ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
Lavoro davvero interessante.....mi ha ricordato la mia tesi svolta in Abruzzo su due popolazioni simpatriche di micromammiferi ,Apodemus sylvaticus e Apodemus flavicollis. Ricordo che per marcarli in passato si utilizzava l'amputazione della falange, ma studi successivi hanno messo in evidenza quanto questo metodologia avesse effetti negativi sulle popolazioni. Io durante la tesi ho utilizzato delle targhette chirurgiche di metallo da applicare all'orecchio. C'è anche la possibilità di utilizzare il microchip, ma è troppo dispendioso dal momento che, a parte lo scanner, ognuno costa circa 4-5 euro!!! Oops sono forse uscito fuori tema, scusate. David
se ce bisogno di qualcosa posso metterlo a disposizione di chi ne fa richiesta. La tesi l'ho svolta a Penne, in provincia di Pescara. Ho fatto 20 sessioni di trappolamento, di una settimana al mese. Ho utilizzato trappole a vivo di tipo LOT.
si, sono stato ospitato presso la loro struttura davvero ben organizzata. Fanno molte attività. Negli ultimi tempi stavano facendo uno studio sui lepidotteri notturni. Spesso organizzano cicli di incontri a carattere ambientale, ospitando vari specialisti. C'è da dire che si danno molto da fare visto che tra l'altro hanno poca concorrenza nella zona (rispetto a quella che trovo a Roma) e soprattutto hanno strutture per alloggiare molto grandi. La tesi l'ho fatta con Osvaldo Locasciulli (correlatore) eda vevo come relatore a Roma Mauro Cristaldi. E' stata una bella esperienza soprattutto durante la parte di campionamento.
Conosco bene Fernando e amici, abbiamo sviluppato, con Ilaria Pimpinelli, il loro sito (Link), stiamo collaborando, con Alberto Zilli, il prof. Massimo dell'Agata dell'Aquila e altri al museo della farfalla che sta sorgendo a Penne (hanno campionato per anni le notturne alla riserva, e hanno una bella raccolta), e ci hanno recentemente accompagnato, con gli amici belgi del gruppo Hyla, a Farindola a fotografare lo Speleomantes italicus (vedi Herpetological trip to southern Italy and Sicily)
Paolo Mazzei Link Moths and Butterflies of Europe Link Amphibians and Reptiles of Europe
com'è piccolo il mondo...tienimi informato sul museo delle farfalle; ho avuto modo di vedere le scatole entomologiche che avevano a disposizione e sicuramente nascera una gran bella struttura. Parte dei campionamenti dei lepidotteri notturni l'hanno effettuati proprio vicino al grid dove trappolavo micromammiferi. Grazie per le informazioni,David.
Utilizzare il pattern degli urodeli come alternativa al taglio codificato delle dita è una pratica già consolidata, molto utilizzata soprattutto in Salamandra salamandra (pattern dorsale) ma anche nelle specie di tritoni che hanno un pattern ventrale riconoscibile (T. vulgaris, italicus, boscai, vittatus e tutto il "gruppo" di 4 specie dei tritoni crestati; al contrario, marmoratus, helveticus, alpestris e montandoni sono praticamente privi di un pattern ventrale capace di identificare con facilità il singolo individuo); credo che questa tecnica sia stata pubblicata in più di un lavoro.
Il problema dei pattern è solo quello di "ritrovare" uno specifico individuo in caso di campionamenti molto numerosi, e in questi casi si cerca di associare ad ogni pattern, tramite una funzione "topologica" delle macchie ventrali, un insieme di valori che vengono salvati in un database, consentendo successivamente la ricerca per numero e non il confronto, ad una ad una, con centinaia di foto. Il taglio codificato delle dita non aveva ovviamente questo problema. Ha un altro problma, però (oltre al fatto di essere cruento...): se vi legge il nostro "talebanino" (alemaotze), credo che potrebbe fare fuoco e fiamme per una settimana di seguito
Un unico appunto: chi ha a che fare con i tritoni cerchi, magari, di maneggiarli il meno possibile , l'acqua in cui stanno e la mano che li prende sono a temperature troppo diverse tra loro... se usate un vetro e li fotografate da sotto, non c'è nemmeno bisogno di addormentarli...
Paolo Mazzei Link Moths and Butterflies of Europe Link Amphibians and Reptiles of Europe
addormentare i tritoni con l'anestetico MS 222 non serviva a renderli immobili per le foto, ma, bensì, a minimizzare lo shock dell'amputazione delle dita.
I'm sorry to disturb this discussion, but I thought this could fit in well here as the topic says T. vulgaris :-)
I got here some pictures of mediterranean T. vulgaris:
These are T. vulg. graecus. They are caught from the wild - not in Greece but near Vienna / Austria. There is a population of T. v. graecus because someone let them out in great numbers.
And here some T. vulgaris schmidtlerorum
Again T. v. schmidtlerorum from Kusadasi in Turkey.