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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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Vitalfranz
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 giugno 2009 : 19:09:39 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Vista la grande quantità di foto che compaiono nel forum e le frequenti domande che ricorrono, ho deciso (a grande richiesta ) di fornire delle semplici tabelle per distinguere le Agapanthia nostrane.

Le foto sono quelle gentilmente postate dai partecipanti al Forum, che qui sentitamente ringrazio per l'ignara ma generosa collaborazione.
Il motivo per cui ho scelto una foto invece che un'altra é semplicemente perché certi particolari mi parevano più chiari o esplicativi, ma veramente é stata la parte più difficile di tutto questo lavoro!

Modificato da - vladim in Data 28 novembre 2015 09:12:03

Vitalfranz
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 giugno 2009 : 19:30:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Prima di tutto: Generalità.
Le Agapanthia appartengono alla tribù degli Agapanthiini, diffusa in tutto il mondo con oltre 70 generi e quasi 700 specie. Su BioLib, potete consultare l'elenco completo dei taxa.

La tribù é facilmente riconoscibile tra i Lamiinae (i cerambici dal capo prognato) per l'aspetto sottile e molto allungato.
Le specie italiane hanno anche 12 articoli antennali invece di 11, una caratteristica che si trova di rado tra i cerambici (per es. il maschio del Prionus coriarius, le Nothorhina, etc.).

Nonostante qualche autore collochi gli Agapanthiini alla fine dei Cerambicidi, assieme spesso ai Saperdini, si tratta di una delle tribù più primitive dei Lamiinae.
Tutti i caratteri (scapo senza cicatrice, tibie intermedie spesso senza solco, unghie semplici, poco allargate, cavità coxali anteriori chiuse... va beh, mi fermo, credeteci) sono tipiche della base dell'albero dei Lamiinae.
Soltanto gli Pteropliini (Niphona, ad es.) sono ancora più primitivi.

La tribù comprende in Italia due generi:
- Agapanthia Audinet-Serville, 1835 e
- Calamobius Guérin-Ménéville, 1849

Entrambi i generi si sviluppano all'interno di steli di piante erbacee, invece che nel legno come molte altre specie.
Le larve hanno perció sviluppato alcune caratteristiche che permettono loro di restare verticali all'interno degli steli.
Qui potete vedere una larva, ed anche la pupa (o ninfa, come si dice qui), che sta nella stessa infelice posizione... attenta a non cadere...

La scelta delle pianta nutrice può essere più o meno selettiva, fatto che poi é alla base della loro distribuzione geografica... ed anche della loro frequenza o facilità ad essere rivenute.
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Vitalfranz
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Inserito il - 19 giugno 2009 : 20:03:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Classe: Hexapoda Ordine: Coleoptera Famiglia: Cerambycidae Genere: Agapanthia Specie:Agapanthia sp.
E ora... le tanto attese Tabelle.

Ultima premessa: tutte le specie mostrano una certa variabilità che ha dato luogo alla descrizione di forme, talvolta considerate varietá, morfe, sottospecie o persino buone specie. I caratteri appaiono però fumosi, talvolta poco definiti, o si ritrovano spesso insetti dai caratteri intermedi difficilmente piazzabili.
Tutto questo é ancora allo studio e fonte di dibattito, non essendosi ancora trovata (o forse mai si troverà) una soluzione.

Si parte!

1 Insetto totalmente verde o blu metallico, comprese le antenne.
La pubescenza é scarsamente visibile e comunque non forma chiazze o bande di colore sulle elitre o il pronoto:
sottogenere Smaragdula Pesarini & Sabbadini, 2004
Comprende circa 10 specie, tutte molto simili tra loro e a diffusione mediorientale.
In Italia la specie di riferimento é Agapanthia violacea (Fabricius, 1775)

Di seguito potete osservare un esemplare blu
Guida al riconoscimento delle Agapanthia italiane
Foto Majella

uno verde
Guida al riconoscimento delle Agapanthia italiane
Foto Carabus

uno bicolore
Guida al riconoscimento delle Agapanthia italiane
Foto Ettore


e persino uno rarissimo con le zampe rosse
Guida al riconoscimento delle Agapanthia italiane
Foto Majella

La specie é diffusa in tutta Italia (tranne la Sardegna, sembra), in zone collinari. Si trovano quasi sempre esemplari isolati, e apparentemente per caso.

Nota: Alcuni autori considerano valida una specie vicina, Agapanthia intermedia Ganglbauer, 1883, caratterizzata dal tarsi intermedi e posteriori un po' più corti. L'argomento é stato trattato qui


-Insetti coperti da una qualsivoglia forma di pubescenza bianca o gialla che forma almeno chiazze o bande di colore sulle elitre o il pronoto. Talvolta questa pubescenza viene perduta, in questo caso l'insetto appare totalmente nero.
Antenne sempre anellate da pubescenza chiara (andare alla casella 2)

Modificato da - vladim in data 01 luglio 2018 19:24:20
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Vitalfranz
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Inserito il - 19 giugno 2009 : 22:44:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
2 Insetto blu metallico, di grandi dimensioni (12-23 mm), con le elitre ricoperte di squame isolate bianche o gialle, disposte piuttosto regolarmente; antenne anellate di bianco:
sottogenere Stichodera Pesarini & Sabbadini, 2004.

Gruppo a gravitazione mediorientale con una sola specie occidentale:
Agapanthia irrorata (Fabricius, 1787)

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Foto Helios

Specie diffusa in Sardegna, Sicilia (dove può essere relativamente comune) ed Italia meridionale (Puglia, Basilicata, Calabria, dove é abbastanza rara).
La larva vive soprattutto sulla ferula, sui cui fiori é possibile osservare diversi esemplari adulti.

Nota: Le popolazioni nordafricane e spagnole sono caratterizzate macchie più grandi e gialle, cosa che ha suggerito l'esistenza di forme (specie? sottospecie?) particolari. Sono inoltre state descritte molte varietà in base all'estensione delle squame colorate, che a volte possono ridursi fino quasi a scomparire.

- Insetti caratterizzati da tegumenti neri, talvolta con debolissimi riflessi metallici (andare alla casella 3)
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Vitalfranz
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Inserito il - 19 giugno 2009 : 23:01:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
3 Elitre coperte da una fascia di pubescenza bianca lungo la sutura: sottogenere Agapanthia (sensu stricto).

Sottogenere attualmente dibattuto: originariamente comprendeva una sola specie (Agapanthia cardui), che in seguito è stata divisa in diverse entità, sul cui valore (da varietá a specie) il dibattito é però ancora aperto.

Fondamentalmente si possono distinguere due forme:
A - Corpo cilindrico, con le elitre arrotondate all'apice, ricoperte di pubescenza nera argentea, poco densa: Agapanthia cardui (Linnaeus, 1767)

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Foto Mantis

B - Corpo più ovoidale, con le elitre acuminate all'apice, ricoperte di pubescenza giallastra piuttosto densa: Agapanthia suturalis (Fabricius, 1787)

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Foto Velvet

La prima forma sembra essere più settentrionale e meno termofila della seconda; tuttavia accanto queste due, spesso conviventi (vedi discussione qui e qui) esistono individui dai caratteri intermedi, difficilmente piazzabili. Alcuni esempi:

Guida al riconoscimento delle Agapanthia italiane
Foto Vespa

Guida al riconoscimento delle Agapanthia italiane
Foto Mazzeip

I caratteri dei genitali, recentemente riproposti, sembrano invece ripresentare le stesse forme intermedie (vedi discussione qui)

Accanto a queste due forme, in Sicilia e Nord Africa é diffusa una forma ad antenne rosse: Agapanthia ruficornis Pic, 1918

Gli esemplari più vecchi, ma notoriamente quelli più piccoli, perdono la pubescenza bianca del torace e poi delle elitre, apparendo completamente neri-bluastri (var. nigroaenea Mulsant, 1839).

La specie (sensu lato) vive sui cardi e, meno comunemente, altre specie di ombrellifere, di ambienti soleggiati e magari piuttosto aridi.
Nei posti giusti é possibile osservare anche diversi esemplari sulla stessa pianta. Si tratta certamente della specie che si può incontrare più di frequente in Italia.

- Sutura delle elitre senza banda chiara di colore contrastante (vai a casella 4)
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Vitalfranz
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Inserito il - 20 giugno 2009 : 10:42:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
4 Elitre ricoperte di una pubescenza aderente grigia; pronoto con tre fasce di pubescenza bianca: sottogenere Homoblephara Pesarini & Sabbadini, 2004.

Il sottogenere comprende quattro specie, di cui una sola in Italia: Agapanthia maculicornis davidi Sláma, 1986.
Rispetto alla forma nominale diffusa in Europa centro-orientale, la sottospecie italiana ha il primo articolo delle antenne coperto da una pubescenza più corta ed abbattuta. Tuttavia in Grecia si trovano esemplari dai caratteri intermedi, probabilmente frutto di ibridazioni trans-adriatiche durante periodo glaciale.
La specie si trova sulla costa Ionica, dal Lazio in giù fino in Sicilia, sui cardi. Rara, a riprova di ciò, sola volta é comparsa nel Forum:

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Foto Majella


- Elitre ricoperte da pubescenza ocra, gialla, o giallo-grigiastra, uniforme o più o meno screziata e sollevata (casella 5)
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Inserito il - 20 giugno 2009 : 11:34:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nota: le seguenti specie non vengono divise secondo sottogeneri perché i caratteri che li contraddistinguono non sono visibili da fotografia.
Perciò, volendo fare una tabella alla portata di tutti, essi verranno solo indicati accanto alla specie.


5 Apice del terzo e quarto articolo delle antenne con un evidente ciuffo di peli neri piú corti (tipo Rosalia alpina), oltre a quelli lunghi presenti su tutto l'articolo: vai a casella 6

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Foto Vespa


- Antenne normali, senza ciuffi di peli all'apice, ma con peli lunghi, non diversi da quelli presenti sul resto del segmento (come le specie incontrate precedentemente): vai a casella 7

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Inserito il - 20 giugno 2009 : 12:14:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
6 Antenne bicolori giallo/nere; unghie lunghe e carenate (caratteristica del sottogenere Synthapsia Pesarini & Sabbadini, 2004)
Specie robusta, molto grande (fino a ~3 cm... originariamente descritta come Saperda ), dal rivestimento giallo, uniforme e denso.
Larva solo su scrofulariacee (verbasco): Agapanthia kirbyi (Gyllenhal, 1817).

Rarissima in Italia (solo 5 esemplari noti dell'Italia centrale!), più comune in Grecia e Turchia. La specie é presente nel Forum con alcuni esemplari greci:

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Foto Velvet


- Antenne bicolori arancio/nere, rosso/nere o violaceo/nere con pubescenza bianca sulla porzione rossa; unghie di tipo normale, corte e senza carene (sottogenere Epoptes Gistl, 1857)
Specie più piccola (~2 cm), dal rivestimento più meno screziato, di color giallo ocra.
Larva su carduacee ed ombrellifere: Agapanthia dahli (Richter, 1821).

Specie diffusa in località calde di tutto il Mediterraneo e dell'Europa centrale; gli adulti sono localmente abbondanti in Italia centrale, meridionale e isole.
Comprende due sottospecie (originariamente specie), distinguibili per la pubescenza eretta nera:

A - pubescenza eretta su tutta la lunghezza delle elitre: Agapanthia dahli sicula Ganglbauer, 1884
diffusa solo in Sicilia

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Foto Istrice

B - Pubescenza eretta solo sui 2/3 basali delle elitre: Agapanthia dahli dahli (Richter, 1821)
Forma con il corpo più convesso e le antenne più spesse della precedente, diffusa dall'Appennino tosco-emiliano in giù e in Sardegna.

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Foto Istrice


Nota 1: Secondo Sama (1981), la popolazione italiana apparterrebbe ad una sottospecie particolare endemica, da lui descritta come ssp. malmerendii.
La differenza consisterebbe nel rivestimento elitrale giallo, screziato invece che uniforme.
La cosa é abbastanza difficile da sostenere, perché forme a rivestimento screziato sono presenti anche in Moravia, Slovacchia e persino in Spagna e Portogallo, accanto a forme col rivestimento uniforme.
D'altronde la dahli, prima del 1981, era comunemente definita da tutti (Ganglbauer, Plavilstshikov, Reitter, Picard, Villiers, etc.) proprio come "specie a rivestimento screziato"... qui ad esempio la dahli della Germania Meridionale secondo Reitter:

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Reitter E., 1912 - Fauna Germanica, Vol. 4, Tab. 139, f. 13

Nota 2: Recentemente Sama ha anche considerato la popolazione italiana e la sottospecie sicula come specie a sé, in contrapposizione alle dahli d'Oltralpe (cioè: Agapanthia sicula sicula e A. sicula malmerendii).
La cosa é ancora più difficile da sostenere, perché significherebbe che le forme italiane si sono evolute a parte, a seguito di un lungo isolamento, mentre sappiamo che ci sono stati numerosi scambi di faune attraverso l'Adriatico fino a solo 12.000 anni fa (vedi maculicornis e cynarae).
Stranamente, di questi scambi non ci sarebbe neanche traccia nella popolazioni attuali... in altre parole sembra che, per qualche oscuro motivo, le dahli dei Balcani e le "malmerendii" italiane siano state le uniche specie di Agapanthia che si siano rifiutate di passare l'Adriatico quando era prosciugato.
Si potrebbe al limite sostenere che le forme balcaniche screziate sono di origine italiana... ma quelle iberiche?
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Inserito il - 20 giugno 2009 : 14:59:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
7 Tutte le specie seguenti appartengono la sottogenere Epoptes Gistl, 1857
In Italia ci sono (oltre la dahli) tre specie, che possono essere facilmente distinte per il colore della parte chiara delle antenne.

A - Antenne largamente grigiastre o azzurognole alla base, densamente ricoperte da pubescenza bianca, apice strettamente nero: Agapanthia villosoviridescens (DeGeer, 1775)

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Foto Seraph

Corpo a rivestimento screziato giallastro.
Specie molto diffusa in Italia settentrionale, in località umide e ombrose, sui cardi o sulle foglie del sottobosco. Arriva tuttavia fino in Sicilia e Corsica, dove é molto più rara.
Nota: Questa specie, comunemente ritenuta come stabile e senza problemi tassonomici, presenta, al pari delle altre, variazioni notevoli.
Anche qui esiste una forma ad elitre appuntite (acutipennis Mulsant), che però ancora nessuno ha trasformato in specie. Gli esemplari alpini sono poi generalmente più scuri e verdastri e con le antenne più lunghe di quelli degli ambienti più caldi. Ho inoltre esemplari della Francia centrale molto grandi e robusti e con le antenne molto più corte, estremamente simili alle dahli (tranne che per il "ciuffo"), così come esistono, rarissimi, persino esemplari con le antenne rosse, che differiscono dalla dahli sempre per il ciuffo... va beh, spero di non confondervi troppo le idee.
Infine in Asia orientale, é stata decritta una sottospecie, daurica, poi considerata specie e rifrazionata in altre entità subspecifiche (). Rispetto alla villosoviridescens differisce per gli occhi molto più piccoli (é orientale!) e l'aspetto più allungato... peccato che esemplari identici a questi si ritrovino anche in Nord Europa...


B - Antenne largamente rosse alla base, scarsamente ricoperte di pubescenza gialliccia, spesso mancante, apice molto strettamente nero: Agapanthia asphodeli (Latreille, 1804)

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Foto Ettureddu

Corpo a rivestimento giallo rossastro uniforme, ma molto debole: spesso si perde e solo i lati delle elitre restano gialli.
Specie termofila legata all'asfodelo: dalla Toscana in giù e Isole.
Nota: Anche questa specie presenta variazioni notevoli nella robustezza e la lunghezza delle antenne (vi basta dare un'occhiata alla galleria)... ma non voglio dare altri particolari e suggerimenti, perché di nomi e confusione nella sistematica ce n'è già fin troppa...

C- Antenne tricolori: base strettamente bianca, parte centrale rossa che sfuma nell'apice nero: Agapanthia cynarae (Germar, 1817)

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Foto Enrico Altini

La specie può esser confusa solo con la precedente, da cui si distingue per la parte nera degli articoli molto più estesa.
Corpo a rivestimento uniforme giallo verdastro, simile alla specie precedente, ma molto più resistente.
Specie termofila legata ai cardi, presente solo in Puglia, Basilicata e Calabria. È diffusa anche in Grecia (dove é abbastanza comune) attraverso una distribuzione trans-adriatica avvenuta in periodo glaciale.
Nota: Si tratta di una specie abbastanza stabile, tuttavia é stata decritta una (debole) sottospecie di Creta, che potete qui osservare assieme ad altre foto della forma tipica.
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Vitalfranz
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Inserito il - 20 giugno 2009 : 15:35:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Postilla
Termino questa carrellata col genere Calamobius, citato all'inizio, e l'unica sua specie: Calamobius filum (Rossi, 1790)

Si tratta di una specie simile alle Agapanthia, ma molto più snella.

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Foto Carabus

La caratteristica più saliente del genere sono le tibie mediane dotate di un solco per la pulizia delle antenne. Per questa caratteristica, é stato inserito nella tribù Hippopsini, spesso considerata sinonimo degli Agapanthiini.

È una specie legata alle graminacee, con cui risulta fortemente mimetica.
Molto diffusa in tutta Italia e anche in Nord Europa, é però abbastanza difficile da osservare, proprio per il suo aspetto.


Francesco Vitali

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