasando di poco il cancello d’ingresso che era aperto, e con un po’ d’attenzione riuscii a vedere degli uccelli color verde smeraldo che uscivano ed entravano dal citato nido. Il nido si trovava in una biforcazione di rami centrale al tronco dell’albero su detto, era formato da migliaia di rami intrecciati tra loro ed il suo volume era notevole, circa 1m³. Tale nido disponeva di vari ingressi ed uscite, era di tipo coloniale , quindi abitato da varie coppie di detti pappagalli e mi impressionò la notevole quantità di guano od escrementi di colore bianco presenti in prossimità delle sue uscite. In pratica nella parte inferiore dei fori d’ingresso al nido, erano presenti delle grandi ed evidenti scolature di detto guano, molto visibili. In vita mia, non avevo mai visto un nido del genere, ove gli uccelli uscivano ed entravano da diversi fori e che poi non era più possibile osservare al suo interno. I nidi che ero da sempre abituato a vedere, erano quelli classici dei merli dei falchi o delle cornacchie, ove i volatili si adagiavano sugli stessi durante la cova e pertanto rimanevano in parte visibili, come erano visibili i loro nidiotti. Non sapevo che pensare del fatto, come mai tali uccelli si trovavano li? Mi ripromisi di fare ulteriori osservazioni del nido in questione nei giorni a venire , come poi accadde, ma i pappagalli non erano mai presenti in prossimità dello stesso, nella quantità che mi capitò di vedere solo la prima volta. Sempre in quel periodo, andavo a visitare un piccolo vivaio specializzato in piante succulente non lontano dal menzionato posto, ubicato in una stradina poco oltre la chiesetta del Quo Vadis e verso le mura aureliane. Durante una di queste visite, feci presente al vivaista della mia scoperta a riguardo dei pappagalli ed egli mi disse, che il fenomeno in quella zona era presente da diverso tempo e che lui nel mentre dava dei semi alle Tortore selvatiche li presenti, tramite una mangiatoia situata all’estremità di un palo alto circa 3 mt., qualche ora prima del tramonto, aveva occasione di vedere tali pappagalli che approfittando del fatto si nutrivano degli stessi semi. Dato che la sera era abbastanza inoltrata, aspettai il momento in cui veniva offerto del cibo a detti volatili, così ebbi modo di osservare da vicino questi pappagalli, circa una decina d’esemplari, che disponevano di colori verdi molto vivaci e che si spostavano con voli veloci e rettilinei. In seguito mi capitò di vedere molte altre volte tali uccelli e sempre nei dintorni della valle della Caffarella, intenti nell’attività di ricerca del cibo. Nei pressi del detto nido, vi sono molti alberi di Celtis australis L. che hanno nome volgare “Bagaloro spaccasassi”, che poco prima dell’autunno presentano dei fruttini color nero a mo di piccole palline di 7-8 mm di diametro, eduli e dolci al ns. palato, difficili da raccogliere e da vedere in quanto situati quasi tutti sui rami più alti degli alberi. Tali frutti quando sono nel momento della loro maturazione, sono molto ambiti dai piccioni di città e in tale occasione, non è difficile vedere gli alberi che li portano invasi da frotte di piccioni che con manovre da giocolieri, forse appoggiandosi ai rametti con le ali aperte, camminano da un ramo all’altro, cibandosi degli stessi . Bene ora i piccioni, a riguardo di detti frutti, hanno dei naturali competitori nei pappagalli che poi ho visto se ne cibano molto avidamente. Forse prima, non ho marcato bene il fatto che la presenza dei pappagalli, si manifesta principalmente dai loro stridii, che poi fanno da guida alla loro individuazione visiva. Da questi primi avvistamenti, a seguito dei suddetti stridii, successivamente è capitato molte altre volte ed in situazioni diverse, di potere osservare i medesimi volatili sia nei pressi del parco della Caffarella che altrove.
Fino a non molto tempo fa , un maestoso Cedro del Libano faceva bella mostra di se situato in un quartiere prospiciente la valle della Caffarella, a fianco d’una edicola di giornali. Su tale albero si contavano a decine i nidi di queste bestiole e non era difficile osservare i loro voli veloci, sia d’ingresso che d’uscita da detti nidi. Oggi non so per quale motivo, ma forse l’immagino, il detto albero è stato radicalmente potato e privato della maggior parte delle sue fronde, così perdendo molti dei nidi che su esso erano costruiti, peccato, ma immagino che gli stridii dei pappagali devono aver infastidito la gente che abita nelle case vicine e pertanto occorreva per forza fare qualcosa per ristabilre la quiete persa! Un giorno di primavera di qualche anno fa, mentre ero fermo sotto al detto albero ad osservare quell’andirivieni di pappagalli , mi successe di vederne uno che si indirizzava su un balcone d’una casa li vicina, fermandosi su una pianta di asparagina ornamentale, di quelle che si vedono con frequenza sulle fioriere dei balconi. L’uccello vidi che spuntava, per così dire, l’apice dei rametti dell’asparagina, quindi la parte più tenera degli stessi e dopo alcune di queste operazioni si rinvolava verso l’albero ove aveva il nido. Penso che quel tipo di poltiglia che ricavava dagli apici delle asparagine, sicuramente era una sorta di alimento adatto ai nidiotti presenti nello stesso nido, la detta operazione si ripetè per più volte di seguito. Sempre alla Caffarella, nella parte centrale del parco in prossimità del nifeo della ninfa Egeria, v’era una sorgente d’acqua potabile che correva nel tratto iniziale in una piccola canala artificiale formata da vecchi mattoni, una mattina presto mentre passeggiavo nel parco, vidi molti di quei pappagalli intenti ad abbeverarsi al suddetto rusciello. Inoltre li ho visti intenti ad abbeverarsi, una singola coppia d’esemplari, al parco degli acquedotti, sui bordi d’un discreto laghetto artificiale, alimentato dallo speco dell’acqua marcia, questo circa 4 anni fa e di mattina presto, qualche tempo prima che il laghetto fosse prosciugato, ovvero perdesse la fornitura d’acqua dal vicino acquedotto. Nella stessa occasione trovandomi a passare sotto a dei Platani muniti delle loro caratteristiche palline rugose, vidi alcuni di questi volatili intenti a cibarsi della parte superficiale di quelle palline. Durante i loro interventi sulle dette palline, alla fine le stesse cadevano dagli alberi, mostrando le loro superfici tutte rosicchiate. Tale operazione ho notato che i volatili la attuavano solo quando le palline erano nello stadio iniziale della loro crescita, poi quando dopo diversi giorni andavano a maturazione, divenendo più dure questi animali non dimostravano più interesse per le stesse. Una mattina mentre mi trovavo sull’Appia nuova, vicino al bivio con via Arco di Travertino, vidi diversi di questi pappagalli che si stavano nutrendo dei germogli appena nati dagli esili rami apicali di alcuni alti Olmi. Li l’andirivieni avveniva da questi alberi ad altri di Cedri del Libano, presenti in una vicina villetta sita in via dei Cessati Spiriti. Ora a distanza d’anni tutta quella zona è colonizzata da detti pappagalli, ma stranamante sul luogo nei momenti primaverili, ho visto anche un’altra specie di volatili, questa fortunatamente autoctona, le gazze ladre che fanno spola dal parco della Caffarella alle grandi aiuole al centro dell’Appia nuova, dove pare che raccolgano dei piccoli animali. Le dette Gazze, dovrebbero avere abitudini migratorie, in quanto nei periodi invernali non capita più di vederle. Ad autunno dell’anno scorso vidi tre di questi Pappagalli intenti a cibarsi dei frutti maturi d’un albero di Melo granato, e fintanto nessuno li disturbò potei osservarli in detta operazione. Tali pappagalli oggi è possibile vederli su gran parte del terittorio cittadino, si vedono e sentono a S. Croce in Gerusalemme, a Villa Borghese, a Villa Lazzaroni sull’Appia nuova, su alberi di Cedri al IV miglio sull’Appia Nuova, lungo tutto il tratto urbano e suburbano dell’Appia Antica dove mi hanno detto sono ubicati molti dei dei loro nidi, allo Statuario ove li vedo di passaggio la mattina presto diretti da est verso ovest e la sera prima del tramonto in direzione opposta alla sudetta. In giardino, ho visto in Gennaio 2007 tre individui di questa specie nutrirsi dei frutti di Melia azederach, pianta originaria dell’India, ciò in un paio d’occasioni, ma poi non li ho più visti tornare su detto albero. In Spagna a Zaragoza ho visto volare verso le ore 17.00 molti stormi di questi piccoli pappagalli composti anche da 25-30 unità, volavano e stridevano contemporaneamente, in direzione ovest-est, in pratica in un ora prossima al tramonto loro volavano diretti verso l’alba del giorno dopo, diretti indubbiamente verso qualche conveniente albero o serie d’alberi, usati come posatoio ove trascorrere l’imminente notte. Penso che tali pappagalli devono nutrirsi anche di qualcosa che trovano in prossimità delle pigne del Pino marittimo, in quanto in più d’una occasione li ho visti vicino a tali contenitori di semi intenti in qualche operazione particolare. Gli stessi volatili, non disdegnano di posarsi sul terreno ricoperto d’un lieve manto erboso per cercare non so quale altro tipo d’alimento in competizione con gli Storni migratori, tra i quali s’aggirano senza essere disturbati.
Sono restio a dirvi questa ulteriore notizia, in quanto ho timore che qualcheduno possa approfittarsene e creare scompiglio nello stormo d’animali osservato ultimamente insieme a mio foglio ed anche in parte fotografato, però visto che stiamo parlando di tali bestiole cercherò di comunicarvi l’evento senza dare riferimenti tangibili. Una sera vedendo il passaggio di numerosi di questi uccelli, mi sono indirizzato in macchina verso la località ove questi si dirigevano e non m’è stato difficile individuarli. Si posavano a stormi anche di 40-50 esemplari sui rami di una fila di Eucalipti, ne abbiamo contati circa 500, probabilmente erano di più, avevano un volo rettilineo e veloce. Ci siamo nascosti dietro un piccolo canneto ed abbiamo effettuato alcune foto degli stessi pappagalli mentre s’avvicinavano a detto posatoio, purtroppo le foto non sono venute tanto chiare perché effettuate contro luce e perché il volo di questi uccelli era veloce, ma tra un centinaio scattate vi mostro una di queste, dove le sagome dei volatili sono inconfondibili. Li c’era un notevole chiasso causato dai loro stridii, veramente forte, con pappagalli che si posavano mentre altri riprendevano il volo riposandosi poco dopo su altri eucalipti vicini, una serrabanda giocosa e vivace che è durata circa 30 minuti, con l’arrivo della notte i pappagalli hanno smesso di muoversi, restando fermi sulle posizioni conquistate sugli alberi, dedicandosi alla lisciatura del loro piumaggio. Oggi questi animali ormai hanno fatta propria l’abitudine di posarsi sui detti Eucalipti sia d’inverno che d’estate, quando capita che passo di li non m’è difficile vederli sia la mattina presto che la sera. Penso d’avere individuato un posatoio generale o qualcosa di molto simile, dove tutte le coppie di pappagalli che vivono in quella zona si recano per passare la notte. Forse nei loro nidi sparsi sul territtorio, durante la notte restano solo gli esemplari che accudiscono i nidiotti, mentre tutto il resto delle famiglie si recano sul detto posatoio. Ho anche un filmato che però pesa 70 MB, dove si vedono volare contemporaneamente nei pressi dei su detti Eucalipti circa 150 di questi pappagalli, ma non sono iscritto a You tube, pertanto non so come potervelo far vedere.
Dopo aver ridotto da 4.5 MB a 300 kb la foto, mi accorgo che il risultato è scadente, scusatemi ma al momento non posso fare di più.
Saluti-Flavio

Immagine:
Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
298,34 KB

Modificato da - Flavio De Santis in Data 19 novembre 2010 00:37:50

ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Inserito il - 19 novembre 2010 : 10:21:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
descrizione interessante e particolareggiata

nin
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2010 : 15:01:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si tratta di parrocchetti, ma non parrocchetti dal collare: questi sono verdi uniformi.
A quanto pare si sono acclimatati bene a Roma e, effettivamente, competono con i piccioni per il cibo, con il vantaggio che loro sono capaci di prelevare i semi prima che cadano.
Peccato che abbiano potato il cedro con i nidi; potare un cedro è un'operazione molto stupida perché le conifere non germogliano e le parti potate resteranno vuote; spesso la pianta muore dopo qualche anno.

Aggiungo qualcuna delle mie foto dei suddetti parrocchetti, sempre relative all'area della Caffarella.
luigi


Immagine:
Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
170,49 KB

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Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
251,08 KB

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Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
93,05 KB

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Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
155,38 KB
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Flavio De Santis
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


168 Messaggi
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Inserito il - 19 novembre 2010 : 16:54:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao nin8 e Luigi.
Caro Luigi molto belle le foto che ci proponi, veramente ben fatte,integrano al meglio la mia descrizione circa le abitudini di questi volatili, in special modo quelle che riprendono i Parrocchetti intenti a cibarsi del frutto di Melia azederach. Devo comunque dirvi che non dovrebbero esserci in giro per Roma solo semplici Parrocchetti verdi, ma ho visto anche altri Pappagalli di diversa specie, in minor numero, al massimo n°3 esemplari, alcuni dal piumaggio con aree marcatamente rosa, con un corpo più slanciato di quelli nelle foto, altri simili ai Parrocchetti verdi, che a volte si uniscono agli stormi citati nel mio primo intervento.Di questi ultimi un esempio dovrebbe essere il pappagallo che si vede nella tua prima foto, sul lato basso destro della foto, vicino all'angolo alto sx. della finestra della casa sita dietro il Cedro. Questo se vedo bene ha un corpo giallo e ali rosse.
Saluti-Flavio

Modificato da - Flavio De Santis in data 19 novembre 2010 17:01:37
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claudio93
Utente Senior


Città: Bologna
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2010 : 17:16:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
interessante descrizione di abitudini e avvistamenti di questi uccelli Flavio!
Si tratta di parrocchetti, ma non parrocchetti dal collare: questi sono verdi uniformi.

scusa Luigi, ma dici che questi non sono parrocchetti dal collare? i parrocchetti dal collare sono infatti verdi uniformi, ma il "collare" lo hanno solo i maschi, che presentano poi sfumature anche azzurro/rosa sempre sul collo..le femmine di questa specie sono invece completamente verdi, senza collarino nero..quindi dalle tue foto questi sono parrocchetti dal collare, no? comunque belle foto!

poco tempo fa anche Edmondo ha postato foto di questi pappagalli, fotografati qui a Bologna, ma io non li ho ancora visti!

a Roma dovrebbero esserci anche i parrocchetti monaci, verdi ma con la parte facciale e ventrale bianca..mai visti??

comunque Flavio hai postato in "brevi note"..meno male

claudio

Modificato da - claudio93 in data 19 novembre 2010 17:20:05
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Flavio De Santis
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


168 Messaggi
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Inserito il - 19 novembre 2010 : 17:42:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Claudio,
gia, relativo alle brevi note....Ma così m'è stato consigliato ed ho raccolto il suggerimento.
A riguardo dei parrocchetti visti da noi, se ricordo bene una buona parte inferiore delle ali è di colore azzurro forte tendente al viola.
Saluti-Flavio

Modificato da - Flavio De Santis in data 19 novembre 2010 17:48:19
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Mauro Grano
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


3855 Messaggi
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Inserito il - 19 novembre 2010 : 18:39:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di claudio93:

interessante descrizione di abitudini e avvistamenti di questi uccelli Flavio!
Si tratta di parrocchetti, ma non parrocchetti dal collare: questi sono verdi uniformi.

scusa Luigi, ma dici che questi non sono parrocchetti dal collare? i parrocchetti dal collare sono infatti verdi uniformi, ma il "collare" lo hanno solo i maschi, che presentano poi sfumature anche azzurro/rosa sempre sul collo..le femmine di questa specie sono invece completamente verdi, senza collarino nero..quindi dalle tue foto questi sono parrocchetti dal collare, no? comunque belle foto!

poco tempo fa anche Edmondo ha postato foto di questi pappagalli, fotografati qui a Bologna, ma io non li ho ancora visti!

a Roma dovrebbero esserci anche i parrocchetti monaci, verdi ma con la parte facciale e ventrale bianca..mai visti??

comunque Flavio hai postato in "brevi note"..meno male

claudio


Si infatti in zona Caffarella, Appia Antica ci sono anche i "monaci" !!

Mauro
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 novembre 2010 : 23:02:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Flavio De Santis:
Di questi ultimi un esempio dovrebbe essere il pappagallo che si vede nella tua prima foto, sul lato basso destro della foto, vicino all'angolo alto sx. della finestra della casa sita dietro il Cedro. Questo se vedo bene ha un corpo giallo e ali rosse.


Purtroppo, quello è finto. Probabilmente, gli abitanti di quell'appartamento hanno il senso dell'umorismo, oppure hanno pensato di richiamare i pappagalli veri per osservarli da vicino.

Per quanto riguarda le specie fotografate, non me ne intendo; ho solo riportato quanto avevano risposto gli esperti in una discussione precedente.
luigi
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Flavio De Santis
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 20 novembre 2010 : 09:03:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luigi,
non preoccuparti che se quello è finto, quì da me ce ne è uno uguale a quello finto che gira libero nella zona da circa 1 anno.La proccupazione per questi animali chiaramente scappati da qualche allevamento, è che oltre ad essere una minaccia per le specie locali ai fini della competizione per il cibo, è per gli stessi anche quella che le nostre mutevoli condizioni ambientali mal si adattano alla loro vita. Probabilmente un inverno più rigido tipo quello del 1985 con temperature a -15° potrebbe ucciderli tutti. Inoltre t'informo d'aver visto in libertà anche un Pappagallo Cacatua completamente bianco,circa 2 anni fa', mi pare d'origine australiana, questo girava per le campagne quì intorno, emettendo un richiamo molto rauco. Ebbi modo di seguirlo perchè volava basso, non più di 3 m d'altezza dal suolo,volava da certe spalliere d'alberi d'Acacia ad altre lontane dalle prime 200 m, avanti e indietro, chiaramente mostrava molto disorientamento in questo suo andirivieni, pensavo che si sarebbe alla fine fermato per poterlo osservare fotografare, ma niente, alla fine rinunciai nell'impresa. Sono a conoscenza che a Genova in un parco pubblico fino a qualche tempo fa', v'era un nido di Ara dell'Amazzonia, frequentato da n°3 esemplari, chissà ora che fine hanno fatto quegli uccelli?
Un saluto, Flavio
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claudio93
Utente Senior


Città: Bologna
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 20 novembre 2010 : 15:49:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:
Purtroppo, quello è finto. Probabilmente, gli abitanti di quell'appartamento hanno il senso dell'umorismo, oppure hanno pensato di richiamare i pappagalli veri per osservarli da vicino.

Per quanto riguarda le specie fotografate, non me ne intendo; ho solo riportato quanto avevano risposto gli esperti in una discussione precedente.
luigi

avevo chiesto spiegazione di quello che avevi scritto perchè anch'io di questi uccelli non ne so molto e non volevo fare confusione.. quindi, se ho capito bene leggendo l'altra discussione, hai postato le foto dei nidi di parrocchetto monaco e un esemplare maschio e uno femmina di parrocchetti dal collare..lo so, sono pesante..

@ Flavio: comunque mi piacerebbe per curiosità vedere le foto dell'altra specie che osservi..magari qualcuno la riconosce anche!

claudio
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Flavio De Santis
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 20 novembre 2010 : 19:23:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Claudio,
guarda che la specie con le ali rosse, l'avrò vista in unico esemplare solo in 3 occasioni diverse, una volta poco ci manca che riuscivo a toccarlo in quanto s'era messo su un arbusto basso del giardino, ma non ero preparato a fotografarlo, un incontro velocissimo e inaspettato. Questi uccelli sono molto schivi, invece i Parrocchetti verdi pare che tollerino la nostra presenza. Tra qualche giorno quando l'albero di Melia azederach, che abbiamo nel giardino avrà perso tutte le foglie, sicuramente i Parrocchetti verranno a visitarlo, in quanto è pieno di frutti, allora chissà se anche quell'altro Pappagallo si farà vivo? Comunque c'è una signora anziana quì vicino, che ne ha alcuni penso di quella specie in una grande voliera, se la incontro le chiederò se me li fa fotografare, li ho visti una sola volta dal limite del suo cancello aperto e colto da curiosità gli chiesi di che specie si trattasse, mi disse il loro nome, ma onestamente non lo ricordo, ma ricordo che mi informò che trattavasi d'una specie rara delicata e costosa e che al momento del loro acquisto, ricevette un certificato cites che gli permetteva di averli.
Saluti-Flavio
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Flavior
Determinatore

Città: Olevano Romano
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 21 novembre 2010 : 10:17:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di claudio93:

quindi, se ho capito bene leggendo l'altra discussione, hai postato le foto dei nidi di parrocchetto monaco e un esemplare maschio e uno femmina di parrocchetti dal collare


Claudio, è come dici tu.
I parrocchetti monaci, Myiopsitta monachus sono gli unici pappagalli che non nidificano in cavità e sono famosi per i loro nidi comunitari fatti con rami.
L’altra specie è il parrocchetto dal collare Psittacula krameri.
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Flavio De Santis
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


168 Messaggi
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Inserito il - 21 novembre 2010 : 12:27:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti,
Tanto per chiarirmi le idee circa il reale nome dei Pappagalli esposti da Elle elle che scrive (Si tratta di parrocchetti, ma non parrocchetti dal collare: questi sono verdi uniformi.),poi Claudio 93 dice (scusa Luigi, ma dici che questi non sono parrocchetti dal collare? i parrocchetti dal collare sono infatti verdi uniformi, ma il "collare" lo hanno solo i maschi, che presentano poi sfumature anche azzurro/rosa sempre sul collo..le femmine di questa specie sono invece completamente verdi, senza collarino nero..quindi dalle tue foto questi sono parrocchetti dal collare, no? comunque belle foto!),inoltre dice (a Roma dovrebbero esserci anche i parrocchetti monaci, verdi ma con la parte facciale e ventrale bianca..mai visti??). Da quanto sopra, visto che i pappagalli esposti da Elle elle sono completamente verdi, presumo che trattasi di Parrocchetti dal collare,ovvero di Psittacula krameri, non pare infatti che presentino alcuna sfumatura facciale e ventrale bianca!E quì nasce il dilemma?!Infatti mi pare che i pappagalli visti sui nidi del Cedro alla Caffarella sono color verde uniforme, ciò che contrasta con quanto dice Flavior (I parrocchetti monaci, Myiopsitta monachus sono gli unici pappagalli che non nidificano in cavità e sono famosi per i loro nidi comunitari fatti con rami.). A questo punto chiederei cortesemente una conferma agli esperti sul nome reale dei pappagalli esposti da Elleelle, che poi sono quelli da me visti in quantità sul menzionato posatoio d'Eucalipti citato nel mio primo intervento?
Inolre rispetto a quanto scrive Elleelle(A quanto pare si sono acclimatati bene a Roma e, effettivamente, competono con i piccioni per il cibo, con il vantaggio che loro sono capaci di prelevare i semi prima che cadano.), ribadisco ciò che ho scritto nel primo intervento: i piccioni vanno a prelevare i semi di “Bagaloro spaccasassi”, direttamente sull'albero,non aspettano che cadino sul suolo, li ho visti più d'una volta intenti in questa operazione e l'impressione è che quando passano da un ramo all'altro si aiutino in tali movimenti con le ali aperte appoggiandole sui rami per facilitarsi nell'operazione.Quanto su detto l'ho anche visto su alberi più bassi della specie "Ligustro", che producono delle infiorescenze bianche che poi danno luogo a dei fruttini a pallina viola scuro, anche su questi i piccioni raccolgono direttamente i fruttini sulle piante destreggiandosi con difficoltà e perizia nell'operazione.
Saluti-Flavio
p.s. Penso che il nome "Ligustro", non sia quello esatto degli alberelli dove vedo i piccioni raccogliere direttamente i semi, in seguito se trovo il libro di botanica dove è citato il nome scientifico della pianta, farò un breve intervento per citarlo.

Modificato da - Flavio De Santis in data 21 novembre 2010 12:36:48
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claudio93
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 21 novembre 2010 : 18:53:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Flavio De Santis:

E quì nasce il dilemma?!Infatti mi pare che i pappagalli visti sui nidi del Cedro alla Caffarella sono color verde uniforme, ciò che contrasta con quanto dice Flavior (I parrocchetti monaci, Myiopsitta monachus sono gli unici pappagalli che non nidificano in cavità e sono famosi per i loro nidi comunitari fatti con rami.). A questo punto chiederei cortesemente una conferma agli esperti sul nome reale dei pappagalli esposti da Elleelle, che poi sono quelli da me visti in quantità sul menzionato posatoio d'Eucalipti citato nel mio primo intervento?

mmmm..non sono esperto come ho già detto, ma ora sono sicuro grazie alla conferma di Flavior che i pappagalli fotografati sia da te che da Luigi sono parrocchetti dal collare. I nidi invece sono di parrocchetto monaco e se tu dici che gli uccelli che vi hai osservato non corrispondono alla descrizione di questi ultimi, allora direi che ci sono due ipotesi: o hai visto male oppure sull'albero stavano anche i P.krameri ma non vi nidificano(li hai visti entrare nei nidi?)...
è l'unica spiegazione logica che mi viene in mente...non voglio certo mettere in dubbio le tue osservazioni..comunque cerca qualche foto in internet delle specie così ti fai un'idea precisa, in fondo non si assomigliano molto!

claudio
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Flavio De Santis
Utente V.I.P.

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Prov.: Roma

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Inserito il - 21 novembre 2010 : 19:40:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Claudio,
beh la diversità di colore tra le due specie in esame, non deve essere poi così tato marcata, in lontananza ancora ci vedo bene, non pare che i pappagalli che entravano ed uscivano dai nidi del Cedro della Caffarella, avessero piumaggio bianco sul viso e sul ventre, tenuto conto che le loro parti più a vista per chi li osserva da terra, sono proprio quelle suddette, ma non posso escluderlo del tutto perchè erano velocissimi. Terrò conto del consiglio, in ogni caso ritornerò ad osservarli, con appresso la macchinetta fotografica, sperando che ci siano ancora.
Saluti-Flavio
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Flavio De Santis
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Inserito il - 25 gennaio 2011 : 19:26:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per Claudio 93,
che non ha mai visto a Roma i Parrocchetti monaco.
Circa una 20° di giorni fa un amico mi ha proposto in visione alcune foto fatte con il telefonino, peccato che sono a bassa risoluzione, me le sono scaricate sul p.c. e stasera ho trovato il modo di migliorarle un po, per quanto nell'averle ridotte di peso da 1.5 Mb a meno di 300Kb, mi accorgo che ho lavorato inutilmente.....
Le ha scattate al parco della Caffarella quì a Roma. Sono evidenti diversi pappagalli intanti a cibarsi di non so che cosa, ma ora vedo che stazionano sotto a dei Quercus ilex, forse si nutrono dei frammenti delle ghiande di questi alberi?? Il fatto interessante di queste foto anche se poco chiare, è che riprendono certamente dei Parrocchetti monaco, ove è evidente il colore chiaro delle piume pettorali, il colore dei loro becchi ed anche il colore blu di alcune delle penne remiganti.Ritengo utile mostrarvele a conferma della presenza di tali Pappagalli a Roma. Inoltre tali foto dimostrano che i Pappagalli stanno diventando dei competitori per il cibo con i Piccioni nostrani e chissà se in un prossimo futuro saranno destinati a soppiantare i piccioni? In una delle foto pare di contare circa 13 pappagalli.Aggiungo che circa un mese fa nei pressi di S. Croce in Gerusalemme, mi è capitato di vedere gli alberi su nominati Ligustri, che producono fruttini violacci di cui si cibano i piccioni,letteralmente invasi di Pappagalli, ne ho contati circa 50, intenti a cibarsi di quei fruttini, ma era l'imbrunire ed ad eccetto del riconoscimento dei pappagalli anche per i loro schiamazzi, non ho potuto riconoscere la loro specie.
Saluti-Flavio
Immagine:
Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
194,24 KB

Modificato da - Flavio De Santis in data 25 gennaio 2011 19:51:59
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Flavio De Santis
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Inserito il - 25 gennaio 2011 : 19:28:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Immagine:
Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
182,02 KB
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claudio93
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Inserito il - 25 gennaio 2011 : 19:45:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie Flavio degli aggiornamenti e di questa documentazione!

comunque secondo me con un po' di osservazioni li potrai distinguere anche solo dalla sagoma e dimensione, quindi ne riconoscerai di più!

claudio
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Flavio De Santis
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Inserito il - 25 gennaio 2011 : 19:46:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
altra foto
Immagine:
Varie colonie di pappagalli Parrocchetto presenti a Roma
282,76 KB
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Flavio De Santis
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Inserito il - 25 gennaio 2011 : 20:05:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Claudio,
leggo solo ora il tuo intervento, dopo aver inserito la terza foto, che pesava 304 K.b. e non ne voleva sapere di essere accettata per soli 4 K.b. dal programma del Forum e che quindi ho dovuto provvedere a ridurre di peso! Certamente se ci si potesse dedicare a pieno ai propri interessi si avrebbe forse il tempo di fare osservazioni più mirate. Oggi mi debbo accontentare di quanto mi capita di poter vedere, quì a Roma non poco. Giorni fa sempre nei pressi di S. Croce in Gerusalemme, su dei tigli spogli di fronde, ho potuto vedere un'altra specie di Pappagalli, n° 2 esemplari, un po pò più piccoli dei Monaco e con un piumaggio con delle tonalità rosa? Il fatto di cui mi rammarico è di non poter portare appresso con me una macchina fotografica valida per effettuare delle foto a distanza, perchè di animali e volatili strani, capita sempre più spesso di vederne alcuni.
A presto-Flavio
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claudio93
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 gennaio 2011 : 20:29:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
di sicuro gli aufughi aumentano sempre, bisognerà vedere se anche altri si riusciranno ad adattare come queste specie! ad esempio i p.monaci leggo che sono originari anche di zone montuose e quindi abituati a un clima con periodi freddi...
chissà quale sarà la prossima scoperta??

claudio
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