Sono pochi i tabernacoli rimasti nelle piccole strade di campagna, salvo alcuni di interesse storico e artistico sono stati protetti da speciali recinzioni e vetrate si sono potuti salvare, molti di questi con vecchie terrecotte e presunte robbiane negl'anni sono stati oggetto di depredazione per poi farne un commercio di antiquariato. Posti ai crocivia e talvolta con questi si indica una piccola edicola o capitello votivo o altra struttura posta in luogo pubblico, all'interno della quale è inserita un'immagine sacra dipinta o scolpita, a scopo devozionale e di protezione sui passanti e, come certe credenze riportano, a proteggere le colture. Spesso accompagnati da cipressi che fanno da contorno al tipico paesaggio toscano: dove ancora qualche anziana signora del luogo, usando dei vecchi boccali di vetro e barattoli di latta da conserva, ogni tanto vi pone dei fiori. E' raro trovarne ancora...
San Vito Val di Pesa
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
Nella zona del pistoiese mi risulta le chiamino "margini coperte", proprio perchè venivano edificate al margine di aree agricole, spesso in prossimità di incroci lungo le strade sterrate ed erano coperte per ripararle dalle intemperie con piccole tettoie in tegole.
E' stata una bella idea questa. Un pezzo di Toscana da mantenere in vita dal punto di vista architettonico, storico e culturale. Beppe
Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore. Blaise Pascal - Pensées 1670.
Brava Simonetta, bella questa proposta. Dalle mie parti le chiamano "marginette" ed in Garfagnana "maestaine". Non mancherò di inserire foto che le documentano. Ciao, Maurizio.
"i dilettanti hanno costruito l'arca, i professionisti il Titanic"...anonimo...