Graditissimo. Ho visto molto di queste bestioline bellissime a Monterano (vicino a Bracciano) qualche mese fa, ma purtroppo per motivi di cuccioli non sono riuscita a fotografarle. Mentre aspetto l'anno prossimo, almeno posso ammirare il tuo , Sarah
L'uomo non ha tessuto la trama della vita, è solo un filo. Qualunque cosa faccia alla trama, lo fa a se stesso. (Ted Perry, 1972). Lynkos - attraverso altri occhi.
bellissimo il Libelloides coccajus, amante di luoghi aridi ed assolati. dalle nostre parti dove si vedono non mancano le orchidee. visto le tue doti fotografiche straordinarie mi aspetto il prossimo anno qualche bella orchidea!! salutoni lorenzo
bellissimo il Libelloides coccajus, amante di luoghi aridi ed assolati. dalle nostre parti dove si vedono non mancano le orchidee. visto le tue doti fotografiche straordinarie mi aspetto il prossimo anno qualche bella orchidea!! salutoni lorenzo
Infatti c'erano anche molte orchidee. casomai ne posto una ma di sicuro non ne so il nome, spero che mi scuserete voi che siete esperti
Molto particolare, da me non l'ho mai visto, ma se predilige luoghi aridi, sono tra due torrenti...
Siamo parte della natura - Salvatore
Li ho trovati anche a Sestola,in mezzo a prati fioriti,dove c'era di tutto tranne il secco/arido,in questi luoghi è molto difficili vederli perchè quando volano sono delle schegge,e essendoci molti fiori gialli dopo un attimo gli hai già persi
chiedo scusa se la segnalazione arriva un annetto e mezzo dopo il post, ma ho scoperto solo da poco questo sito. Le foto in questo post si riferiscono tutte a Libelloides coccajus (Denis & Schiff., 1775) ... tranne la prima che da' nome al post (come d'altronde è abbastanza facile notare confrontandolo con l'esemplare fotografato da ROCOBI, un bellissimo e tipico L.coccajus) In quel caso si tratta di un bel maschio di Libelloides latinus (= italicus) (Lefebvre, 1842) di forma gialla (in Italia è molto comune anche una forma chiara con colorazione alare bianca al posto del giallo). In ogni caso, complimenti per le foto, tutte molto belle.
Che bello un espertissimo di neurotteroidi BENVENUTO chiedo infine se è possibile avere il suo articolo sulla distribuzione in italia meridionale dei mecotteri GRAZIE
Ciao Agostino, intanto benvenuto tra noi, avevamo proprio bisogno di un esperto di questo poco compreso gruppo di Insetti.
Per quanto riguarda il ripescaggio di vecchie discussioni, non preoccuparti, anzi, non è mai troppo tardi per eventuali rettifiche o nuove scoperte .
Ora provvederò a correggere in nome della prima specie secondo le tue indicazioni e mi farebbe piacere se illustrassi anche a noi i caratteri salienti che separano le due specie .
Allora a presto e buon lavoro.
Carmine
Dare un nome agli organismi che osserviamo, identificarli, riconoscerli, è innanzitutto un esercizio che appaga l'innato desiderio di scoperta e conoscenza, insito nell'animo umano (Fontana - Cavallette, grilli, mantidi e insetti affini del Veneto).
Saluto e do anch'io il mio personale benvenuto nel forum ad Agostino Letardi, col quale ho avuto modo di entrare in contatto di recente, e spero in una sua lunga e attiva partecipazione al forum Mi auguro che, attraverso la sua lunga e profonda esperienza, possa aiutarci a comprendere ed apprezzare meglio questo affascinante gruppo di insetti.
Marcello
Modificato da - Velvet ant in data 19 marzo 2007 17:23:11
Ahem.... fedele al mio cognome (meglio [Le]tardi che mai) provo a rispondere, anche se con un poco di ritardo (il tempo è poco e devo recuperare gli svariti post relativi a Neuropterida e Mecoptera, i miei insettini di riferimento....)
Alor...
Il genere Libelloides, a distribuzione paleartica (dall'Europa al Giappone) è molto amato anche dai farfallari proprio per le appariscenti colorazioni delle ali (la maggior parte degli Ascalaphidae hanno invece le ali praticamente del tutto trasparenti, per alcuni aspetti simili agli Odonati). E gia' da queste quattro righe sarei tentato di partire in quarta a sbrodolarmi in un messaggio kilometrico, con il rischio che la maggior parte di voi si addormenti davanti allo schermo. Basti dire che c'é una sterminata bibliografia (alla quale anch'io ho dato il mio contributo ) su questo piccolo gruppo di insetti.
Ma veniamo al riconoscimento, nel caso delle specie del genere Libelloides tutto sommato abbastanza semplice, visto che si basa essenzialmente sul pattern di colorazione alare. La specie più comune (L. coccajus) presenta una macchia basale nelle ali posteriori che arriva (a volte solo "quasi") a toccare l'angolo posteriore delle sue ali posteriori subtriangolari. Anche la macchia chiara sulle ali posteriori, con quel suo andamento ondulato, è tipico della specie. In Italia peninsulare è presente L. latinus (che molto continuano a chiamare L. italicus, perdonatemi sei io invece insisto con L. latinus, ma d'altra parte sono il corresponsabile, con il prof. Roberto Pantaleoni di Sassari, di questo cambiamento di nome.... e su questa questione nominalistica ci sarebbe un'altra kilomentrica storia che si risparmio... a malincuore). Questa seconda specie ha ali posteriori di forma diversa, macchia basale ridotta e strie nere verso l'apice alare. Molto comune poi è il L. longicornis con venature alari giallognole e una caratteristica macchia scura squadrata (più o meno completamente) verso l'apice delle ali posteriori. Limitatamente al Carso friulano, è presente in Italia anche la simile (per aspetto) specie L. macaronius (comunissima nell'est-Europa) che si distingue facendo attenzione alla maculatura della ali anteriori (quella centrale non si estende sino l'origine alare, come in L. longicornis). Infine c'é il L.lacteus (a volte ancora riportato col nome di L. ottomanus) simile, anche nella forma delle ali, a L. coccajus, ma con una macchia scura basale della li posteriori ridotta e senza quel disegno tipico ondulato della macchia chiara senpre nelle ali posteriori. Nelle isole poi si trova di frequente una specie con esemplari generalmente più piccolini e dal disegno alare del tutto diverso dalle precedenti, appartententi al complesso di specie (o sottospecie, a seconda dei gusti) note come L. ictericus.
E con questo penso di avervi, per ora , annoiato abbastanza. Hutia chiedeva un articolo sui Mecotteri dell'Italia meridionale: la maggior parte di quanto ho scritto di scientifico sui Neurotteri è scaricabile come file .pdf liberamente dal sito dei Neuropterida italiani che gestisco. Per i Mecotteri, chi è interessato può mandare rischiesta con il proprio indirizzo e non ho alcun problema a spedire quello che ho.
Chiudo con due link esaurienti per Ascalaphidae e Mecoptera in lingua francese: Link e Link