Li prendiamo per scontato e infatti, quando l'ho fotografato ieri (29/04) a casa vicino a Sant'Eufemia a Maiella (PE) ad una quota di 1100 m, pensavo che sarebbe facilissimo determinare. Invece mi trovo in difficoltà anche con la famiglia. Ci provo per Armadillidiidae, con un grosso punto interrogativo su Armadillidium depressum. Che dite?
"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (Stephen Jay Gould)
Modificato da - vladim in Data 04 maggio 2017 11:47:52
A. depressum ha una lamina frontale (più larga che alta) che comunque è sporgente rispetto al vertex. Quindi escludo che questo individuo possa essere A. depressum. Dalla forma del cephalon e dagli epimeri del pereon potrebbe essere un comunissimo Armadillidium vulgare. Ma da questa singola foto ovviamente non si può confermare nulla.
A presto e un caro saluto, Gipo
--------------------------- Giuseppe Montesanto, PhD Dipartimento di Biologia, Università di Pisa giuseppe.montesanto[at]unipi.it
Gipo scusami se non ti ho risposto subito, sono stata beatamente via dal PC per qualche giorno. Mille grazie per la risposta e spiegazione. Saprò cosa cercare e fotografare la prossima volta che incontro una di queste creature così spesso trascurate.
"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (Stephen Jay Gould)