Purtroppo l'acqua non è tersa come di solito possiamo goderla, nelle isole dell'Arcipelago Toscano. Le forti ed abbondanti precipitazioni del mese di marzo, hanno contribuito a rendere meno limpida la visibilità nel sottocosta, ma lo spettacolo offerto dalle tanute è sempre meraviglioso:
Immagine: 184,78 KB
Nell'immagine in evidenza un nido difeso dal maschio.
Stefano Guerrieri
Modificato da - rpillon in data 22 novembre 2011 16:25:15
I nidi lasciati incostuditi dalle tanute cadute nelle reti, verranno depredati in pochi minuti. Le uova di Spondyliosoma cantharus non si schiuderanno, compromettendo il ciclo vitale della specie.
Per quanto tempo ancora le tanute torneranno in questo luogo di riproduzione? Hanno dopo anno le reti continuano ad essere calate, salpate e calate di nuovo, giorno e notte.
Per non lasciare il luogo di pesca ad altri professionisti, i pescatori salpano la rete e contemporaneamente, spostandosi di una decina di metri, ne calano un'altra, occupando e distruggendo progressivamente tutta l'area di riproduzione:
Dopo soli dieci giorni dall'arrivo delle tanute, circa due terzi dell'intero banco, sono stati pescati e conservati nei congelatori, in attesa di essere messi sul mercato.
L'Isola del Giglio non è protetta da nessuna legge speciale, per limitare la pesca. Nel rispetto delle normali leggi vigenti, professionisti e dilettanti, sono liberi di praticare tutto l'anno l'azione di pesca.
Ma mi chiedo, è giusto catturare fino all'ultimo esemplare, una specie in riproduzione ? E' giusto calare i tramagli a 30 metri da riva, in 20 metri di fondale, durante la riproduzione così particolare come avviene in Spondyliosoma cantharus ?