Non fa parte della nostra 'biodiversità' per il fatto che non si inserisce in nessuna delle tante biocenosi vegetali autoctone: non fa parte di alcun ecosistema, ne crea uno proprio.
La questione non è il 'purismo': la vegetazione attuale della mia zona è diversa da quella che si desume in bibliografia esserci stata fino a due secoli fa. Quindi quali sono le piante 'pure' dalle mie parti? se dovessi impiantare qualcosa di veramente 'puro' e autoctono cosa sceglierei: la vegetazione attuale (piuttosto antropizzata), o quella passata (più naturale, ma non più in equilibrio con l'ambiente circostante)? Non è semplice dare una risposta, per quanto mi riguarda credo che le scelte dovrebbero privilegiare due aspetti: l'equilibrio (senza richiedere continui interventi umani di manutenzione) e la naturalità (cioè la possibilità di trasformarsi spontaneamente nel tempo in una fitocenosi boschiva evoluta).
Quanto al fatto di convivere con la robinia è scontato, nessuno potrebbe pensare a 'campagne di sterminio', come a volte si fa per alcune specie animali introdotte. L'unico 'vantaggio' reale che vedo nella robinia è che si limita a vegetare in terreni degradati, ma non entra mai nel bosco consolidato; questo significa che è antagonista solo delle specie pioniere: non distrugge il bosco, si limita a impedirgli la ricrescita là dove lo stesso è scomparso.
Tutto sommato esistono altre specie esotiche, meno note, ma più temibili dal punto di vista dell'impatto sulle fitocenosi locali.
Anch'io credo che si debba convivere con le robinie, ma credo altresì che non sia corretto addirittura favorirla, impiantandola in zone in cui non c'è (soprattutto in campagne lontano dalle città e dalle strade). Ci sono tanti altri alberi "da ombra" autoctoni molto belli, forse anche più della robinia!