Foce dell'Ombrone - L'incontro con la Cylindera trisignata
Nel corso di un escursione eseguita il 25/06/08 organizzata per fotografare tutta una serie di interessanti ditteri predatori ed imenotteri scavatori che frequentavano le dune in prossimità della foce dell’Ombrone ho avuto modo di imbattermi per l’ennesima volta in un gruppo di Cicindelidi: ma stavolta ho immediatamente notato che erano particolari. Innanzitutto per il volo molto leggero dovuto ad un corpicino piccolo ed esile. Una forma particolare della testa con gli occhi molto sporgenti. Una colorazione ed un disegno delle elitre che anche da lontano appariva diversa da quella delle solite Lophyiridia littoralis nemoralis. Ma sinceramente, avendo il sospetto di ricordarmi male, fino a quando non sono tornato a casa ed ho potuto effettuare un attento confronto fra le foto non ero ben certo che fosse una specie diversa, bensì una popolazione appena più piccola delle altre. Invece no. Avevo visto giusto al primissimo impatto. Esattamente negli stessi luoghi della Lophyridia, con densità di popolazione quasi simile, conviveva la Cylindera trisignata. Due cicindelidi con abitudini alofile che anche in altre zone d’Italia frequentano gli stessi identici litorali, nella fascia compresa fra la linea di battigia e le prime alture dunali: due specie in costante diminuzione per via della pressione antropica sempre maggiore. Le foto, oltre a testimoniarne la presenza, documentano la loro dieta alimentare costituita da piccoli crostacei anfipodi chiamati anche pulci di mare. Quei minuscoli gamberetti grigi che saltellano fra le alghe morte lungo la battigia. Due specie di Cicindela, quindi, protette dalle nuvole di serafiche e dalle guardie dell’Oasi Naturalistica, che grazie a Dio sono sempre in giro nel Parco della Maremma e te le vedi sbucare quando meno te lo aspetti.
Ero disteso a fotografarle sulla sabbia quando giungono alle mie spalle due ombre: una giovane donna straniera ed il suo cockerino nero. Capelli corvini. Il viso triste e lo sguardo stanco. Ma sorrideva, sempre. Si fermeranno a lungo ad osservarmi mentre strisciavo sulla sabbia. Parlava bene l’italiano. Stava raccogliendo pezzi di plastica colorata sulle dune per farci dei quadri. Quel giorno toccava al verde. Spero che ora possa vedere chiaramente queste foto che nel display della Pentax non riuscivo affatto a far emergere alla luce del sole, per farle comprendere bene cosa stessi fotografando. Mi ha fatto molte domande sul mio hobby e su Natura Mediterraneo. Mi ha portato fortuna. La specie trovata è molto interessante. Le ho dato in cambio l’indirizzo del forum. E queste foto sono quindi dedicate a lei.
Modificato da - vespa90ss in data 17 luglio 2008 22:43:59
Il 6 di Agosto torno dalla Finlandia; quindi nei giorni successivi, se fai una scappata a Piombino, potrai visitare il Centro di Entomologia, anche se a primavera offriva più attrazioni animali...
Beppe Complimenti!!!! Un giorno o l'altro mi insegni a fare delle macro così strepitose!!! A vedere le tue foto mi hai fatto venire la voglia di cimentarmi... Vedremo...
Ehi Matteo, ma non hai mica bisogno di me per imparare.... Solo qualche dettaglio, quello sì...ma tu sei già OK Intanto, dato che sei tutto "firmato", comprati un bel Nikon 105 VR per la tua bestia.... A presto Beppe
La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.
Il 6 di Agosto torno dalla Finlandia; quindi nei giorni successivi, se fai una scappata a Piombino, potrai visitare il Centro di Entomologia, anche se a primavera offriva più attrazioni animali...
Ric
Ad agosto vengo senz'altro, Riccardo. ciao, Beppe
La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.
Quel giorno avevo approfittato del cielo nuvoloso per spingermi da Principina fino alla foce dell'Ombrone. Un percorso non particolarmente lungo ed impegnativo ma che diventa tale se devi compierlo d'agosto in veste di documentarista naturalistico. Questo tratto di costa è antistante le paludi della Trappola, un'estesa superficie famosa per le decine di specchi d'acqua che ancora la caratterizzano.
questo è il link a Google maps relativo alla zona:
Fu bonificata, come tante altre della maremma, ai tempi dei Lorena, governanti illuminati succeduti ai Medici e grandi benefattori di una buona fetta della Toscana. Ma sono certo che la stragrande maggioranza dei giovani di oggi non sa chi ringraziare per queste opere faraoniche di risanamento. Un'area umida di grande interesse, quindi, in riferimento agli acquatici che la popolano particolarmente nella stagione invernale. I Chiari della Trappola, costituiti da un pullulare di stagni, impaludamenti, acquitrini rappresentano quindi una superficie ideale per chi è interessato al birdwatching. Chiaramente d'estate tendono a prosciugarsi, specie se la stagione è stata assolutamente avara di piogge come quest'estate, non essendo piovuto mai dal 3 giugno al 15 agosto
Ci troviamo proprio in una zona soggetta alle periodiche inondazioni dell'Ombrone che durante le sue piene, talvolta estremamente esuberanti, viene completamente sommersa e ricoperta da grandissime quantità di legname trasportate dalla corrente del fiume che si è fatta strada fra territori ricchissimi di folta vegetazione, talvolta quasi vergine. Moltissimi di questi tronchi,in certi casi di dimensioni colossali, riescono a raggiungere il mare ( costituendo un pericolo per la navigazione notturna dei piccoli natanti da diporto ) e rimangono ad ondeggiare in prossimità della foce in attesa di essere spiaggiate dalla prima libecciata. Normalmente la loro permanenza in mare è di brevissima durata perchè quasi sempre la piena avviene sotto l'azione di una perturbazione generata da un potente libeccio. Centinaia di tronchi quindi destinati ad essere riversati sulla spiaggia per la gioia dei globetrotters che li raccoglieranno ai primi caldi per costruire le loro dimore estive a forma di capanna indiana ad alcuni metri dalla linea di battigia.
Anche quella mattina d'agosto la spiaggia era popolata da questi personaggi: la loro presenza all'interno delle capanne, costruite all’interno dell’arenile, era segnalata da alcuni indumenti lasciati appesi a bella posta vicino la battigia quasi un segnale "NOT DISTURB" ad indicare di non avvicinarsi. Ne avevo già scavalcati diversi di questi totem-segnale ed ormai ero in prossimità della foce.
Lo scenario che si attraversa è davvero singolare e consiglio tutti di effettuare un'escursione mirata all'esplorazione di questo tratto di costa precedente la foce dell'Ombrone. Un'esperienza da vivere con profondo slancio. L'arenile, in quest'ultimo tratto di costa, diventa molto esteso in profondità e leggermente più compatto, forse perchè frammisto a limo. Si formano al suo interno alcuni laghetti dunali sottoposti all'azione invasiva delle mareggiate: non ho raccolto campioni per misurare la salinità dell'acqua (cosa che farò al più presto) ma suppongo che sia piuttosto elevata anzichè semplicemente salmastra.