La Venus verrucosa ha fondamentalmente due forme. Questa, che è schiacciata (può raggiungere dimensioni enormi: io ne ho di Trani di quasi 9 cm!) che vive in Posidonietum ed è la forma tipica. Poi vi è la varietà tumida B.D.D., verrebbe da dire: globosissima, quasi tanto larga quanto spessa, che vive a discreta profondità (35-40 m) in un habitat che è tra l'SGCF ed il Detrico del largo; i miei più grandi esemplari (circa 5 cm) provengono da Scilla a meno 43,5 metri.
P.S.: mi accorgo che comincio a scrivere come Monterosato! Devo preoccuparmi?
...cerco l'atollo dei miei sogni
Modificato da - pallinopinco in data 09 dicembre 2005 18:15:04
In effetti le "due forme" più volte riportate in letteratura sono le due estremità di un continuum con tutte le "forme" intermedie; ciò è stato verificato in qualche lavoro (in termini tecnici, il rapporto [spessore/lunghezza] ha una distribuzione normale o riconducibile alla normale). Inoltre, s'è visto che il maggiore o minore spessore in rapporto alla lunghezza dipende dalla velocità di crescita: più questa è alta, più sottile è lo spessore dell'animale e viceversa. Quindi, ha una logica la presenza di "forme" spesse a maggiore profondità, dove la velocità di crescita è presumibilmente più bassa.