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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione  |
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elleelle
Moderatore Trasversale
    
Città: roma
Regione: Lazio
33220 Messaggi Flora e Fauna |
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Chalybion
Moderatore
    
Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
13439 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 agosto 2025 : 21:50:49
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Non so della biologia di queste due specie, se non quello che riportano G. Pagliano & E.negrisolo-2005. In verità essi dicono di Chilosphex argyrius che "...Ogni nido è composto da una cella e viene rifornito con 3 o 4 tettigonidi..." (ndr.: immagino siano giovani esemplari in tali casi). Di Palmodes occitanicus dice che cattura "Epiffigere" (sic!) e talora altri tettigonidi (in teoria Ephippiger dovrebbe tradursi in "Efippigere". Lessico a parte, non ho mai letto di larve di aculeati sfeciformi o vespoidei che condividano le prede: in allevamento avevo provato con scelifrini e vi è stato cannibalismo. Alcune specie di crabronidi e pochi sfecidi nidificano in "paraoichia" (come varie Bembix spp. che però non condividono ingressi alle gallerie come fanno alcune Cerceris, che hanno individui "guardiani"): in tal caso il fatto che più nidi di femmine diverse siano ravvicinati (nel terreno ad es.) non produce gallerie condivise ed ogni galleria porta a una celletta isolata dalle altre e, per quanto ne so, con un uovo solo per cella. Anche vespe e api sociali usano una singola celletta per larva e quelle solitarie separano le stesse nella stessa galleria del nido con setti che le larve non attraversano; cosa curiosa che ho letto ad es. nei nidi di Xylocopa spp. che fanno setti in segatura di legno impastato, accade normalmente che la prima celletta creata porti a un individuo che deve aspettare che completi lo sviluppo e la muta la larva che si trova nell'ultima celletta creata; solo allora gli adulti rompono i setti in successione ordinata quando l'individuo che "precede" (più "giovane") è sfarfallato; si tenga presente che l'incubazione dell'embrione è breve e anche lo sviluppo larvale, ma la costruzione di più cellette (anche 5 o 6 in linea) ed il rifornimento di polline può richiedere vari giorni.  |
"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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elleelle
Moderatore Trasversale
    
Città: roma
Regione: Lazio
33220 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 agosto 2025 : 00:12:35
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Neri nidi di Chilosphex che ho osservato io c'erano in media i resti di 2-3 Eupholidoptera adulte e una decina di bozzoli. Nel caso di questa specie la condivisione è fuori dubbio.
Strano che tu non ne sapessi niente e che la cosa non sia nota a livello scientifico. Ci potrebbe scappare una pubblicazione.
Allego una foto dove ho evidenziato i teschi di due Eupholidoptera adulte e una dove si vedono 5 dei bozzoli di Chilosphex (ce n'erano altri fuori inquadratura). Immagine:
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Immagine:
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Modificato da - elleelle in data 03 agosto 2025 00:16:28 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
    
Città: roma
Regione: Lazio
33220 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 agosto 2025 : 09:42:53
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Ne avevamo già discusso diffusamente in questa discussione: Link
In pratica, a differenza di Sphex che distribuisce le sue uova in numerose tane singole, sembra che Chilosphex costruisca un'unica grande tana collettiva in cui depone forse tutte le sue uova, fornendo una quantità di cibo proporzionata. Anche Isodontia crea tane collettive, ma le isola con materiale vegetale e le approvvigiona ciascuna con la quantità di prede (per lo più Meconematidae) commisurate allo sviluppo di una sola larva.
Ci sono tornato sopra solo perché sospetto che anche Palmodes occitanicus pratichi lo stesso sistema. |
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Andricus
Utente V.I.P.
  
Città: Viterbo
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
379 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 agosto 2025 : 14:41:19
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Di Sphecidae capisco poco e della biologia ancora meno, ma visto che Luigi mi ha interpellato privatamente provo a portare il mio parere.
Per cominciare faccio notare che, stando alla poca letteratura disponibile, Chilosphex argyrius ha una certa plasticità in quanto a nidificazione. Come mostrato da Gogala (1997) il materiale usato varia in base a quel che è disponibile: Berland (1958) in Francia ha osservato l'uso di steli di piante erbacee, mentre Gogala (1997) in Slovenia mostra con tanto di foto l'utilizzo di aghi di conifere. Riguardo le prede, non usa esclusivamente Eupholidoptera, infatti Berland (1958) riporta Pholidoptera e Metrioptera, mentre Gogala (1997) conferma Metrioptera e Pholidoptera, ma introduce anche Decticus come preda, tutte e tre sfruttate nella stessa località ma sulla base di osservazioni in anni diversi.
Riguardo la possibilità di condividere una sola preda tra più larve, la cosa un po' mi lascia dubbioso. Berland (1958) riportava un solo uovo per ogni nido che conteneva 3 o 4 prede, mentre Gogala (1997) osserva un uovo per preda nel caso del nido con Decticus. Gogala (1997) porta come possibile spiegazione che un Decticus sia sufficiente per lo sviluppo di una larva di Chilosphex, mentre per le altre prede riportate servano più esemplari viste le dimensioni nettamente minori rispetto a Decticus, altrimenti ipotizza che Berland (1958) non abbia notato altre uova/larve sulle altre prede nel nido. Considerando che Chilosphex argyrius non è una specie piccola, l'utilizzo di un singolo Decticus o di più prede più piccole mi sembra in linea con le necessità per lo sviluppo di una singola larva, mentre lo sviluppo di 10 larve con solo 3 Eupholidoptera mi sembra quantomeno strano. Mi è capitato negli Eumeninae che da cellette minuscole e con poche prede nascessero adulti molto piccoli, quindi si potrebbe provare a raccogliere i bozzoli di Chilosphex e vedere le dimensioni degli adulti. Se nascono esemplari di dimensioni sotto la media si può ipotizzare una condivisione, ma se nascono esemplari di dimensioni normali mi sentirei di escludere che 3 o 4 larve si sviluppino su una sola Eupholidoptera.
| cosa curiosa che ho letto ad es. nei nidi di Xylocopa spp. che fanno setti in segatura di legno impastato, accade normalmente che la prima celletta creata porti a un individuo che deve aspettare che completi lo sviluppo e la muta la larva che si trova nell'ultima celletta creata; solo allora gli adulti rompono i setti in successione ordinata quando l'individuo che "precede" (più "giovane") è sfarfallato; si tenga presente che l'incubazione dell'embrione è breve e anche lo sviluppo larvale, ma la costruzione di più cellette (anche 5 o 6 in linea) ed il rifornimento di polline può richiedere vari giorni. |
Questa situazione si osserva un po' in tutti gli Imenotteri che nidificano in cavità preesistenti come gallerie nel legno o fusti vuoti e l'ho osservata spesso, anche nelle Xylocopa nominate. Mi è capitato con un nido di Xylocopa violacea costruito dentro una canna vuota, in cui l'esemplare più in profondità era perfettamente formato e si era già liberato della cuticola pupale, mentre quello più vicino all'ingresso era ancora una pupa a malapena pigmentata. Un'eccezione a questa regola sono i Vespidae Raphiglossinae, in quanto in Raphiglossa è stato osservato che la prole scava con le mandibole un foro nella parete laterale del nido, costruito in fusti dal midollo morbido, permettendo quindi l'uscita indipendente di tutti gli esemplari.
Berland, L. (1958) Observations sur le comportement du Sphex argyrius. Bulletin de la Société entomologique de France, 63, 66-73. Gogala, A. (1997) Nesting of the sphecid wasp Chilosphex argyrius (Brullé) in Slovenia (Hymenoptera: Sphecidae). Acta Entomologica Slovena, 5 (1), 5-9. |
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Modificato da - Andricus in data 03 agosto 2025 14:43:54 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
    
Città: roma
Regione: Lazio
33220 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 agosto 2025 : 15:52:24
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Se leggi l'altra discussione, richiamata, si vede che le dimensioni di Chilosphex sono modeste. Diciamo come un Prionyx subfuscatus; un Philantus trangulum. (vedi la mia foto di una femmina sul dito) Un'Eupholidoptera intera sarebbe assolutamente sproporzionata. Un Decticus, peggio ancora. Comunque nelle numerose foto che ho postato nella prima discussione si possono contare i teschi di Eupholidoptera adulta e i bozzoli di Chilosphex, osservando che sono almeno in rapporto 1:2. Che più larve possano convivere senza cannibalizzarsi è verificato nei parassitoidi come i Braconidae (Apanteles ...) e nei Tachinidae (Trichopoda ...) Come convivono all'interno dell'ospite potrebbero convivere anche all'esterno. Tra le specie con larve che condividono le stesse prede grandi ricordo, per esempio, le formiche della specie Aphaenogaster spinosa, che mangiano le prede a "self service". Immagine:
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Modificato da - elleelle in data 03 agosto 2025 15:55:11 |
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