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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 07 gennaio 2010 : 14:02:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
"Il linguaggio è un labirinto di strade, vieni da una parte e ti sai orientare, giungi allo stesso punto da un'altra parte e non ti raccapezzi più" (Wittgenstein)
... soprattutto relativamente al linguaggio scritto!


Sì, è vero; non ricordo dove, ma ho letto che una percentuale molto importante delle email che si ricevono vengono fraintese, soprattutto nei significati connotativi.

Io dividerei il fabbisogno di energia attuale e futuro in due grandi categorie: l'energia fissa (sostanzialmente, l'energia elettrica fornita dalla rete) e l'energia portatile.


Concordo.

Secondo me, bisognerebbe approfondire proprio gli studi su queste ultime.


Il problema è che quando si tenta di aprire una linea di ricerca su uno di questi campi molto spesso si innescano meccanismi viziati che stroncano la ricerca sul nascere. Mi spiego meglio:

a) Il soggetto X ha una buona idea su un argomento complesso e multidisciplinare.
b) X si documenta a fondo sullo stato dell'arte, coinvolgendo anche esperti (sia di settori che non sono di competenza di X, sia di settori di competenza di X) per avere pareri da "avvocati del diavolo" e per rafforzare l'autorevolezza del gruppo nascente.
c) Il gruppo produce un'idea preliminare che però necessita di validazioni sperimentali altrettanto preliminari; la letteratura infatti si presenta insufficiente, ed inoltre non è completamente accessibile in assenza di fondi.
d) Il gruppo si rivolge ad una serie di finanziatori (enti di varia natura) ma si sente ripetere quanto segue: "Siete certi che la ricerca conduca ai risultati sperati?". La risposta non può che essere negativa, perché è proprio l'incertezza che ha generato la necessità di ricerca.
Tale assurdo si genere perché la ricerca, essendo preliminare, non è mirata al guadagno immediato; un suo risultato positivo costituirebbe soltanto un sostrato su cui operare per esperimenti più vasti e con possibili fini lucrativi. Quasi sempre, per un investitore, è comprensibilmente più conveniente affidarsi a metodi di business consolidati. Così il progresso, in campi di primaria importanza pratica come quello energetico, rimane appannaggio di poche società facoltose. Molte idee potenzialmente valide finiscono nel cestino prima ancora di raggiungere qualche "tavolo importante".


Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 07 gennaio 2010 : 14:04:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nanni:

[...] sto ora cercando di contribuire inviando notizie sulle ricerche ENEA C.R. " Idrogeno e celle a combustibile ", ma il documento è oneroso (5 MEGA) e non so come spedirlo..


Chiedo lumi a Dario (D21) .


Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 gennaio 2010 : 14:27:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
OT


Messaggio originario di Acipenser:
Il problema è che quando si tenta di aprire una linea di ricerca su uno di questi campi molto spesso si innescano meccanismi viziati che stroncano la ricerca sul nascere. Mi spiego meglio:

a) Il soggetto X ha una buona idea su un argomento complesso e multidisciplinare.
b) X si documenta a fondo sullo stato dell'arte, coinvolgendo anche esperti (sia di settori che non sono di competenza di X, sia di settori di competenza di X) per avere pareri da "avvocati del diavolo" e per rafforzare l'autorevolezza del gruppo nascente.
c) Il gruppo produce un'idea preliminare che però necessita di validazioni sperimentali altrettanto preliminari; la letteratura infatti si presenta insufficiente, ed inoltre non è completamente accessibile in assenza di fondi.
d) Il gruppo si rivolge ad una serie di finanziatori (enti di varia natura) ma si sente ripetere quanto segue: "Siete certi che la ricerca conduca ai risultati sperati?". La risposta non può che essere negativa, perché è proprio l'incertezza che ha generato la necessità di ricerca.
Tale assurdo si genere perché la ricerca, essendo preliminare, non è mirata al guadagno immediato; un suo risultato positivo costituirebbe soltanto un sostrato su cui operare per esperimenti più vasti e con possibili fini lucrativi. Quasi sempre, per un investitore, è comprensibilmente più conveniente affidarsi a metodi di business consolidati. Così il progresso, in campi di primaria importanza pratica come quello energetico, rimane appannaggio di poche società facoltose. Molte idee potenzialmente valide finiscono nel cestino prima ancora di raggiungere qualche "tavolo importante".
Hai spiegato perfettamente perchè tutti i finanziamenti per spin-off proposti in Italia sono un buco nell'acqua. Perché non sono finanziamenti per spin-off (cioé per l'evoluzione commerciale di idee scientifiche) ma per aprire aziende. Tutti chiedono che i risultati scientifici siano pronti ad essere immessi sul mercato, invece sono SEMPRE pronti per essere testati (e adattati e preparati) per l'immissione sul mercato, cioé sono sul gradino precedente. Ma si può ? Possibile che non ci si arrivi a capirlo ?

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 07 gennaio 2010 : 14:49:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Secondo me, quando ci sono questi problemi, bisogna che intervenga lo stato con la ricerca di base. Queste - e non altre - sono le ricerche da finanziare con soldi pubblici a causa del meccanismo che avete descritto.
Peraltro, solo una ricerca indipendente può garantire risultati oggettivi; altrimenti, si cade nella giungla come quella dei biocarburanti, dove uno studio sponsorizzato in un senso arriva a calcolare un rendimento di quasi 3 e un altro arriva a 0,8 scarso.
Ma un'altra cosa importante che si dovrebbe fare è collegare tutte le ricerche che si stanno facendo nel mondo, perché l'argomento è lo stesso; altrimenti, si rischia di inventare l'ombrello in tre contemporaneamente.
luigi




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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 07 gennaio 2010 : 17:30:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Secondo me, quando ci sono questi problemi, bisogna che intervenga lo stato con la ricerca di base. Queste - e non altre - sono le ricerche da finanziare con soldi pubblici a causa del meccanismo che avete descritto.
Peraltro, solo una ricerca indipendente può garantire risultati oggettivi; altrimenti, si cade nella giungla come quella dei biocarburanti, dove uno studio sponsorizzato in un senso arriva a calcolare un rendimento di quasi 3 e un altro arriva a 0,8 scarso.
Ma un'altra cosa importante che si dovrebbe fare è collegare tutte le ricerche che si stanno facendo nel mondo, perché l'argomento è lo stesso; altrimenti, si rischia di inventare l'ombrello in tre contemporaneamente.
luigi




Verissimo quello che dici. Purtroppo proprio nel mio ambiente ciascuno tende a fare da se senza che gli altri sappiano quello che fai (spionaggio scientifico?) Si rischia banalmente di radoppiare (triplicare, ..., ennuplicare) i costi.

E' vero che ricerche diverse possono portare a risultati diversi (come hai citato Luigi). Queste possono derivare "anche" da ricerche su commissione dove il risultato è scontato (parere personale: in questo caso si parla di consulenze non di ricerca scientifica). Nello scrivere un volume si deve riportare per diritto/dovere di veridicità scientifica tutto quello che si è trovato in bibliografia con un senso critico.



Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 07 gennaio 2010 : 22:19:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che fantastica discussione sta venendo fuori!! (stai buono Luigi ... lo dico convinto ).
Nella ultima serie di interventi ... non ho trovato motivo di contraddire quasi niente, .... e ho trovato molte riflessioni azzeccatissime.
Forse fra poco sarà il caso di fare una sorta di "riassunto di percorso" .... il primo che se la sente ..... lo faccia!
Ciaoo.

Link
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D21
Moderatore Tutor


Città: Cuneo

Regione: Piemonte


6697 Messaggi
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Inserito il - 07 gennaio 2010 : 22:23:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Acipenser:

Messaggio originario di nanni:

[...] sto ora cercando di contribuire inviando notizie sulle ricerche ENEA C.R. " Idrogeno e celle a combustibile ", ma il documento è oneroso (5 MEGA) e non so come spedirlo..


Chiedo lumi a Dario (D21) .


Eccomi. Scusate il ritardo

Dunque: su NM non si possono uplodare files più pesanti di 300 Kb, a meno che non ci si appoggi ad un sito esterno (come per i video di YouTube).
Nel caso di nanni, direi che si potrebbe usare un sito di hosting dove caricare il files pdf, e poi mettere il link qui.

Non avevo mai usato simili siti, quindi ne ho testati un po'... esclusi quelli con pubblicità varie, penso che questo possa andar bene, ma fate voi

Link

Non serve essere iscritti, basta andare lì e fare l'upload. Alla fine compare una pagina con i link dove rintracciare il nostro files: quello che ci serve è il "direct link": con copia-incolla possiamo postarlo qui.

Chi andrà a scaricare il files, dovrà solo attendere 50 secondi, poi partirà il download.

A presto e scusate l'OT

Dario.


"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira,
nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.)
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 07 gennaio 2010 : 22:46:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:
E' vero che ricerche diverse possono portare a risultati diversi (come hai citato Luigi). Queste possono derivare "anche" da ricerche su commissione dove il risultato è scontato (parere personale: in questo caso si parla di consulenze non di ricerca scientifica). Nello scrivere un volume si deve riportare per diritto/dovere di veridicità scientifica tutto quello che si è trovato in bibliografia con un senso critico.



Scusa, Alessandro, se la mia osservazione poteva sembrare una critica al tuo libro. Purtroppo, ne ho fatto un brevissimo riassunto e le tabelle appaiono scollegate dal contesto e non ti rendono giustizia. Secondo me, hai fatto benissimo a citare i dati diversi delle varie ricerche (peraltro fatte anche in anni diversi) proprio per evidenziare le differenze di impostazione (e, magari, di committenza ).
Ripeto che, per me, il tuo libro è stato prezioso e illuminante, proprio perché non hai censurato niente.
luigi


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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32716 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 gennaio 2010 : 23:12:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tanto per mettere un altro po' di carne al fuoco prima che qualcuno provi a sintetizzare .....

Premetto che non voglio criticare i generatori eolici, che ad oggi sono l'unica alternativa concreta alle centrali a combustibili fossili; solo che anche su questa materia bisogna tenere gli occhi aperti. Come disse qualcuno che non ricordo, "non basta fare il bene; bisogna anche farlo bene".

I cosiddetti “parchi eolici” (notare l’utilizzo furbesco della parola “parco”!) sono realizzati e gestiti da grandi aziende industriali. Ci sono, tra l’altro, alcune società petrolifere che hanno diversificato in questa direzione il loro business, ricavandone anche un ritorno in termini di immagine, e alcune società nate ad hoc, come quelle citate in questo sito, gestite da imprenditori che non provengono dal settore energetico.
Link
E’ evidente che questo sito è estremamente critico verso gli impianti eolici e quindi bisogna prendere quello che dice cum grano salis evitando di generalizzare.
Comunque, queste società, con il livello di contribuzione pubblica attuale, stanno realizzando buoni margini di profitto, e forse non avrebbero più bisogno di attingere alle tasche dei contribuenti per “cadere in piedi”.
Da considerare anche che, con l’inevitabile avvio della concorrenza, i prezzi degli impianti tendono a calare e quindi il contributo diventa sempre meno necessario. Oggi i cinesi importano i generatori dalla Danimarca; francamente, non credo che passerà molto tempo prima che comincino a produrli in proprio e ad esportarli a prezzi molto più bassi.
In prospettiva credo sia auspicabile che il contributo cessi del tutto, anche perché gli incentivi statali tendono sempre a produrre effetti perversi; vedi i tanti esempi in campo agricolo dove molti prendono i contributi (a spese nostre) per non coltivare la terra.
Purtroppo, questo è il rovescio della medaglia: la produzione di energia da fonti rinnovabili, a differenza di quanto avviene per le grandi centrali termiche e nucleari, è polverizzata in un gran numero di impianti medi o piccoli difficili da controllare e che si prestano a speculazioni e deviazioni. Specialmente quando sono ubicati in piccoli Comuni con amministrazioni deboli e “influenzabili”.
luigi




Modificato da - elleelle in data 07 gennaio 2010 23:14:02
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 08 gennaio 2010 : 09:27:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Messaggio originario di Alessandro:
E' vero che ricerche diverse possono portare a risultati diversi (come hai citato Luigi). Queste possono derivare "anche" da ricerche su commissione dove il risultato è scontato (parere personale: in questo caso si parla di consulenze non di ricerca scientifica). Nello scrivere un volume si deve riportare per diritto/dovere di veridicità scientifica tutto quello che si è trovato in bibliografia con un senso critico.



Scusa, Alessandro, se la mia osservazione poteva sembrare una critica al tuo libro. Purtroppo, ne ho fatto un brevissimo riassunto e le tabelle appaiono scollegate dal contesto e non ti rendono giustizia. Secondo me, hai fatto benissimo a citare i dati diversi delle varie ricerche (peraltro fatte anche in anni diversi) proprio per evidenziare le differenze di impostazione (e, magari, di committenza ).
Ripeto che, per me, il tuo libro è stato prezioso e illuminante, proprio perché non hai censurato niente.
luigi





Nessuna critica, non ho letto l'osservazione in senso negativo. Ho preferito puntualizzare perché in ogni mia pubblicazione è l'impostazione che ho sempre seguito. Dare informazione di ampio respiro.

Alessandro PD


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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Inserito il - 08 gennaio 2010 : 11:34:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Link Il sito dell'ENEA... E poi sulle celle..
Link

Modificato da - nanni in data 08 gennaio 2010 12:23:59
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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


2280 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 08 gennaio 2010 : 23:10:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'idea idrogeno.
-- Ringraziando il ForumNM e Luigi in particolare, per lo stimolo ad approfondire e confrontarsi su soluzioni concrete e proposte operative..
-- Premettendo che quanto sto per scrivere è frutto di mio personale convincimento e non riflette la posizione attuale dell'ENEA, che viene qui citata soltanto come fonte dei dati, presentati al pubblico nel corso della " Giornata di studio su idrogeno e celle a combustibile " ENEA C.R. Casaccia, 4 dicembre 2009

Da quello che credo di capire si tratterebbe di una interessante proposta per gestire una <epoca di transizione> nella fase definita del <picco del petrolio>, sintetizzata dal seguente grafico :

Immagine:
Quale energia per il futuro?
35,86 KB
ed interrogandosi sul :
Immagine:
Quale energia per il futuro?
238,15 KB
e considerando le richieste energetiche previste :
Immagine:
Quale energia per il futuro?
31,82 KB
La apprezzabile proposta consiste nell'allestimento e sperimentazione su vasta scala di diverse tecnologie integrate, utilizzanti appunto l'idrogeno come carburante <traghettatore> verso l'epoca delle energie <totalmente rinnovabili>
Immagine:
Quale energia per il futuro?
265,54 KB A me sembra interessante e a voi?
Come è noto le politiche energetiche dell'attuale governo italiano vanno in altre direzioni, ma in questa sottosezione abbiamo tutti scelto di non parlare di questo. Grazie per l'attenzione.
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4961 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 gennaio 2010 : 09:19:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nanni:

L'idea idrogeno.

...... A me sembra interessante e a voi? .....


Io lo trovo moooolto interessante, .. grazie per la condivisione
Mi prendo un pochino di tempo (non tanto eh )... sia per metabolizzare un po' quanto emerso sinora ... sia per dedicare un po' di tempo anche a questioni legate al lavoro
A presto!
Ciaoo.

Link
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 11:51:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Come ricercatore mi trovo molto vicino alla posizione di ENEA. Certo è che il modello proposto va bene solo per "microdistretti". Mi esprimo in altri termini.
Il sistema ipotizzato funziona quando l'approvvigionamento energetico è autoconsumato, nel senso che quanto si produce viene assorbito dal consumo di poche utenze.
Quando si parla di grandi fabbisogni, e pertanto un numero molto elevato di utenze consumatrici di energia non si può che far riferimento a fonti energetiche convenzionali (combustibili fossili, al limite idroelettrico con centrali di grandi dimensioni).
Le energie rinnovabili vengono in aiuto riducendo tale fabbisogno non coprendolo. Esse non hanno un potenziale produttivo tale da coprire l'intera domanda energetica.

Sottopongo questo collegamento che parla di una nuova fonte di energia rinnovabile: gli impianti osmotici

Link

Link

e di un distretto autosufficiente dal punto di vista energetico

Link


Alessandro PD


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elleelle
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32716 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 gennaio 2010 : 12:10:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anch'io ho dato una letta alla parte generale del documento Enea, e ringrazio nanni di averlo segnalato. Ho imparato parecchie cose: tra l’altro, che si tratta di un’invenzione di oltre 150 anni fa, che fino ad ora era rimasta inutilizzata per carenza di tecnologie.
Peccato che si tratti di uno studio vecchio di quasi 10 anni; sarebbe interessante conoscere gli aggiornamenti.
Come avete detto giustamente, si tratta di una tecnologia promettente, anche se rispondono più agli interrogativi dell’altra discussione (rischio di disastro ambientale), che a questi, nel senso che possono prolungare la vita dei combustibili fossili e contenere l’inquinamento, ma sfruttano le fonti di energia tradizionali.
In sostanza, sono dei generatori elettrici come le pile e gli accumulatori, nel senso che trasformano l’energia chimica del combustibile in energia elettrica. In un certo senso, sono un incrocio tra un accumulatore e un gruppo elettrogeno, perché non hanno cicli di carica e scarica, ma funzionano in maniera continua finché c’è combustibile nel serbatoio, e quindi risolvono il problema dei tempi lunghi di ricarica delle batterie.
Possono sostituire o integrare gli accumulatori nel caso in cui sia più comodo rifornirsi di combustibile anziché ricaricare gli accumulatori o portarsene dietro altri di ricambio carichi.
Anche se hanno un buon rendimento, non sono adatti per costruire centrali elettriche molto grandi, anche perché sono costosi, delicati, e richiedono combustibili molto raffinati, mentre possono avere applicazione nella generazione di energia di tipo distribuito.
Quindi, direi che sono una tecnologia utile per produrre energia elettrica in maniera pulita ed efficiente; tra l’altro, possono rendere più performanti i mezzi di trasporto elettrici e dare un contributo al risparmio energetico e al contenimento dell’inquinamento.
SEcondo me, l’aspetto negativo di queste ricerche, come dei vari progetti di risparmio energetico, è che possono incoraggiare le posizioni “ottimistiche” di chi pensa che il problema dell’energia si possa risolvere senza contingentare la popolazione e senza cambiare il modello di sviluppo della società.
Viceversa, secondo me, è solo un’ottima strada da percorrere per tamponare i problemi immediati e ritardare la crisi, ma non potrà mai essere una soluzione definitiva al fabbisogno di energia quando finiranno i combustibili fossili.
Prima di leggere anche i link di Alessandro, mi devo un po' riprendere ...

luigi






Modificato da - elleelle in data 09 gennaio 2010 12:12:26
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nanni
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 09 gennaio 2010 : 14:59:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ad un primo esame mi sembra che la proposta "Idrogeno" abbia diversi punti di forza e provi ad affrontare i vari problemi in modo integrato.
1) Rimanderebbe significativamente il black out temuto per l'esaurimento dei carburanti fossili razionalizzandone il consumo e dandoci il tempo per trovare nuovi assetti..
2)Si propongono tecnologie molto <efficienti> e di molto più pulite di quelle in uso oggi, il che migliorerebbe da subito le nostre condizioni di vita.
3)In prospettiva darebbe una risposta sia alla richiesta di energia in rete elettrica (50herz) sia a quella per il trasporto (si parla di consorzi comuni/aziende x la mobilità urbana, cooperative di trasporto commerciale).
4)Creerebbe diverse professionalità nuove e fortemente qualificate (certo questo costa!)..
Ma
1) Intanto non è scontata la capacità e volontà di tutto il sistema industriale attuale di <convertirsi> rapidamente alla produzione di questi apparecchi la cui realizzazione richiede l'impiego di litio (nei catalizzatori) e molti altri costosi componenti.
2) Si attendono ancora dalla ricerca soluzioni importanti sul problema della sicurezza dei serbatoi per l'idrogeno . Si parla di microfibre di carbonio capaci di trattenere per adsorbimento incredibili quantità di I. molecolare.
3) La tempistica di sostituzione dei nuovi apparati e circuiti energetici (una vera rivoluzione!) potrebbe essere troppo lenta rispetto al necessario e generare quindi ulteriori bacini di sottosviluppo con relative conseguenze su macroeconomia.. e quant'altro.
Non concordo con Alessandro e Luigi quando (credo) individuano un problema nella temuta <parcellizzazione> del territorio in strutture produzione/consumo delle risorse energetiche e non solo.Le strutture <grandi> secondo me sono meno controllabili, vedi Parmalat e banche americane.. Reputo invece questa come una occasione fondamentale per dar voce e potere alle comunità locali.
Ringrazio l'amico che mi dava quelle info sulla rete, che spero di utilizzare più avanti.
Sempre grazie per l'attenzione
SEcondo me, l’aspetto negativo di queste ricerche, come dei vari progetti di risparmio energetico, è che possono incoraggiare le posizioni “ottimistiche” di chi pensa che il problema dell’energia si possa risolvere senza contingentare la popolazione e senza cambiare il modello di sviluppo della società.

E' appunto quello che dicevo all'inizio ! figurati quanto sono d'accordo..

Modificato da - nanni in data 09 gennaio 2010 15:13:05
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elleelle
Moderatore Trasversale

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32716 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 gennaio 2010 : 15:47:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nanni:
Reputo invece questa come una occasione fondamentale per dar voce e potere alle comunità locali.


Purtroppo, credo che le comunità locali non abbiano la competenza e la professionalità per gestire questioni complesse, specialmente se ci sono di mezzo tecnologie sofisticate e problemi di carattere scientifico da valutare.
I piccoli comuni non riescono neppure a gestire l'urbanistica, i lavori pubblici e gli insediamenti produttivi tradizionali; sono tirati e spinti da ogni parte da forze più grandi di loro e spesso non conoscono i rovesci della medaglia.
I primi impianti eolici realizzati negli scorsi anni sono la dimostrazione di cosa succede se si lascia fare alle comunità locali. Manca la visione d'insieme a si improvvisa badando solo ai ritorni economici.
Secondo me, la stessa dimensione nazionale può essere troppo piccola e bisognerebbe mettersi d'accordo a livello europeo su cosa realizzare e dove.
Il fatto che la Germania sia all'avanguardia per gli impianti solari e l'Italia ("o' paese d'o' sole") punti sull'eolico, con i panorami bellissimi che rischia di deturpare, mi lascia perplesso.
luigi






Modificato da - elleelle in data 09 gennaio 2010 15:50:12
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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:57:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alle amministrazioni distrettuali andrebbero conferite responsabilità, competenze (agenzie europee?) e capacità di controllo.. <controllabili> ! Ti scrivo da una situazione piena di <commissariati> governativi i quali da anni ormai dirigono (dagli ospedali ai comuni ai rifiuti..) ogni cosa in termini di <emergenza straordinaria> che non finisce. Sono tutti carrozzoni <autoportanti> ..
Ma tu che mi dici della Tissen Krupp e di quella azienda svizzera che fece strage a Seveso ?.. Come saprai i fusti col terreno alla diossina, finirono con le relative autorizzazioni, nelle discariche di Pianura (NA). E il disastro di Bhopal in India ?
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Acipenser
Utente Senior


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Prov.: Estero

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Tutti i Forum

Inserito il - 11 gennaio 2010 : 14:50:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Provo a fare un sunto di quanto emerso sinora; ovviamente sono ben accette critiche e correzioni. Appare chiaro che quanto segue rappresenta dati ma anche opinioni portati dai partecipanti alla discussione.

Si è inizialmente posto l'accento sul ruolo del singolo nell'economia, suggerendo come via possibile di riduzione degli sprechi l'impegno del cittadino al consumo consapevole.
Tra le energie rinnovabili, si sono considerati i biocarburanti; è emerso che questi presentano vantaggi per quanto riguarda l'emissione di CO2 e per il non consumo di risorse esauribili. Si è visto che presentano svantaggi quali alte emissioni di inquinanti, basso rendimento (con ampie variazioni di previsione a seconda dei vari gruppi di ricerca). Sarebbero indicati per il funzionamento di motori di veicoli.
È poi emerso che le decisioni sulle sorti della sfera energetica sono in genere a matrice economica, piuttosto che ecologica: questo perché i processi produttivi sono improntati su una logica di risparmio; inoltre alla ricerca è richiesto in genere un ritorno economico immediato, e vi può essere competizione tra gruppi di ricerca diversi.
È stata fatta una suddivisione tra energia “fissa” (quella, principalmente elettrica, connessa agli edifici) e “portatile” (quella connessa ai veicoli, primariamente chimica), e si è appurato che le due energie costituiscono due distinti bisogni.
Ci sono poi state critiche a finanziamenti ad impianti eolici, perché suscettibili a speculazioni.
Si è quindi parlato del possibile utilizzo, caldeggiato da ENEA, di celle a combustibile, capaci di ottimizzare l'uso di combustibili fossili in attesa di migliori tecnologie di sfruttamento delle energie rinnovabili.
Alcuni collegamenti ipertestuali hanno invitato alla presa visione di impianti ad osmosi inversa: si tratta di centrali costruibili ove acque dolci si riversino in mare; una membrana giustapposta tra le due tipologie di acqua subisce una pressione idrostatica che muove una turbina, la quale infine produce elettricità.

Ringrazio Dario per l’assistenza tecnica. Non è stato necessario l’hosting, ma magari in futuro lo sarà.

Infine vorrei invitarvi a mantenere una condotta policy, denunciando, qualora lo vogliate, metodi anziché enti.

Buon proseguimento.


Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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elleelle
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Inserito il - 11 gennaio 2010 : 15:46:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nanni:

....... Alle amministrazioni distrettuali andrebbero conferite responsabilità, competenze (agenzie europee?) e capacità di controllo.. <controllabili> !......


L'idea poteva essere giusta, ma è già stata sperimentata con risultati deludenti; inutile insistere. E già da un po' che si delega sempre più al territorio (a partire dalla sanità) e si è ottenuto solo aumento dei costi, clientelismo, particolarismo e peggioramento della qualità.
Nel caso dei disastro di Seveso (il primo che hai citato non c'entra niente e il terzo è avvenuto in India, che non so come sia organizzata) non credo che i comuni fossero stati bypassati. I Comuni hanno sempre l'autorità e il dovere di controllare il proprio territorio, ma spesso si accorgono dei palazzi abusivi quando sono già arrivati al tetto .....
Almeno l'ambiente, cerchiamo di gestirlo in maniera competente e integrata ...
luigi




Modificato da - elleelle in data 11 gennaio 2010 15:47:10
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