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 RETTILI
 Povera Murgia, maledetti cinghiali alloctoni, che si cibano (anche) di rettili!
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aspis
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Città: Bari
Prov.: Bari

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Inserito il - 26 gennaio 2013 : 11:44:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salvo e come fai a dire che è una cosa esagerata!
Sei mai venuto nel parco nazionale dell'alta murgia?
ogni cento metri ci sta una poiana, due gheppi, trecento grillai, duemila falchi cuculi, bianconi, pellegrini e chi più ne ha più ne metta: cosa credi che mangino?

Vabbè ormai più niente, ci sono solo cinghiali

E non sono mie impressioni: ora è ufficiale, se ne sono accorti Corpo forestale dello stato, ente parco, università, provincia, regione etc etc

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salvob
Utente Senior


Città: Trabia
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Inserito il - 26 gennaio 2013 : 12:14:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rapaci e serpenti sono animali perseguitati da secoli, considerati nocivi e uccisi brutalmente in tutta Italia.
Solo da pochi anni questi uccelli stanno cominciando a tirare un sospiro di sollievo e la loro popolazione sta cominciando finalmente ad aumentare. Probabilmente per una maggiore sensibilità delle nuove generazioni alla Natura (o un maggiore disinteresse, chi lo sà!)

La verità è che se vogliamo fare conservazione (quella vera però!) non possiamo decidere di tutelare solo la fauna minore o i serpenti o i rapaci, ma l'intero ECOSISTEMA. L'equilibrio poi ricomparirà da solo, autonomamente.

Cinghiali a parte


<<Gli uomini? Ne esistono credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fà. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici e questo li imbarazza molto>> - Il piccolo principe
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aspis
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Città: Bari
Prov.: Bari

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Inserito il - 26 gennaio 2013 : 18:43:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rapaci e serpenti sono animali perseguitati da secoli, considerati nocivi e uccisi brutalmente in tutta Italia.
Solo da pochi anni questi uccelli stanno cominciando a tirare un sospiro di sollievo e la loro popolazione sta cominciando finalmente ad aumentare. Probabilmente per una maggiore sensibilità delle nuove generazioni alla Natura (o un maggiore disinteresse, chi lo sà!)

La verità è che se vogliamo fare conservazione (quella vera però!) non possiamo decidere di tutelare solo la fauna minore o i serpenti o i rapaci, ma l'intero ECOSISTEMA. L'equilibrio poi ricomparirà da solo, autonomamente.

Cinghiali a parte


Perfettamente daccordo, Salvo

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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

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Inserito il - 28 maggio 2014 : 05:44:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
GUARDA UN PO': PARE AVESSI RAGIONE IO....

La Gazzetta del Mezzogiorno

Troppi cinghiali nel parco soldi a chi li uccide


di LUIGI ELIGIO

GRAVINA - Troppi cinghiali nel parco. Provocano squilibri ecologici e troppi danni alle colture, troppi risarcimenti e indennizzi, troppi incidenti stradali. Al via quindi il piano per intrappolarli, trasferirli ed eventualmente anche abbatterli, fornendo la carne del pregiato suino ad operatori ben individuati (macellerie, agriturismi, ecc.). E’ quanto previsto dal piano di gestione e controllo del cinghiale nel parco, piano varato a dicembre del 2012 che in questi giorni è entrato in piena esecutività con l’individuazione, tramite avviso pubblico, delle aziende disponibili ad effettuare le prime operazioni di trappolamento e trasferimento dei cinghiali.

Secondo lo studio di monitoraggio svolto dalla direzione dell’Ente in collaborazione con il dipar timento di biologia dell’Università di Bari si con tano intere famiglie di «Sus scrofa» sparse nell’area murgiana considerato che sono stati sti mati oltre 1500/2000 esemplari diffusi soprattutto sul territorio tra Ruvo, Gravina e altri comuni dei 13 compresi nel perimetro del parco.
I risultati dell’indagine hanno accertato un notevole aumento della popolazione di cinghiali proliferati in maniera quasi esponenziale negli ultimi anni, rispetto all’unico dato certo da cui poter risalire nei primi anni duemila. Periodo in cui furono immessi sul territorio e iniziarono a farsi vedere in giro soli 172 capi liberati in diverse contrade nell’agro tra Spinazzola (Canale Santa lucia) e Gravina (Bosco Difesa grande). Un esubero quindi che ha indotto i vertici dell’ente guidato da Cesare Veronico a varare due anni fa il provvedimento che prevede tutta una serie di interventi per tornare ad un livello più equilibrato.

Il programma di gestione è distribuito in tre anni in cui sono inserite azioni per il prelievo se lettivo del cinghiale e la concessione dei contributi economici previsti per le recinzioni e dissuasori a tutela delle produzioni agricole dai danni causati dalle comitive della specie di mammiferi (suidi). Lo studio ha infatti rilevato le tipologie di colture di cui sono ghiotti (grano, orzo, mais, patate, uva) a cui si aggiungono i danni per calpestio e di scavo. Piuttosto ragguardevole anche l’ammontare dei ri sarcimenti raggiunto per indennizzi alle produzioni agricole e per incidenti stradali. Tra i territori più colpiti dalle attenzioni dei cinghiali e di maggiore densità sono a Lama d’Ape, Bosco Jatta, Masserie nuove, Bosco Finizio a Ruvo e nella zona del pulicchio di Gravina.

I primi 260 capi saranno catturati e trasferiti nel prossimo biennio. Nel regolamento di gestione del piano sono pre viste anche operazioni di abbattimento degli animali che, con apposita procedura di richiesta, po tranno essere forniti a macellerie, agriturismi e operatori idonei all’utilizzo. «Tale piano - conclude la relazione dell’ente di via Firenze a Gravina - non deve perseguire l’eliminazione della specie, ma una riduzione delle popolazioni di cinghiali a livello minimo ecologicamente accettabile, mirando a porre in essere una situazione di equilibrio sostenibile». Intanto, è in programma il Festival della Ruralità, da domani, 28 maggio fino a domenica primo giugno. Saranno Andria (Castel del Monte), Cassano, Santeramo, Ruvo e Poggiorsini le mete maggiormente interessate con una serie di ma nifestazioni, eventi ed incontri. Il tema su cui ver terà tutta la manifestazione sarà «Pane e Vino». Durante le cinque giornate si susseguiranno at tività formative e didattiche, escursioni guidate, laboratori artistici e culturali.
27 Maggio 2014

Magra consolazione....

Ci sono voluti quattro anni da quando "l'avevo detto io" ....Finalmentelo hanno capito anche loro ...... e la montagna ha partorito un topolino.

Purtroppo nel frattempo è scomparsa tutta la fauna minore.....


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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

Regione: Puglia


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Inserito il - 12 agosto 2015 : 06:37:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sempre mooolto in ritardo, si cercano di chiudere le porte della stalla quando i buoi sono ormai scappati....

Ruvo: «cinghiali pericolosi»
guerra aperta a colpi di fucile
di LUIGI ELICIO

RUVO - La guerra al cinghiale è a colpi di fucile. Dopo l’ordine del giorno votato all’una - nimità dal consiglio comunale che fa intravedere l’«eradicazione» della specie, adesso ci si mette anche la prima «battuta di caccia» al cinghiale avvenuta l’altro giorno fuori del perimetro del parco dell’Alta Murgia. Battuta di caccia regolarmente autorizzata dall’Autorità territoriale di Caccia (Atc) nel rispetto del regolamento della Provincia di Bari (ente competente in materia). Fucile a tracolla e cane al seguito, pare che la prima uscita a puntare il mirino sul cinghiale sia andata abbastanza bene. Un abbattimento di alcuni esemplari che finiranno per essere gustati sulle tavole di molti appassionati e cultori della tradizionale ricetta di origine toscana.

Un primo passo per ridurre il numero esponenziale di cinghiali che dal 2000 si è moltiplicato nella zona dei comuni che lambiscono la murgia e nei boschi limitrofi. Agro e centri urbani turbati dalla presenza della specie che da anni sta provocando allarme, disagi, danni alle colture, incidenti e paura tra le popolazioni. A spingere la necessità dell’abbattimento inmassa è un ordine del giorno varato all’unanimità dall’aula Pertini che indica le prime soluzioni utili ad affrontare la problematica e l’emergenza. Relatore del provvedimento in consiglio l’as - sessore provinciale alla Sicurezza e consigliere comunale d’opposizione, Matteo Paparella, seguito nella discussione da diversi interventi delle forze politiche di maggioranza e d’opposizione (Lia Caldarola, Saverio Fatone, Pasquale Raf faele) oltre che dal sindaco, Michele Stragapede. Al termine, una riunione dei capigruppo ha fatto produrre la versione definitiva dell’o rd i n e del giorno, che spiega ragioni e motivazioni.

Il consiglio comunale di Ruvo prende atto di una serie di fattori: 1) «È nota l'esistenza di un’emergenza cinghiali nei territori del Parco Nazionale dell'Alta Murgia e in tutte le aree contermini e nei centri abitati»; 2) «la presenza di tale specie esogena determina gravissimi danni all'economia dei territori, problemi di sicurezza per gli operatori e gli abitanti delle campagne nonché per i fruitori turistici del territorio»; 3) «l'immissione di tale specie ha favorito la presenza di lupi e nel solo triennio 2005-2007 ha già comportato esborsi nella sola Provincia di Bari per 170mila190 euro a titolo di indennizzi», 4) «L'immissione di tale specie (come da nota dell'ATC di Bari) è avvenuta negli anni 2000, 2001, 2002 a scelta e cura della Provincia di Bari, a seguito di concertazione avvenuta con le sole associazioni venatorie, e in assenza di un preventivo studio tecnico-scientifico sull'impatto ambientale»; 5) «Tale specie - afferma ancora l’atto del consiglio comunale - totalmente estranea alla fauna caratteristica dell'Appennino e del Parco svolge un ruolo di disequilibratore ambientale e determina gravi problemi igienico-sanitari con pericolo per la salute dei cittadini».

E ancora: «L’'Ente Parco ha avviato un progetto di monitoraggio della specie che terminerà a gennaio 2010». Sulla base di questi fattori il consiglio comunale di Ruvo «condivide l'approccio scientifico adottato dall'Ente parco per porre rimedio ad un grave problema e - è scritto ancora - auspica che la relazione tecnica finale preveda l'eradicazione della specie ai fini della salvaguardia della salute, della sicurezza e dell'economia agro-silvo-pastorale e turistica del Parco». Al termine, così formulato l’ordine del giorno è stato inviato all'Ente Parco, alla Provincia di Bari, alla Regione Puglia, al Ministero Politiche Agricole e anche ad altri comuni coinvolti nell’area .

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erix
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Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 13 agosto 2015 : 08:20:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non voglio entrare in merito alla diatriba di come risolvere il problema, se in maniera cruenta (caccia selettiva: ma di chè? se poi la soluzione sarebbe l'eradicazione) o incruenta (tipo catture con trappole o sterilizzazione), perchè non sono un esperto in materia. Ma almeno lì in Puglia il problema si è posto, e ,ripeto non voglio entrare in merito alla soluzione adottata. Ma quì in Sicilia c'è dovuto scappare un morto per porsi il dilemma cinghiali ( o ibrido, che forse è ancora peggio): finora, a parte gli esperti nel settore (zoologi, naturalisti "pro" e "contro", e contadini) si tendeva a trascurare il fenomeno:ora non c'è angolo della Sicilia dove questo ungulato non sia presente. L'ultimo "baluardo" naturale sembrava essere l'Etna, per le sue caratteristiche pedologiche che poco si confanno alle abitudini ecologiche dell'animale. Speranza vana: hanno cominciato a penetrare dal lato di nord-ovest, dove ho visto il pedosuolo sottoboschivo letteralmente arato o peggio scavato da solchi profondi che sembrava avessero bombardato con le granate.
Adesso dopo i fatti di cronaca si sta cercando di correre ai ripari, ma in una Regione come la Sicilia dove i cinghiali mancavano da più di centocinquant'anni e dove mancano sia personale esperto che, dulcis in fundo, disponibilità economica la vedo dura.

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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

Regione: Puglia


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Inserito il - 04 gennaio 2019 : 13:33:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dopo le piaghe bibliche del disboscamento, incendi, diserbanti e pesticidi, macinazione delle rocce, presenza eccessiva di falchidi e corvidi, felidi e canidi randagi, ora è la volta dei cinghiali.

La proliferazione abnorme ed incontrollata di questi suidi, immessi tempo addietro da scellerate organizzazioni nel parco Nazionale dell'alta murgia, sta dando il colpo di grazia a quella che viene chiamata fauna minore, nella quale sono ricompresi anche i rettili e gli anfibi.

Ogni notte branchi sterminati di queste idrovore terrestri fagocitano, scavando, svellendo, arando...
.

.

Fui facile profeta, ben 9 anni fa, a preconizzare ciò di cui oggi tutti i telegiornali parlano....
Ma, come dice il poeta, " nemo profeta in patria est")......

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nocino
Utente Senior

Città: Acquapendente
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


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Inserito il - 09 gennaio 2019 : 19:10:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il miglior modo per rallentare la soprapopolazione di cinghiali consiste secondo me nelle catture tramite l'utilizzo di grandi trappole di ferro...unico effetto negativo che i grossi maschi non ci entrano forse perchè la maggior parte dell'anno girano in solitario...comunque sia scrofe e giovani si fan man bassa...da noi è stato provato ed ha funzionato abbastanza bene.
Locigamente questa attività deve essere svolta per molto tempo.

Luca
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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

Regione: Puglia


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Inserito il - 09 gennaio 2019 : 21:56:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da noi in Puglia, vista la conformazione del territorio, basterebbero poche battute per raggruppare migliaia di cinghiali in valli chiuse dove si potrebbero facilmente catturare!

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