Mi chiedo come mai trovo nello stesso sito ad una profondità pressappoco identica (tra i 40 ed i 50 mt) sia la forma tipica che una forma intermedia (cioè bianca con strie marroncine appena accennate) ed anche una forma completamente bianca di Pitar rudis. Questo mi appare molto strano. Inoltre vi dico che la secca non presenta nessun panettone ma è quasi piatta (cosa sicura perchè verificata sia sulle carte che a detta dei pescatori). Inoltre alle stesse profondità vi ho trovato anche Ocinebrina edwardsii viventi, cosa che all'inizio mi è sembrata molto strana, ma poi ho letto su Houart che arriva a profondità superiori ai 70 mt ed allora almeno questo mi è sembrato più naturale. E' quindi possibile che anche tutte e tre le forme di Pitar possano vivere alla stessa profondità, comunque elevata? Come si orienta la tassonomia moderna riguardo questa specie? Si è ancora concordi nel definirla molto variabile per quanto riguarda la colorazione? "A pelle" vi dico che gli esemplari colorati di Pitar rudis mi sembrano identici a quelli bianchi se non fosse pre lo spessore delle valve, che credo sia più spesso nella forma colorata! Ciao Fabiolino
Modificato da - PS in Data 03 agosto 2006 10:44:10
Sullo spessore sono d'accordo; Pitar rudis colorata è di spessore maggiore. La forma bianca, sia essa una specie valida o meno, qui da noi è sicuramente piu profonda dell'altra: ad esempio nei nostri dragaggi su fanghi di 35-50 m troviamo solo quella colorata e spessa- myzar
Questi due morpha sono attualmente riguardate come specie distinte in CLEMA. Quetso tuttavia da non moltissimo tempo. Tuttavia non c'è notizia se la "rimozione" della sinonimia sia dovuta a un qualche lavoro uscito nel frattempo, o ad una più attenta valutazione derlle opere passate. Ho una mia opinione in merito e se Fabio vuole gliela comunico privatamente. myzar