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 Laccaria non solo laccata
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Alessio
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 09:15:56 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

In attesa di terminare la nuova puntata sulle russule (il prossimo sottogenere, quello nominale, è molto grande e impegnativo...dovrò dividerlo in due interventi) vi propongo, stuzzicato da un post di Tono, un quadro delle Laccaria Berk. & Br. italiane. La fonte principale dell'intervento è l'ottimo lavoro di Marco Contu "Il genere Laccaria (Basidiomycotina, Agaricales) in Italia, con note sulle rimanenti specie in Europa" pubblicato sul Bollettino del Gruppo Micologico Bresadola, nuova serie, 46 (1): 5-58 nel 2003.

Premetto subito che determinare una laccaria, sebbene il numero di specie ricondotte a questo genere sia piuttosto limitato (18 entità per l'Italia), senza l'ausilio del micorscopio è un'impresa difficile e spesso destinata a fallire !
La determinazione deve essere condotta su materiale fresco ! La conservazione in erbario può portare al collasso dell'ornamentazione sporale.

Iniziamo dall'analizzare il quadro macroscopico generale...

Modificato da - Andrea in Data 27 luglio 2009 13:17:31

Alessio
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 09:30:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Genere Laccaria Berkeley & Broome
Ann. Mag. Nat. Hist. 12: 370. 1883


= Russuliopsis J. Schrot., Die Pilze Schlesiens: 622-623. 1889


Definizione

Cappello - Il cappello varia considerevolmente, sia nell'aspetto che nelle dimensioni, all'interno del genere. Solitamente è convesso nei giovani esemplari, per diventare poi disteso a maturità, con centro sovente depresso ma raramente imbutiforme; occasionalmente può presentare un umbone. Il margine, solitamente disteso, è tipicamente revoluto in alcune specie (L. tortilis, L. tetraspora). La superficie può essere liscia o squamoso-feltrata, più raramente presenta fibrille radiali contrastanti con il fondo (L. violaceonigra); in condizioni di tempo umido è striata per trasparenza. Il colore è sempre più o meno uniforme (cone eccezione di L. violaceonigra): fulvo, arancio, rossastro, brunastro, lilla, violetto, talvolta con tonalità miste; con la maturazione tutte le specie tendono ad impallidire all'ocra-alutaceo.

Lamelle - Da mediamente a poco fitte, le lamelle sono sempre piuttosto spesse; l'inserzione al gambo è variabile (sempre decorrenti in L. violaceonigra) anche in individui dello stesso micelio. Il colore varia dal biancastro al rosa carnicino, fino al fulvo, lilla e viola; il taglio è concolore alla faccia (con la solita eccezione di L. violaceonigra, con filo con toni più saturi rispetto alla faccia).

Gambo - Sempre slanciato e normalmente più lungo del diametro del cappello, il gambo è solitamente cilindrico o clavato: occasionalmente può essere ventricoso o radicante. La grande variabilità di questo carattere, il cui sviluppo è fortemente influenzato dall'ambiente di crescita, rende impossibile il suo utilizzo quale carattere tassonomico (allo stesso modo dell'inserzione delle lamelle). La superficie è in generale fibrillosa, con fibrille così fitte da far apparire il gambo striato: raramente si osserva una pruina persistente e altrettanto raramente si hanno gambi completamente nudi. Il colore è solitamente simile a quello del cappello (più saturo in L. proxima e L. proximella).

Carne - Quasi tutte le specie sono poco carnose (fanno eccezione L. proxima, L. macrocystidiata e L. trichodermophora); il colore può variare dal bianco al rosa salmone, al fulvo. L'odore è leggero ma piacevole; il sapore è poco significativo. In conclusione si tratta di un carattere senza alcun valore tassonomico !

TRattandosi di un genere leucosporeo penso sia inutile specificare che la sporata è...bianca !

Modificato da - Alessio in data 09 giugno 2007 09:34:05
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Alessio
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 09:51:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Spore - La forma delle spore varia da cilindrica ad ellissoidale allungata, fino a (sub) globosa: il profilo sporale è un ottimo carattere tassonomico. Le dimensioni variano da 7 a 22 micron. La parete è spessa ed ornata da aculei di forma conica (piramidale in L. bisporigena e L. tetraspora); queste ornamentazioni sono alte fino a 3,5 micron. La forma, l'altezza e la disposizione delle ornamentazioni hanno un certo significato tassonomico. I reagenti di uso comune (Melzer, Blu di Cresile, Blu Cotone) non forniscono reazioni significative.

Basidi - Di profilo clavatao, possono essere 4-sporici o 1-2-sporici (L. bisporigena, L. tortilis, L. vinaceorosea, L. pumila, L. lateritia).

Cellule sterili - Contu definisce due tipi di cellule sterili: (1) le cellule marginali (cistidioli), di lunghezza non eccedente quella dei basidi e larghezza non superiore a 6 micron, e (2) cistidi, intesi come elementi differenziati osservabili sul filo delle lamelle e sulla superficie del gambo. Mentre tutte le specie presentano numerosi cistidioli, soltanto alcune mostrano veri e propri cistidi, cilindrici o subfusiformi e con parete spessa (L. amethystina, L. macrocystidiata). Quest'ultimo carattere ha quindi un elevato valore tassonomico.

Rivestimento pileico e stipitale - Sia il rivestimento del cappello che quello de gambo sono formati da ife cilindriche; la pileipellis mostra una certa variabilità con forme a cutis (ife parallele poco differenziate dalla trama), a pseudotricoderma (ife confusamente o parzialmente erette), a palissoderma (ife suberette e differenziate, L. proxima). Iol pigmento può essere vaculare (il più diffuso), intraparietale (non raro e spesso misto al primo) o incrostante (L. purpureobadia e sovente in L. lateritia).

Altri caratteri - I giunti a fibbia sono comuni e diffusi. Alcune specie (L. proxima, L. trichodermophora) presentano ife vascolari nei tessuti delle lamelle e del gambo.

Ecologia - La maggioranza delle specie è ubiquitari e crescono in qualsivoglia tipo di habitat ed a qualsiasi latitudine; fanno eccezione L. violaceonigra, ritrovata soltanto in rimboschimenti di Pseudotsuga, e L. vinaceorosea, per i boschi a Abies cephalonica.

Dimenticavo...L. montana predilige le località di montagna sopra i 500 metri !

Modificato da - Alessio in data 09 giugno 2007 10:41:54
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Alessio
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 10:09:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le specie italiane

NOTA: I CARATTERI DISTINTIVI DI CIASCUNA SPECIE, SE NON DIVERSAMENTE INDICATO, DEVONO RIFERIRSI ALL'AMBITO DEL GRUPPO DI APPARTENENZA.

Raggruppamento A - Specie con taglio lamellare e sovente anche rivetsimento del cappello con numerosi ed evidenti cistidi.

A questo raggruppamento appartengono due sole specie, L. amethystina Cooke e L. macrocystidiata (. & Lavorato)Pazmany.

La prima è una specie piuttosto comune, gregaria e non di rado cespitosa, dei boschi di conifere e latifoglie; conosciuta in tutto il territorio nazionale, si riconosce per il colore ametista o violaceo dei carpofori.

L. macrocystidiata è una delle specie più prestanti e robuste dell'intero genere (cappello fino a 12 cm !); gregaria o cespitosa nei boschi di latifoglie e conifere, questa entità si riconosce (nell'ambito del raggruppamento...) per le colorazioni variabili da fulvo-rossastre a rosa salmone pallide.

Modificato da - Alessio in data 09 giugno 2007 10:58:00
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 10:15:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Raggruppamento B - Specie prive di cistidi.

Le specie di questo raggruppamento possono essere suddivise in due sottoraggruppamenti:

Sottoraggruppamento B1 - Specie con basidi in maggioranza 1-2 sporici, più raramente 3-sporici.

A questo sottoraggruppamento appartengono cinque taxa: L. vinaceorosea, L. bisporigena, L. lateritia, L. pumila e L. proxima.

L. vinaceorosea Contu è una specie gregaria e cespitosa che predilige i luoghi umidi di montagna: spesso cresce ai margini di rigagnoli e ruscelli. I caratteri distintivi, oltre all'habitat, sono la colorazione rossastra con netti riflessi lilacini e l'odore marcato, fruttato.

Le spore piccole, non più grandi di 12 micron, sono distintive della coppia L. bisporigera - L. lateritia.
L. bisporigira Contu & Ballero è una specie dei terreni a forte componente sabbiosa, soprattutto in località montane. Il cappello di questa entità è squamuloso-areolato, striato verso il margine, mentre il gambo è fibrilloso-striato. Gli aculei sporali sono alti da 1 a 2 micron !

Specie comune in zona mediterranea, dove cresce sotto eucalipto, acacia, cipresso e pini, L. lateritia Malencon ha invece cappello quasi liscio, interamente striato e gambo leggermente fibrilloso; gli aculei sporali non superano il micron di altezza.

La coppia L. pumila - L. tortilis, a differenza della precedente, si caratterizza per le spore eccedenti i 12 micron di diametro.

L. pumila Fayod è una specie piuttosto rara che predilige luoghi umidi, soprattutto in località di montagna. Le spore di questa specie sono ellissoidali-allungate e gli aculei sono più bassi di 1 micron.

Le spore sferiche con aculei alti fino a 3 micron sono invece distintivi di L. tortilis (Bolton)Cooke, specie non rara, ancora legata agli ambienti umidi. Si tratta della più piccola specie di Laccaria presente in Europa, con il cappello che non supera 1,5 cm di diametro.

Modificato da - Alessio in data 09 giugno 2007 10:58:29
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 10:54:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sottoraggruppamento B2 - Specie con basidi in maggioranza 4-sporici.

Dividiamo ulteriromente le specie di questo sottoraggruppamento in due insiemi:


Insieme B2.1 - Basidiocarpi (quando freschi) con micelio basale viola.

A questo insieme appertengono quattro specie: L. trichodermophora, L. bicolor, L. decipiens e L. violaceonigra. Le prime due entità hanno cappello e gambo con colorazioni rossastre o fulve.

L. trichodermophora
Mueller è una specie gregaria e cespitosa dei boschi di conifere di montagna: può tuttavia crescere anche nelle garighe di ambiente mediterraneo. Poco comune, probabilmente perché confusa con L. bicolor, si distingue da questa per le lamelle rosa biancastre o rosa pallide e le spore sferiche.

L. bicolor (Maire)Orton ha infatti lamelle violette o ametista e spore da subglobose a largamente ellissoidi; l'ambiente di crescita è rappresentato dai boschi di latifoglie o di conifere, preferibilmente in montagna.

Specie dei boschi muscosi ed umidi di larice, L. decipiens Contu è una specie con cappello brunastro alutaceo pallido, non squamoso, interamente striato per trasparenza.

L'ultima specie dell'insieme B2.1, L. violaceonigra Stevenson è un taxon con cappello viola-ametista carico, decorato d aminute squame nere, non striato per trasparenza e che cresc in associazione esclusiva con Pseudotsuga. Si tratta di una specie australiana osservata in Italia per la prima volta in Calabria.


Modificato da - Alessio in data 09 giugno 2007 10:59:01
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 11:05:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Insieme B2.2 - Micelio basale bianco anche nei giovani esemplari.

Le specie di questo insieme possono essere suddivise in due complessi: quello delle specie gravitanti attorno a L. affinis, definito per le spore (sub) sferiche, e quello dei taxa gravitanti attorno a L. laccata, definito per le spore da largamente ellittiche a subcilindriche.

IL complesso L. affinis comprende, oltre alla specie nominale, L. tetraspora Singer. Questa specie, piuttosto igrofila e non comune (è conosciuta soltanto per la Sardegna), si caratterizza per la crescita densamente gregaria o cespitosa e per le spore con aculei piramidali alti 1-2,5 micron.

L. affinis
(Singer)Bon è invece una specie molto comune e variabile (come dimostra una lista...infinita di sinonimi !) con crescita gregaria ma solitamente non densa come nella specie precedente e con spore ad aculei conici raramente più alti di 1,5 micron.


Modificato da - Alessio in data 09 giugno 2007 11:24:41
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 11:35:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
[scusate l'interruzione...avevo visite !]

Il complesso di L. laccata è un poco più...complesso. Molto importanti sono le dimensioni delle spore ed il loro profilo.
L. proximella Singer e L. proxima hanno spore allungate o subcilindriche normalmente più lunghe di 10 micron.
La prima è una specie gregari, sovente cespitosa, dei terreni degradati e ghiaioso-sassoni delle località montane. Si distingue per la taglia molto ridotta, il gambo liscio, le lamelle rosa carnicine e le colorazioni fulvo rossastre molto intense.

L. proxima (Boudier)Patouillard è invece una specie di taglia robusta e slanciata, dei boschi di latifoglie e conifere, abbastanza comune, con gambo fortemente fibrilloso-striato e lamelle fulvo rossastre, più o meno chiare.

L. purpureobadia, L. laccata e L. montana hanno tutte spore largamente ellissoidali, raramente più lunghe di 10 micron.

L. purpureobadia Reid è una specie soltanto raramente cespitosa, associata a Betula sp. su terreni umidi. Fino ad ora segnalata soltanto per il Lazio, questa specie si distingue per i basidiocarpi bruno porporini o porpora castani piuttosto scuri e la presenza inusuale di pigmenti incrostanti nelle ife del riveastimento pileico.

L. laccata (Scopoli:FRies)Cooke, specie tipo del genere, è una entità ubiquitaria, di taglia media o slanciata, con cappello raramente striato per trasparenza.

L'ultima specie italiana, L. montana Singer è una specie poco comune delle località montane con basidiocarpi piccoli e cappello interamente striato per trasparenza.
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Alessio
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Inserito il - 09 giugno 2007 : 11:38:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Specie europee non segnalate ancora in Italia

L. glabripes McNabb (Svizzera) - simile a L. affinis ma con gambo nudo, cartilagineo e cappello fittamente striato per trasparenza;
L. maritima (Teodor.)Huthinen (Europa settentrionale e boreale);
L. nana Massee (specie esotica avventizia per l'Europa);
L. transilvanica Pazmany (Romania) - simile a L. amethystina da cui differisce per l'assenza di cistidi;
L. violaceibasis Contu & Fernandez-Sasia (Spagna).
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