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silverfox
Utente

Città: Sassari


20 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 02 dicembre 2020 : 15:37:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
salve a tutti!
e grazie - mi piacerebbe davvero fosse disponibile una presentazione delle infinite, nuove specie di Alvania, magari riportando i loro caratteri diagnostici e la distribuzione nota, che aiuterebbe a restringere un po' il campo dei possibili candidati.
Permettetemi però uno sfogo, da vecchio fossile quale sono. Ieri ho scaricato il numero di 'Biodiversity Journal', come segnalato da Italo (grazie, a proposito!) con la nuova specie di Ocenebra, e la nuova specie di Alvania. A quel punto, le aspettative che potevo avere sul livello della mia collezione, che un giorno, spero, riuscirò a sistemare, si sono drasticamente ridotte: mi sono reso conto del numero d nuove specie descritte per il Mediterraneo, con distribuzione puntiforme, in aree dove ormai non andrò mai più...che tristezza.
Ma poi - la reazione. Ai miei tempi - fatemelo dire... posso farlo! - si era molto cauti con la descrizione di nuove specie: si considerava il range della variabilità inter- e intrapopolazionale, si passava poi a considerare quella interspecifica, si parlava di popolazioni 'evolutivamente significative' (qualunque cosa volesse dire...) - e più in generale si considerava la specie come costituita da una serie di popolazioni più o meno isolate, rappresentate visivamente come dei picchi, di altezza diversa a seconda del loro grado di differenziazione e viste come espressione di un 'fluire evolutivo' che rende sempre arbitrario cristallizzare in categorie tassonomiche un processo in divenire. Poi, la tassonomia molecolare ha dato una mano, ma non è sempre ovviamente applicabile ai nostri nicchi.
ora - mi sembra che si vada più 'con l'accetta': ci sono differenze? sono specie diverse. Io so per esperienza che è facile, sempre facile trovare differenze morfologiche.....il problema è interpretare queste differenze.
prendiamo il caso della nuova Ocenebra (a proposito...com'è bella!) - la O. aparicioae - confrontatela con la O vazzanai, dello stretto di Messina. Io direi che hanno caratteri condivisi: guardatele bene. E sì, certo, delle differenze...ma come valutarle? C'è ovviamente un grado di arbitrio, e la mia posizione ("sono conspecifiche, le differenze sono giustificabili sulla base di variabilità interpopolazionale, esacerbata da ridotto flusso genico") e quella dell'autore ("trovo differenze, sono specie diverse") francamente, in assenza di altre informazioni, hanno lo stesso valore. Ma non magari basandosi sul fatto che la O. vazzanai è endemica di una grotta - beh, è stata trovata solo in una grotta, che forse è cosa un po' diversa - e O. aparicioae vive lungo la costa di Murcia...il fatto di avere sviluppo diretto non implica necessariamente (o assolutamente) range ristretto: mi risulta che anche O. edwardsii abbia sviluppo diretto, e direi anche B. brandaris, H. trunculus (correggetemi se sbaglio), che range ristretto non hanno di certo. Ai miei tempi era molto popolare il caso del 'paradosso di Rockall': scoglio al largo della scozia - molto al largo!- dove le uniche specie di molluschi presenti hanno sviluppo diretto, e non larve planctoniche come sarebbe stato logico aspettarsi.
e così via...ci sono tanti esempi: come la 'mia' specie, Jujubinus curinii.....in cui mi sembra che ogni popolazione fuori dal locus typicus abbia ormai il rango di buona specie.
Ecco, io suggerirei un po' di cautela. E' importante - sempre più importante - documentare la biodiversità in un'epoca di crisi della tassonomia (che non ha certo investito la malacologia...) e illustrare la variabilità specifica ha un'estrema importanza - ma questo enfatizzare le differenze a scapito di un ragionamento più complesso che prenda in considerazione il peso dei caratteri condivisi, in assenza di altre informazioni, ecco, io non lo condivido.
scusate lo sfogo - ne avevo bisogno per pensare agli scatoloni in soffitta di detrito e conchiglie raccolti decenni con un po' più di considerazione....
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Italo
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


3802 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 02 dicembre 2020 : 17:52:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Marco,
e ben ritrovato! Tu hai espresso, molto meglio di quanto avrei potuto fare io, i numerosi dubbi che mi sorgono, a volte, nel vedere pubblicate alcune n sp.
Però i dubbi mi vengono in entrambe le direzioni... il problema, a mio avviso. è stabilire quale elemento morfologico possa indicare una specie distinta. Nessun dubbio nel separare un brandaris da un cornutus, ma se andiamo fra le Ocinebrine a volte le differenze sono infinitesimali, ma poi il DNA ci dice che sono specie assolutaemnte lontane. Ma succede anche il contrario, ovvero specie morfologicamente ben diverse risultano morfi una unica specie per "colpa" del DNA. Si potrebbe arrivare ad una regola internazionale che impedisca di descrivere n sp senza un confronto molecolare; una specie di censura, ma non so quanto sarebbe gradita. Ci sarebbe un crollo dell'editoria zoologica e molte specie valide rimarrebbero nascoste chissà fino a quando. Nel dubbio è forse meglio la situazione attuale.
Io mi illudo di credere che l'"esperto" di un determinato gruppo malacologico sia in grado di intercettare con un colpo d'occhio e quindi descrivere le n sp in cui si imbatte. Lo fa Bruno con le Alvanie, lo fanno Riccardo e Francesco con i Raphitoma e tanti altri. Indubbiamente l'esperto è in grado, forse anche a livello inconscio, di selezionare i caratteri rilevanti e prenderli come riferimento per una diagnosi differenziale.
E' evidente che chi esperto non è, si mette le mani nei capelli.
Ci sono poi casi assurdi di nuove specie descritte senza alcuna cognizione di causa, in modo approssimativo e con confronti limitati o inadeguati. In questi casi, purtroppo tutt'altro che infrequenti (a qualcuno ronzano le orecchie) sarebbe responsabilità dei referee delle riviste (serie) respingere al mittente tali lavori.
Non conoscevo il paradosso di Rockall, ma ragionandoci un po' mi sembra molto logico.

Ciao, Italo

Le verità scientifiche non si decidono a maggioranza (Galileo Galilei)
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Delta
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


741 Messaggi
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Inserito il - 11 dicembre 2020 : 19:21:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Marco ...parole sante!!!!
Ecco perchè ho un pò abbandonato questa passione,troppe nuove specie inserite senza un criterio...cose da farti cadere le braccia!!!
Un saluto a tutti

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silverfox
Utente

Città: Sassari


20 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 01 gennaio 2021 : 20:59:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
salve ancora...e auguri! (a tutti noi......)
si- credo anch'io che la parola dell'autorità tassonomica di un gruppo abbia il suo peso, e che il suo obiettivo non sia (più...) legare il suo nome ad una specie nuova..a tutti i costi.
e credo che il contributo dei dati molecolari non sia di per sè una 'bacchetta magica' - anch'essi devono essere interpretati, e anch'essi dipendono dalla diversità del campione analizzato.
io vedo tutti questi dati come dei mattoncini - più ce ne sono, più solida è la base per il nostro giudizio.
Ma - mi ripeto - a trovare differenze, siamo buoni tutti! il problema rimane l'interpretazione....
detto questo.....per favore! continuate con le Alvanie!!! fatemi capire i caratteri discriminanti - prima o poi proverò a identificarle - e ne sono terrorizzato (mai come le Eulime e le Odostomie....ma tant'è).
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