ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
I nostri utenti Antonio (Pizzuti) e Matteo, il primo per la sua tesi di laurea e il secondo per la sua tesina di maturità hanno compiuto per vari anni una ricerca sul tritone punteggiato Triturs vulgaris meridionalis, che vi presento fotograficamente. Matteo poi vi illustrerà le varie operazioni....
La cattura dei tritoni 136,35 KB
Modificato da - Barbaxx in Data 17 aprile 2014 12:29:44
Per gli utenti del forum, in quanto partecipante a tale ricerca,ve ne illustrerò i tratti più significativi. La popolazione di Triturus Vulgaris Meridionalis a Palo Laziale (come evidenziato dal dott. Pizzuti Piccoli)era soggetta ad uno sviluppo giovanile precoce per via dell'instabilità climatica e idrogeologica della falda freatica. Come conseguenza di tale variabilità nelle condizioni ambientali si è avuto modo di osservare dimensioni medie significativamente minori rispetto ai valori riscontrati nelle altre popolazioni peninsulari. Per marcare gli anfibi si impiega oggi un sistema di marcatura stagionale basato sull'amputazione selettiva di dita. Lo scopo del lavoro era quello di ovviare ai limiti di tale pratica nella marcatura: limiti legati alla metodologia traumatica, al numero ridotto di esemplari marcabili e alla ristretta validità temporale del lavoro. Tuttavia il pattern delle macchie ventrali rappresenta un elemento caratteristico per ogni individuo, pertanto l'idea è stata quella di rilevare tale pattern e di utilizzarlo come un archivio di impronte digitali. Tale lavoro è sfortunatamente rimasto incompiuto per via della chiusura dell'oasi wwf di Palo Laziale e si propone vivamente ai ricercatori di sviluppare in tal senso l'idea emersa nell'arco del nostro lavoro. per ulteriori informazioni sarò lieto di fornire risposte e chiarimenti ove reso possibile dalle mie competenze.
con le foto del pattern ventrale si può ovviare al taglio del dito ottenendo delle trasparenze con il dettaglio delle macchie a grandezza naturale. ci vuole così poco e si evitano eventuali decessi
in una ricerca scientifica (soprattutto se avviene in una riserva...ma non solo ovviamente) si evita in tutti i modo di utilizzare metodologie cruente per l'animale o la pianta oggetto della ricerca...
Matteo, intervengo soprattutto per darti un benvenuto caloroso al forum. La sezione anfibi e rettili si arricchisce sempre di più .
Sarah
L'uomo non ha tessuto la trama della vita, è solo un filo. Qualunque cosa faccia alla trama, lo fa a se stesso. (Ted Perry, 1972). Lynkos - attraverso altri occhi.
sviluppo giovanile precoce per via dell'instabilità climatica e idrogeologica della falda freatica
? Il T. vulgaris meridionalis è tipico, in tutto il suo areale, per colonizzare fontanili, pozze e stagni anche di dimensioni molto piccole e soggetti ad un disseccamento precoce, ed è in assoluto il meno acquatico dei nostri tritoni; di solito i giovani neometamorfosati sono veramente piccoli, e tornano all'acqua solo da adulti, quando saranno in grado di riprodursi. Cosa ha di caratteristico quella specifica popolazione?
Paolo Mazzei Link Moths and Butterflies of Europe Link Amphibians and Reptiles of Europe
Utilizzare il pattern degli urodeli come alternativa al taglio codificato delle dita è una pratica già consolidata, molto utilizzata soprattutto in Salamandra salamandra (pattern dorsale) ma anche nelle specie di tritoni che hanno un pattern ventrale riconoscibile (T. vulgaris, italicus, boscai, vittatus e tutto il "gruppo" di 4 specie dei tritoni crestati; al contrario, marmoratus, helveticus, alpestris e montandoni sono praticamente privi di un pattern ventrale capace di identificare con facilità il singolo individuo); credo che questa tecnica sia stata pubblicata in più di un lavoro.
Il problema dei pattern è solo quello di "ritrovare" uno specifico individuo in caso di campionamenti molto numerosi, e in questi casi si cerca di associare ad ogni pattern, tramite una funzione "topologica" delle macchie ventrali, un insieme di valori che vengono salvati in un database, consentendo successivamente la ricerca per numero e non il confronto, ad una ad una, con centinaia di foto. Il taglio codificato delle dita non aveva ovviamente questo problema. Ha un altro problma, però (oltre al fatto di essere cruento...): se vi legge il nostro "talebanino" (alemaotze), credo che potrebbe fare fuoco e fiamme per una settimana di seguito
Un unico appunto: chi ha a che fare con i tritoni cerchi, magari, di maneggiarli il meno possibile , l'acqua in cui stanno e la mano che li prende sono a temperature troppo diverse tra loro... se usate un vetro e li fotografate da sotto, non c'è nemmeno bisogno di addormentarli...
Paolo Mazzei Link Moths and Butterflies of Europe Link Amphibians and Reptiles of Europe
Modificato da - mazzeip in data 14 gennaio 2006 23:34:18
Qualche anno fa, con un amico, volevamo fare un censimento della popolazione di Salamandrina terdigitata di un torrente. Abbiamo scartato subito l'ipotesi cruenta del taglio delle dita, ma abbiamo fotografato i patten ventrali di tutti gli individui trovati, senza neanche il bisogno di addormentarli. L'unica accortezza era quella di bagnarsi bene le mani in modo da minimizzare lo shock termico agli animali, che per altro venivano prontamente liberati. L'unica difficoltà incontrata era appunto quella del fare il confronto degli esemplari. Non avevo pensato alla mappatura delle macchie da utilizzare al posto del confronto visivo. Purtroppo poi il tempo tiranno ci fece abbandonare il progetto. Però l'idea era carina, dovessi tirare fuori le foto, poteri completare il lavoro aggiungendo al DB creato all'epoca i campi per la mappatura. Ciao Diego
Tutte le verità che sto per dirvi sono spudorate menzogne. (Ghiaccio Nove-Kurt Vonnegut)
intanto posso dire che la prima ricerca è stata effettuata più di 5 anni fa e la metodologia del taglio delle dita fu quella da protocollo (se Antonio Pizzuti interverrà ve lo può spiegare meglio: L'alternativa del pattern ventrale è subentrata due anni dopo, ma la difficoltà è appunto una marea di dati da gestire e un database adeguato.
Per il discorso idrogeologico posso dire quanto segue: la popoliazione di tritoni in questione si trova(va) in una zona chiusa, quindi senza possibilità di scambi esterni. Questa zona di piscine astatiche aveva una variabilità molto ampia. Il riempimento delle piscine infatti non era regolare e quindi alcuni anni seguiva un andamento "normale" (piene dalla fine di ottobre fino a tarda primavera) ma in altri anni non si riempivano mai o pochissimo.
lo sviluppo precoce citato nel mio messaggio intende indicare un adattamento tipico delle pozze astatiche. in caso di forte variabilità delle condizioni idrogeologiche una popolazione deve attuare diverse strategie adattative. Una di queste è il raggiungimento precoce della maturità sessuale e della facoltà di spostarsi dalla pozza nativa in quanto in caso di precipitazioni incostanti un repentino prosciugamento della falda per insufficiente livello idrico potrebbe facilmente cancellare una intera generazione. quanto agli appunti sulla metodologia del pattern ventrale il lavoro presentato nel forum è già datato: altri studi sono stati fatti ma sicuramente si può intendere il risultato in senso pratico circa la fase del riconoscimento successivo degli esemplari. Lavorando con trasparenze a grandezza naturale opportunamente realizzate con stampa su fogli di plastica trasparente con una più che buona risoluzione si può mappare con tranquillità una popolazione relativa ad una o più pozze provare per credere. per il taglio delle dita non ho capito bene quale dei limiti da me notati non sia effettivamente significativo nella pratica sperimentale. In quanto estraneo all' ambiente accademico nel campo delle scienze biologiche non riesco a dare precise indicazioni circa la letteratura scientifica inerente le foto del pattern ventrale. ringrazio infine chi è intervenuto sollevando tali interessantissime questioni.