Liberto F., Giglio S., Reitano A., Colomba M.S. & Sparacio I., 2010 Molluschi terrestri e dulciacquicoli di Sicilia della collezione F. Minà Palumbo di Castelbuono. Monografie Naturalistiche, 2. Edizioni Danaus, Palermo, 136 pp.
E' possibile vedere l'anteprima di alcune delle 32 tavole qui.
La prima parte contiene una biografia del naturalista siciliano, la storia del suo museo e della collezione malacologica, viene inoltre presentato il lavoro di riordino e catalogazione della piccola ma interessantissima collezione. Nella seconda parte, per ogni specie vengono forniti dati (anche inediti) sulla distribuzione, ecologia, morfologia, tassonomia.
In particolare la collezione malacologica contine numerosi lotti ex collezione Calcara, Brugnone e Benoit. E' stato così possibile designare il lectotipo e i paralectotipi di Cochlostoma affine e di "Valvata" bocconi. Vengono inoltre discussi taxa poco noti come Trochoidea rugosula, Sztgalya gregaria ecc. Sono illustrati i topotipi di Valvata cf saulcyi, Stigmatica incerta, Ancylus tinei, Ancylus strigatus, Radix gibilmannica, Monacha pirajnea e tanti altri
Buona notizia Fabio e complimenti per l'opera, non vedo l'ora di leggerlo! Si può ordinare con contrassegno da pagare al postino? Non ho molta confidenza con la PayPal.
Vittorio
"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)
Novità Presentandovi ad Edizioni Danaus come utenti del forum Natura Mediterraneo (nome utente e nome reale), avete la possibilità di usufruire di uno sconte del 20 %.
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3523 Messaggi Flora e Fauna
Inserito il - 15 dicembre 2010 : 12:11:12
Ho appena ricevuto il volume, ovviamente l'ho solo scorso ma mi pare che lo stesso sia estremamente interessante e ben fatto, le belle tavole lo rendono ancor più piacevole. Consiglio vivamente a tutti coloro che si occupano di molluschi terrestri di procurarsene una copia anche perchè il costo ( tanto più con lo sconto riservato agli amici del forum e del quale io non ho usufruito perchè Fabio lo ha comunicato troppo tardi ) mi sembra certamente invitante.
Ho appena ricevuto anch'io il libro e gli ho dato una velocissima lettura e come ha già ribadito garagolo è ben fatto e molto interessante. Per Fabio: ho visto con mio stupore che la mazzullii è inserita nel genere Erctella e che i Chilostoma siciliani sono delle specie separate da C. planospira .
Vittorio
"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)
Per Garagolo: Lo sconto è stato deciso giorno 13 e l'ho comunicato il 14, quindi ...
Per SnailBrianza: Leggi con calma e poi avremo modo di approfondire i vari argomenti. Per il momento preannuncio che sta per concludersi il lugno referaggio della nostra monografia sulle mazzullii.
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3523 Messaggi Flora e Fauna
Inserito il - 16 dicembre 2010 : 09:56:18
Fabio, ovviamente sullo sconto, scherzavo !
Per i vari argomenti, degni di approfondimento, me lo leggerò con calma, ma penso che le varie "novità" saranno motivo di interessanti argomentazioni, non dubito che siano frutto di approfondimenti che avete fatti col tempo e, pertanto più che motivati. Il lavoro monografico sulle "mazzullii" non vedo l'ora di poterlo consultare, so che da tempo ci state lavorando e sono particolarmente interessato poichè, dalle mie campionature, mi sono sorti molti quesiti relativi alle varie "differenziazioni" che si riscontrano in esemplari provenienti da zone , spesso, relativamente vicine fra loro e spero di trovare, in questa monografia, le risposte ai miei dubbi o, almeno, una maggiore chiarezza sull'argomento.
A presto con la stampa , allora, visto che il referaggio è finalmente terminato .
Ciao, ho ricevuto il libro, mi associo ai complimenti. Non ho molto di molluschi siciliani, l'unico viaggio che ho fatto in Sicilia è stato per un matrimonio, e non ho avuto il tempo di andare per lumache. Ancora complimenti Viller
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3523 Messaggi Flora e Fauna
Inserito il - 21 dicembre 2010 : 09:52:53
Fra le varie interessanti cose che appaiono dalla lettura del volume, ve ne sono alcune che richiederebbero, se condivise ed accettate, la modifica della checklist. Fra queste ce nè una che personalmente non solo condivido, ma che mi fa piacere in quanto avevo la sensazione che si trattasse di due specie assolutamente distinte (almeno conchiliarmente). Mi sto riferendo alla Murella platychela alla quale erano finora ascritti tutti i ritrovamenti del Monte Pellegrino oltre a quelli del palermitano e della Sicilia nord occidentale, dalla quale vengono distinti adesso , sotto la specie Murella sicana, gli esemplari che si rinvengono sul Monte Pellegrino e che sono particolarmente caratteristici per la forma conchiliare a "pallina" con la bocca piccola non prominente come nelle platychela di altre località. Ovviamente valgono tutte le considerazioni, espresse nel volume, relative agli studi effettuati da Fiorentino et. al. nel 2007, 2008 e 2010, basati su analisi di genetica molecolare e che hanno , per certi versi , rivoluzionate le conoscenze precedenti, senza però, per ora, effettuare nessuna reinterpretazione sistematica. Mantenendo pertanto validi, in attesa, i raggruppamenti classici, io sono assolutamente convinto che la decisione, da parte degli autori di considerare M. sicana,specie distinta oltre alle classiche specie siciliane, sia quanto mai opportuna e mi chiedo come sia possibile che, finora, la stessa fosse ritenuta conspecifica di platychela. Sul Pellegrino la specie è presente nella sua colorazione completamente bianca con rare eccezioni di esemplari con bande bruno rossastre, entrambe le "forme" sono fotografate sul libro. Ritengo che sarebbe opportuno discutere l'opportunità di correggere la checklist in tal senso.
Ho letto il libro e devo fare sinceri complimenti agli autori,veramente un lavoro importante che potrà servire di base a futuri studi della malacofauna terrestre siciliana. Il riportare alla nomenclatura attualmente in uso i nomi usati dagli antichi autori è fondamentale per comprendere per grandi linee questa fauna molto particolare. Anche questi vecchi nomi legati alle località tipiche potranno essere utilissimi, gli studi genetici stanno portando ad un frazionamento di specie molto maggiore di quello contemplato nella nostra check-list, considerando che la separazione della Sicilia dalla penisola è abbastanza antica si potrebbero trovare specie gemelle distinte al di qua ed al di la dello stretto. Ho avuto modo di esaminare anni fa una Monacha con conchiglia simile a quella che attualmente chiamiamo M.parumcincta della zona di Faro(ME) attribuibile secondo il lavoro di Giusti a M.consona ma che non corrisponde affatto agli esemplari descritti per la zona tipica(dintorni di Palermo) riportati in questo lavoro.Questo è solo un piccolo esempio per capire quanto ancora c'è da fare,ma mi sembra che ci si stia avviando sulla giusta strada.
Il problema Murella platychela/sicana era già stato affrontato da Fabio, purtoppo mancano i dati genetici per discuterne. La conchiglia invece si sta dimostrando un carattere molto variabile e difficile da interpretare. Per capirci qualcosa in più occorrerebbero dei campionamenti più ravvicinati per poter capire se le due forme sono correlate o sono separate specificamente.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
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3523 Messaggi Flora e Fauna
Inserito il - 21 dicembre 2010 : 16:00:17
Scusa Sandro, cosa intendi per campionamenti più ravvicinati ? Personalmente ho effettuati campionamenti questa primavera, sul monte Pellegrino, sul Gallo, nella zona di Terrasini, in zona Cofano e molte altre e posso dimostrare che la forma del Monte Pellegrino non ha passaggi verso quelle che si rinvengono nelle altre aree, in particolare la globosità e l'espansione della bocca che, in sicana, è sempre molto meno evidente. Ovviamente stiamo parlando di caratteristiche della conchiglia, ma questo è uno dei casi, nei quali, la diversità costante è particolarmente evidente. Anche la colorazione in sicana, quando presente, in quanto quasi esclusivamente bianco cerea, è costituita da bande brune, in platychela invece, oltre ad esemplari bianchi ( la minoranza) quasi sempre vi sono macule scure più o meno allineate a formare bande o "marmorizzazioni" .