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 di Natura Mediterraneo
 


Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Ergates faber!!!
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StagBeetle
Moderatore


Città: Ancona
Prov.: Ancona

Regione: Marche


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Inserito il - 03 agosto 2009 : 12:47:55 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Hexapoda Ordine: Coleoptera Famiglia: Cerambycidae Genere: Ergates Specie:Ergates faber
Partendo per le vacanze spagnole mi ero fissato l'obbiettivo di incontrare l'Ergates faber.
Un grosso e primitivo Cerambycidae che si sviluppa nei tronchi e nei ceppi morti di conifere.

Ogni giorno facevo lunghe ricerche (svegliandomi prima degli amici) e ogni sera cercavo sotto i lampioni (andando a dormire dopo!).
Ma dell'ambito coleottero neanche l'ombra!
Avevo osservato diversi tronchi cariati con i grossi buchi di sfarfallamento, ma all'interno non trovavo neanche le larve!
Mi ero rassegnato.

Gli ultimi giorni, però, il tempo si era imbruttito, così avevamo deciso di trascorrerli sulla costa toscana.
Le speranze si sono subito riaccese nel bel paese.
Dopo una notte di guida, ci siamo fermati in un'immensa pineta a due passi dal mare. Anche se ero stanchissimo mi sono subito buttato nel bosco.
Spaccando il primo tronco comincio a saltare per la gioia!!!!
Quasi non ci credevo!!!!!!!!!!!

Ergates faber!!!
183,45 KB
Ergates faber!!!
182,32 KB
Ergates faber!!!
194,97 KB
Ergates faber!!!
160,29 KB

E' bellissimo!!! Lo guardavo senza capire più niente!
Tanto che gli ho messo, senza pensarci, un dito a portata di mandibola...
Non ha esitato a morderlo ripetutamente, lasciandomi un bel ricordo profondo che ha sanguinato per una ventina di minuti!

Giacomo

StagBeetle
Moderatore


Città: Ancona
Prov.: Ancona

Regione: Marche


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Inserito il - 03 agosto 2009 : 12:53:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Classe: Hexapoda Ordine: Coleoptera Famiglia: Cerambycidae Genere: Ergates Specie:Ergates faber
Visto l'incontro fatto la mattina, ci torno nel tardo pomeriggio, prima di cena.

E come volevasi dimostrare, mi sono imbattutto in questa femmina che aveva abbandonato il rifugio diurno e si preparava alla sortita crepuscolare!!!
Ergates faber!!!
148,54 KB
Ergates faber!!!
147,91 KB
Ergates faber!!!
177,58 KB

Notare le differenze del pronoto tra i due sessi.


Ciao

Giacomo
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kiko
Utente Senior


Città: Bovolone
Prov.: Verona

Regione: Veneto


1876 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 agosto 2009 : 14:06:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Ciao
Francesco
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gomphus
Moderatore


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 agosto 2009 : 14:10:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di StagBeetle:

... Notare le differenze del pronoto tra i due sessi.

... e anche nello sviluppo delle zampe anteriori

complimentoni giacomo , doppiamente fortunato, il maschio è tutt'altro che frequente da incontrare

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare

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Carabus
Utente Senior


Città: Sciara
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


831 Messaggi
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Inserito il - 04 agosto 2009 : 13:11:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

E bravo Gicomo , queste si sono soddisfazioni
Ps ma perchè andarlo a cercare proprio in Spagna, è cosi raro in Italia?
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


17657 Messaggi
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Inserito il - 04 agosto 2009 : 13:20:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
un bel bestione!!

Gigi
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StagBeetle
Moderatore


Città: Ancona
Prov.: Ancona

Regione: Marche


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Inserito il - 04 agosto 2009 : 15:50:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non dovrebbe essere raro...
Però è più diffuso sulla fascia tirrenica, e dalle mie parti non conosco pinete adatte...

Ciao



Giacomo
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Vitalfranz
Utente Senior


Città: Luxembourg

Regione: Luxembourg


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Flora e Fauna

Inserito il - 04 agosto 2009 : 15:55:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E già... anche la Fauna d'Italia di dà poche possibilità: o il Veneto (se lo trovi) o il Gargano... ma cosa é successo alle pinete adriatiche?

Francesco Vitali
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StagBeetle
Moderatore


Città: Ancona
Prov.: Ancona

Regione: Marche


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Inserito il - 04 agosto 2009 : 16:45:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da me, sul Conero, la pineta è stata soppiantata, più o meno naturalmente, da un "bosco mediterraneo" a lecci (dico bosco perchè non è una vera macchia). I pini morti sono poi tagliati e accatastati nel sottobosco.

E anche la pineta dove ho incontrato questi bellissimi esemplari mi dava l'idea che sarebbe scomparsa.
C'erano solo grossi pini, e quelli morti non mi sembrava venissero sostituiti: gli alberi in crescita erano solo lecci...


Sono io che sono fatalista o la pineta costiera è un habitat di passaggio per la macchia mediterranea?

Ciao

Giacomo
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Vitalfranz
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 agosto 2009 : 09:12:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di StagBeetle:

Da me, sul Conero, la pineta è stata soppiantata, più o meno naturalmente, da un "bosco mediterraneo" a lecci (dico bosco perchè non è una vera macchia). I pini morti sono poi tagliati e accatastati nel sottobosco.
E anche la pineta dove ho incontrato questi bellissimi esemplari mi dava l'idea che sarebbe scomparsa.
C'erano solo grossi pini, e quelli morti non mi sembrava venissero sostituiti: gli alberi in crescita erano solo lecci...
Sono io che sono fatalista o la pineta costiera è un habitat di passaggio per la macchia mediterranea?


È proprio così, ma noi c'è da esserne tristi, anzi!

La vegetazione climax della macchia mediterranea é quella che vedi (intatta) nel Var o in certe zone d'Italia (Sardegna ad es.): lecci, sugheri, lentischi, ginepri, etc. Si tratta della vegetazione che nutre i Cerambyx, i Prinobius, i Purpuricenus, i Semanotus, i Trichoferus, le Stictoleptura xerofile, le Niphona, in parte anche i Vesperus e le Parmena e tutti quegli insetti endemici dell'Europa meridionale, con affinità africane, balcaniche o anatoliche.
Le specie dei pini sono invece quasi tutte specie (Eur)asiatiche, comparse o ricomparse in Europa in tempi più recenti (non mi perdo nei particolari, perché so che ci sono alcuni "copioni" in ascolto )... in realtá più banali.
La vegetazione dei pini é in realtà una vegetazione pioniera che segue gli arbusti pionieri, ma precede la vegetazione climax locale.
Qui per esempio é costituita da faggio e betulla, nella pianura padana da querce del gruppo robur e noccioli (salici e pioppi lungo i corsi d'acqua) e nella zona mediterranea... l'abbiamo già detto...

Queste zone variano nel tempo naturalmente (ora, in parte, anche a causa dell'uomo) e sono variate, tanto da determinare lo spostamento e la formazione di nuove specie, con adattamenti ai diversi ambienti.
Se conosci l'inglese, in questo articolo su Lambillionea (pp. 535-536) ho parlato della storia del genere Stictoleptura e dei suoi adattamenti ai diversi ambienti dell'emisfero boreale durante, diciamo... gli ultimi 40 milioni di anni...

Francesco Vitali
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gomphus
Moderatore


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 06 agosto 2009 : 10:24:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao ragazzi

aggiungo che, se non sbaglio , l'assetto attuale delle pinete litoranee è essenzialmente di origine antropica

in pratica, nel corso dei secoli l'uomo ha favorito la presenza dei pini, dai quali si ricava in tempi abbastanza brevi legname di buona qualità, mentre le essenze tipiche della macchia mediterranea ne forniscono nei tempi brevi di qualità mediocre, e di buona qualità solo in tempi molto lunghi

di conseguenza, quello che doveva essere uno stadio transitorio, ossia la pineta litoranea, è divenuto un aspetto apparentemente stabile dell'ambiente mediterraneo, fino ai giorni nostri: ora gli ambienti naturali protetti delle zone costiere vengono spesso lasciati al loro destino, con la conseguenza che la successione ecologica ha ricominciato a fare il suo corso, e la pineta litoranea cede progressivamente il passo alle formazioni a sclerofille... come avrebbe dovuto essere dall'inizio

giusto ? (tutto , in parte , neanche un po' ...)

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
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StagBeetle
Moderatore


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Inserito il - 06 agosto 2009 : 10:25:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Incredibilmente ho capito (quasi) tutto.
Dal tipo di flora, e dalla sua distribuzione, si riesce a ripercorrere un albero filologico...
Partendo, poi, da un elitra rotta del Eocene!!!


Quindi i bellissimi Ergastes spariranno...
Però in compenso tornerà un pò di equilibrio.


Ciao


Giacomo
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Vitalfranz
Utente Senior


Città: Luxembourg

Regione: Luxembourg


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 agosto 2009 : 11:03:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sì é, vero, in parte, in tutto, o no... dipende un po' dalla zona di cui si parla.
In Liguria la vegetazione originaria fu distrutta per fare le navi per le crociate, in Sardegna dai romani per la flotta.
In altre zone, il pino da pinoli o il castagno erano sicuramente più utili (come cibo) delle querce o del ginepro.
In generale queste piante colonizzatrici crescono più in fretta, motivo per cui, a seguito degli incendi, si propagano più alla svelta o vengono impiegate dall'uomo, preferibilmente... ad esempio per "salvare" un costone dalle frane.
L'Ergates faber non sparirà, semplicemente si sposterà da un'altra parte, magari in una zona più arida, dove il leccio fa più fatica, o più in alto, dove magari il faggio non é ancora arrivato, o fa troppo freddo per la sua sopravvivenza. Allora magari l'Ergates passerà al peccio, o al larice (a secondo di cosa trova) o si estinguerà localmente.
In fin dei conti questa specie si é "scelta" un habitat particolare, dove é diventata dominante (data la stazza)... ma specie dominante non vuol dire estremamente diffusa.
Le specie estremamente diffuse (le euriece) sono in effetti le polifaghe, che sono tali perché si adattano a tutto...ma raramente sono dominanti. Son perció più piccole, perché devono dividersi gli spazi con altre... ma se arriva una specie dominate, tendono a scomparire perché son meno specializzate.
È tutto in equilibrio, compresa la prevista estinzione di qualcuna...

Francesco Vitali
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