I mugnai stavano macinando con il cucchiaio (la ruota l'avevano appena fermata) e la caligine della farina formava una nebbiolina che alggiava nell'aria...
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Tvllia
Modificato da - Tvllia in data 06 dicembre 2006 08:13:46
Uno dei due mugnai appoggiato al Setaccio (Sdàs in dialetto modenese) che usano per setacciare i semi di grano o granturco prima di metterli dentro alla tramoggia che si trova sopra le due pietre che macinano.
Ultima nota: in questo mulino la macinazione avviene ancora tramite l'acqua e solo con quella. Insomma un vero mulino antico.
Foto piene di atmosfera antica e fascino, molto belle, grazie.
Sarah
"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
Vero... però dal punto di vista igienico/sanitario (perdonatemi la deformazione professionale) un posto del genere è un vero e proprio paradiso per insetti ed acari che infestano le farine... credo che un servizio fotografico fatto con "altri occhi" (quelli appunto del parassitologo/disinfestatore) rivelerebbe parecchie cosette inquietanti...
-------------------------------------- Dubito, ergo sum.
credo che un servizio fotografico fatto con "altri occhi" (quelli appunto del parassitologo/disinfestatore) rivelerebbe parecchie cosette inquietanti...
Come dice giustamente Franco, dipende tutto dagli occhi con quali guardi. Personalmente trovo il cocktail di sostanze chimiche impiegate nell'elaborazione industriale della farina, soprattutto quella bianca raffinata molto più inquietante di qualche bestiolina .
Sarah
"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
Come dice giustamente Franco, dipende tutto dagli occhi con quali guardi. Personalmente trovo il cocktail di sostanze chimiche impiegate nell'elaborazione industriale della farina, soprattutto quella bianca raffinata molto più inquietante di qualche bestiolina .
Ehm.... secondo me ti confondi con lo zucchero... Perchè per quel che ne so io (e non è proprio poco) la farina non è sottoposta a nessuna trattamento chimico...
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Concordo con Franco sui problemi igienico sanitari di queste attività. Comunque sono in sintonia anche con le parole di Francesca: "mi sembra di vedere lo scenario di tante favole e racconti in cui si parla di mulini e mugnai!"
La foto è magica, mi inchino e faccio tanto di cappello... Fossi un "creativo" della Barilla, ti contatterei subito per l'esclusiva... Immagini molto evocative... Come fotografo apprezzo moltissimo...
Ma dal punto di vista della salute, quel mulino è una specie di incubo... I muri perimetrali sono in pietra cementata: ciò vuol dire che su ogni parete vi sono decine e decine di punti in cui la farina "in volo" può depositarsi, diventando una ricca fonte di cibo per larve di tignole, di coleotteri, per gli acari e per muffe varie... Le attrezzature sono in buona parte fatte di legno, per cui presentano fessure ed irregolarità, che tendono anch'esse a raccogliere farina, con le medesime conseguenze... Ad un occhio esperto l'esame delle immagini ingrandite mostra chiaramente che il posto è già infestato da tignole (Plodia, Ephestia), perchè si vedono le "bave" sericee infarinate che pendono da alcuni arredi...
L'atmosfera è da favola, la farina un po' meno...
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Ottima scoperta! Anch'io ho trovato un vecchio mulino ad acqua del 1861: vedi "Laghi d'Italia" sezione Laghi dell'Umbria, pag.4 foto n.31 e segg. Gianky
La foto è magica, mi inchino e faccio tanto di cappello...
Anch'io brava Tvllia
Ma dal punto di vista della salute, quel mulino è una specie di incubo...
Ad un occhio esperto l'esame delle immagini ingrandite mostra chiaramente che il posto è già infestato da tignole (Plodia, Ephestia), perchè si vedono le "bave" sericee infarinate che pendono da alcuni arredi...
Aiuto si salvi chi può......Francooooo sicuramente avrai ragione, ma era così contenta Tvullia di presentarci il suo mulino.... e noi già sentivamo la nonna che ci raccontava le fiabe: parole semplici e fantastiche avvolte in un nuvola profumata di farina appena macinata..........e lasciaci sognare
Ma, per dirla con le parole di Guccini (la canzone "Black out")
...E questo buio, che sollievo, ci dona un altro medioevo, io levo dall' oscurità tutta la nostra civiltà, velocità di macchine a motore, follia di folla e di rumore e metto ritmi più lontani, di bestie, legni, suoni umani, odore d'olio e di candele, fruscìo di canapi e di vele, il miele, il latte, i pani e il vino vero.
Ma chissà poi se erano quelli davvero tempi tanto belli o caroselli che giriamo per l' incertezza che culliamo in questa giostra di figure e suoni, di luci e schermi da illusioni, di baracconi in bene o in male, di eterne fughe dal reale che basta un po' d' oscurità per darci la serenità, semplicità, sapore, sale e ritornelli.
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Ringrazio Franco per avermi segnalato queste magnifiche immagini: davvero emozionanti, da contemplare con il fiato sospeso.
Certo che l'ambiente...stimola anche a me osservazioni "tecniche". La pulizia, ad esempio, non è certamente da manuale: in quell'ambiente, con quel pavimento e quei muri, con un poco di umidità e temperatura chissà che bagordi per le salmonellucce! E il particolato ... accidenti, deve arrivare giù-giù fino agli alveoli polmonari, tanto è sottile.
Con ciò non intendo sminuire la magica atmosfera che Tvllia è riuscita a trasmettere con le sue splendide immagini e se l'ho fatto chiedo venia.
Ai complimenti a Tvllia unisco le scuse a Penelope per non aver rispettato il suo desiderio (mandami a quel paese e riguarda le immagini: vedrai che il sogno si ricomporrà!), mentre a Sarah ricordo che l'unico intervento della chimica nell'industria molitoria si è limitato a trasformare la pietra delle mole nell'acciaio dei mulini.
Concludo (perchè credo di essermi già attirato qualche rimbrotto) ammonendo a non confondere "tradizione" con "genuinità", perchè una simile equazione potrebbe produrre sorprese (raramente, per fortuna) alquanto pericolose!
ammonendo a non confondere "tradizione" con "genuinità"
...né "tecnologico" e "scientifico" ciecamente con "bontà" e "progresso" .
Sarah
"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
Cara Sarah, concordo pienamente: in 25 anni di lavoro nel settore agricolo (soprattutto zootecnico) ne ho viste e sentite di tutti i colori! Purtroppo la scarsa informazione alimentare del consumatore medio italiano (che si vanta Gourmet ma nemmeno è in grado di leggere l'etichetta dell'acqua minerale che beve ogni giorno!) e di chi lo dovrebbe informare lo espone a "bufale" persino ridicole, rese credibili anche da una tecnica pubblicitaria che rasenta la scorrettezza.
Sulla genuinità e sulla salubrità nella filiera alimentare ci sarebbe tanto, tantissimo da dire ma parlarne qui recherebbe offesa alle bellissime immagini di Tvllia....
Potremmo chiedere agli Admin di aprire un'apposita sezione dove discuterne: ho notato che gli esperti, nel forum, non mancano. Che ne pensi? Ciao Livio