Inserito il - 11 dicembre 2010 : 22:12:17
Nazione: Italia Regione: Liguria Provincia: GE Comune: Localitŕ:
Dato che, a quanto mi risulta, non esistono sul Web fotografie di tale laghetto, mi permetto di inserire su questo Forum un paio di immagini di tale sito, posto ai confini di Piemonte e Liguria, riprese quest'estate. Spero di fare cosa gradita agli escursionisti di quelle zone, considerando che tale laghetto è uno dei più belli dell'Appennino ligure, secondo solo, a mio avviso, al laghetto "della cascata" sul Rio Baracca. La zona, per intenderci, è quella di Masone (famosa per il cattivo tempo quando si deve arrivare in Liguria dalla Lombardia). Si parte dal lago dei Pignattin e si prosegue lungo il torrente Stura.
Alcuni passaggi richiedono un po' di attenzione: in particolare bisogna mantenere la sinistra quando si incontra un primo affluente, in zona rocciosa e dirupata.
Ecco un paio di foto del ben più noto Laghetto dei Pignattin.
Bel percorso e bella descrizione. L' anno scorso ho fatto da quelle parti il Canyon della Val Gargassa, non so se lo conosci, ed era un percorso abbastanza simile.
Il laghetto più bello in assoluto, da quelle parti, ritengo però sia quello (qui sotto) formato dal Rio Baracca. Credo si chiami Laghetto "dra Caicia".
Molto indeciso nel pubblicare i dettagli di un'escursione unica nel suo genere, ritengo tuttavia che i lati positivi della divulgazione prevalgano su quelli negativi...
Lati negativi: qualche turista in più in luoghi incontaminati.
Lati positivi: se mi rompo una gamba su qualche roccia, ho qualche speranza in più di incontrare qualcuno che mi salvi la vita... ;-)
Suddivido il percorso in tre tronconi, dato che ho dovuto salvare tre file "Google Earth" per includere l'intero percorso.
Alcuni nomi che ho usato sono di pura fantasia (ad esempio "Laghi Gemelli"): lo scopo è unicamente quello di creare dei punti di riferimento nel viandante.
Il primo troncone è: Pignattin-Laghetto "Sutta u Manzù". Il secondo troncone è: Laghetto "Sutta u Manzù"-Laghi Gemelli. Il terzo troncone è: Laghi Gemelli-Lago del Manzù.
A proposito: il termine "Manzù" sembrerebbe derivare da un "manzo" (mansou o manzù in dialetto ligure) annegato nel lago in tempi lontani. Si racconta che i pastori avessero quindi un sacro terrore di questo specchio d'acqua.
Vi sono almeno tre passaggi difficili per raggiungere il Lago del Manzù.
Li descriverò fra breve. Ora esaminiamo il primo tratto:
In questo primo troncone, il punto di difficoltà è dato da quello che nel segnaposto di Google Earth è stato definito come "tratto di roccia". In effetti bisogna proprio arrampicarsi sui massi, evitando di proseguire dritti lungo il piccolo affluente, e bagnarsi almeno una volta le gambe fino alle ginocchia per poter percorrere quello stretto gomito di torrente. I pericoli sono dati dalle cadute e dall'incontro con vipere, diffuse (anche se non comuni) lungo tutto il tratto in esame.
Ecco una fotografia (dall'alto) di quello che ho definito "tratto di roccia":
La prima difficoltà sorge proprio al Laghetto sutta u Manzù: lì ogni possibilità di avanzata sembra terminare. Il laghetto è circondato infatti da pareti scoscese e fitte di vegetazione.
Ma dovrete far caso ad una roccia dalla forma particolare sulla destra del lago: tale roccia ricorda un profilo umano (nella sua parte alta a sinistra) e ci indicherà il prosieguo della via...
Che ci crediate o no bisogna infatti arrampicarsi sul ripido e franoso pendio posto proprio dietro a tale roccia.
Si raggiungerà quindi un sorta di pianoro, che io ho segnalato su Google Earth come "dighetta naturale".
Dopo questa "dighetta naturale" sorgono subito altri problemi: continuare lungo il torrente o arrampicarsi sulla destra del torrente fra le erbe e gli arbusti?
Personalmente consiglio di non allontanarsi mai dal torrente, anche se, in alcuni casi, allontanarsi di poco diventa necessario. In questo caso, in particolare, è possibile sia farsi strada lungo il torrente, proprio sopra l'acqua, con una certa abilità nel "free climbing", sia addentrarsi per breve tratto nella boscaglia sulla destra per poi ridiscendere subito lungo il corso d'acqua. Spostarsi di molto in alto, verso la montagna, non porta a nulla di buono se non ad avere una visione dall'alto del torrente: ma quando arriverete a questo punto del percorso, la visione dall'alto sarà l'ultima cosa che vi interesserà... ;-)
Modificato da - Fortunato in data 13 dicembre 2010 21:03:46
Un altro punto in cui a mio avviso diventa indispensabile abbandonare temporaneamente il torrente è il punto che ho indicato come "cascata con tronco".
Cosa vuole dire "cascata con tronco"? Una cascatella con un tronco piantato nel centro come una palafitta!
Ecco una foto del sito fatta dall'alto...
Immagine: 233,14 KB
Modificato da - Fortunato in data 13 dicembre 2010 21:09:59
In questo punto, per via di grossi massi che ostacolano il cammino, abbiamo deciso di arrampicarci sulla sinistra della pozza, con esito positivo e senza grosse difficoltà.
Veniamo ora al terzo tratto: Laghi Gemelli-Lago del Manzù
Inutile dirlo, le difficoltà stanno per terminare, ma... con un notevole ostacolo finale: la grande cascata proprio sotto il Manzù. Come affrontarla?
Come abbiamo già affrontato la cascata del laghetto "Sutta u Manzù": arrampicandoci nel ripido sottobosco sulla destra della cascata.
Arrivati in cima si incontrerà, quasi magicamente, un sentiero in dolce discesa che ci porta dritti dritti al Lago del Manzù in pochi passi. Siamo alla meta.
Un ultimo consiglio: al ritorno guardatevi bene dal proseguire dritti per il sentiero, nella speranza di evitare le difficoltà dell'andata.
Tale sentiero, infatti, non solo si mantiene alto di quota (cosa non positiva per chi vuole tornare a casa) ma, fatto non meno grave, si perde di lì a poco in una radura del bosco...
Modificato da - Fortunato in data 13 dicembre 2010 21:21:38