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 Girando per i meleti abbandonati della provincia di Sondrio
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Marsal
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Città: Bellano
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 marzo 2008 : 09:14:59 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Girovagando per la campagna valtellinese ci si può imbattere ancora in qualche meleto incolto; ieri mi è venuto in mente che sarebbe interessante documentare per il forum la presenza dell’entomofauna in questi che potremmo definire agroecosistemi abbandonati, dove gli insetti, dopo che la mano dell’uomo ha cessato di effettuare trattamenti antiparassitari e pratiche agronomiche, sono tornati a farla da padroni.
Mi sono detto: chissà che non ne possa uscire qualcosa di interessante?
Mi sono così inoltrato sotto le chiome ancora scheletrite delle piante e, un po’ sbattendo i rami e raccogliendo il materiale su un telo arancione (Orni insegna!), un po’ cercando sul terreno, ho già trovato qualcosa.
Spero che tornando periodicamente nel frutteto possano uscire altre cose interessanti!
Con questo piccolo documentario vorrei anche in qualche modo ringraziare l’amico e maestro Paride Dioli (Paris), che mi ha infuso la curiosità per il mondo degli insetti e che è sempre stato e è tuttora interessato alle dinamiche degli agroecosistemi (voglio ricordare che realizzò un bellissimo articolo sugli Antocoridi predatori delle psille negli anni 70’ e numerosi altri studi in agroecosistemi della provincia di Sondrio, tutti ben documentati e pieni di curiosità.

Le chiome sono piene di questa psilla; non so se si tratta della Psylla mali o P. melanoneura. Qualche esperto mi può aiutare?

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Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio)

Modificato da - Paris in Data 01 aprile 2008 16:15:12

Hemerobius
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 marzo 2008 : 09:48:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Meleti abbandonati di montagna?

Sono il regno dei Rafidiotteri !
Dai che ci scappa una Magnoraphidia nuova per l'Italia .
Però non fare come Orni (), se li trovi RACCOGLILI. Eppoi è facilissimo tenerli vivi, vedi in fondo a questa discussione.

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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Marsal
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2008 : 12:04:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ecco un potenziale predatore delle psille, presente sempre sulle chiome, un Orius (credo Orius niger, Wolff, Paride cosa ne pensi?)

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Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio)

Modificato da - Paris in data 01 aprile 2008 16:13:11
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Marsal
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2008 : 12:13:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cercando sul terreno in prossimità della base del tronco ho trovato questo stafilinide (Paederus riparius o P. fuscipes??)


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Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio)
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Marsal
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2008 : 12:14:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
…..e questo Nabide, che mi sembra decisamente Aptus mirmicoides (O.G.Costa, 1834). E’ un Nabide che sverna come adulto ed è attivo sin dall’inizio della primavera. Probabilmente potrebbe essere un valido cacciatore di lepidotteri, come per esempio la ben nota carpocapsa del melo (Cydia pomonella L.).

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Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio)
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Marsal
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Città: Bellano
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2008 : 12:15:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sul tronco invece ho trovato questa coccinella (Chilocoris renipustulatus??), anch’essa valida predatrice, in questo caso di afidi.

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Marsal
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1977 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2008 : 12:22:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cercando ancora ho trovato sotto la corteccia una larva, credo di Cerambycidae, ma quale?

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queste sono le gallerie che ha scavato.....

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Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio)
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Paris
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Città: Sondrio
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5737 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2008 : 16:40:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Martino, ti ringrazio per gli attestati di stima sinceri. Non posso negare che mi fanno piacere soprattutto quando penso che negli anni '70 ero una "vox clamans in deserto" (alle nostre latitudini) quando asserivo che si doveva approfondire l'argomento dei competitori naturali dei parassiti delle coltivazioni agrarie. Ricordo ancora una polemica sulla stampa con il presidente di una coperativa locale a proposito dell'eliminazione delle "muracche". Queste ultime sono degli ammassi di sassi che i contadini facevano gettando in un unico mucchio marginale le pietre che raccoglievano dissodando il terreno. In queste "muracche", esterne al frutteto e al vigneto, si rifugia una faunula estremamente interessante tra cui lucertole, serpentelli, ragni, insetti di ogni specie e misura che fungono poi da bio-regolatori nei confronti delle coltivazioni contigue. Inoltre, nelle zone alpine più esposte al sole, sono presenti alcune piante tipicamente mediterranee che sembrerebbe impensabile trovare a quelle latitudini. Nella mia prima pubblicazione scientifica (che data 1973) elencavo una serie di Eterotteri nuovi o poco noti della fauna italiana tra cui alcune specie xerotermofile presenti nelle Alpi. Ovviamente non usavo il termine "biodiversità" venuto di moda negli ultimi anni, ma il concetto era il medesimo. Quindi è giusto ricordare ai nostri amici del Forum che su questi argomenti ci siamo trovati a collaborare e a conforontarci, a proposito di Eterotteri, quando tu hai preparato la tesi di laurea sulla biodiversità nei vigneti diserbati e inerbiti della zona del Sassella. E quindi, per la successiva pubblicazione della tesi, in un momento in cui io ero profondamente demotivato nello studio degli insetti. L'averti ritrovato su Natura Mediterraneo, assieme a tanti altri amici e colleghi di tutta Italia che stanno oggi collaborando con grandissima passione, mi sta davvero dando molta soddisfazione. Mi scusino gli altri utenti del forum per questo piccolo sfogo personale, ma le giuste argomentazioni di Martino hanno toccato un nervo rimasto scoperto in me da tanto, troppo tempo.
Adesso, dunque, al lavoro... cerchiamo di dare una identità a questi insetti!!!

-----------
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danpic
Utente Senior


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Inserito il - 14 maggio 2008 : 23:59:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Martino, raccolgo l'invito di Paride e cerco di aiutarti nelle determinazioni ( per quel poco che sò).

Foto 1: Psilla sp.
Foto 2: Orius sp.
Foto 3: Paederus sp. (forse il baudii ? non era vicino all'acqua ? )
Foto 4: Aptus mirmicoides sembra proprio lui
Foto 5: Chilocoris renipustulatus coccinellide molto caratteristico
Foto 6: mi riprometto di studiarla meglio.

Danilo
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solociccio
Utente nuovo

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Regione: Italy


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Inserito il - 26 giugno 2008 : 17:53:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Marsal:

Sul tronco invece ho trovato questa coccinella (Chilocoris renipustulatus??), anch’essa valida predatrice, in questo caso di afidi.

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Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio)
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solociccio
Utente nuovo

Città: Sorso
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Inserito il - 26 giugno 2008 : 17:56:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
No quello dovrebbe essere un Chilocorus bipostulatus Si nutre della Saissetia oleae vero??? E' gradita una risposta ciao
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