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 Forum Micologico Natura Mediterraneo
   IL MONDO DEI FUNGHI
 Habitat
 Discorso ecologicamente scorretto di fine anno
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francopaolo
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


1529 Messaggi
Micologia

Inserito il - 30 dicembre 2011 : 17:44:26 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Premessa: non amo la caccia, non sono e non sono mai stato un cacciatore, ma vorrei fare un discorso a favore della caccia al cinghiale.

Giustamente si raccomanda ai cercatori di funghi di non "raspare" il substrato per non rovinare il micelio. Ma avete mai visto un bosco infestato dai cinghiali? Sembra un campo arato o, meglio, bombardato.

Io frequento abitualmente un bosco di leccio, vicino a Siena che, fino a quando la caccia al cinghiale vi era permessa, riusciva a produrre con la stagione favorevole una gran varietà (anche se non una gran quantità) di funghi: Boleti, Amanite, Cortinari, Tricholomi, Lepiote e Macrolepiote, Clytocybe, Lepiste, Cantarelli, ecc. ecc.

Da qualche anno il cinghiale non vi viene più cacciato ed il risultato è che il suolo è tutto sottosopra ed di funghi se ne vede sempre meno.

Aggiungo che il bosco è anche pieno di caprioli, che mangiando tutti i germogli che si formano quando il bosco ceduo viene tagliato, impediscono o rallentano la formazione dei nuovi alberi) nonché di istrici che (pur facendo meno danni dei cinghiali) formano ad ogni nuova generazione nuove tane e nuove gallerie, sconvolgendo anch'essi il substrato.

Preciso, a onor del vero, che caprioli ed istrici, da soli, non farebbero troppo danno al bosco: essi danneggiano più le coltivazioni confinanti, per la gioia dei coltivatori.

Per finire, ho saputo (da lamentela di "cinghialaio" cacciatore mio conoscente) che nel Chianti hanno introdotto i lupi e che il numero dei cinghiali sembra sia diminuito apprezzabilmente. Non so se ciò sia vero o se sia una leggenda metropolitana o boschereccia.

Scusate lo sfogo,

un buon 2012 a tutti, meno che ai cinghiali,

franco


giorgino
Utente Senior

Città: Fosdinovo
Prov.: Massa Carrara

Regione: Toscana


769 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 30 dicembre 2011 : 22:02:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido in pieno il tuo "dicorso ecologicamente scorretto", dal punto di vista di chi si è visto danneggiati i terreni, da chi ha visto danneggiati quelli altrui, da chi ha visto in ZONA PARCO danni che se li facessi io meno male che non c'e la pena di morte.
Oddio, ho visto anche oliveti arati regolarmente e zappati che così non vi crescono erbacce e non occorre provvedere a sarchiature per limitarne la crescita...
Senza contare che quelli che spuntando per strada causano incidenti: sulle cronache locali, qui in Lunigiana, se ne legge spesso.
La scorrettezza ecologica però va cercata a monte: io la vedo nell'aver introdotto, ed aver favorito la riproduzione a scopi venatori, di specie che non avendo antagonisti naturali, ed in virtù di limitazioni imposte alla loro caccia, si stanno moltiplicando in maniera decisamente nociva.
Tu ti lamenti per i funghi, io, oltre che per i miei campi, anche per le orchidee...
Mal comune... nessun gaudio!
Auguri (ma non ai cinghiali!)
giorgino
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 31 dicembre 2011 : 00:11:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Ciao Francopaolo,

penso di conoscere il bosco che citi tu, un bellissimo bosco e pieno di risorse, purtroppo il problema cinghiali è un problema ovunque, ormai anche alle porte della città.
Io sinceramente me la rifarei con quelli che hanno introdotto specie non autoctone e prolifere e dalle dimensioni non sono più da cinghiali ma vacche!!
Quello che a me dispisce è che sono sttai spesi molti soldi sia da parte di associzioni venatorie e di enti regionali per l'introduzioni di questi, mentre non si fa niente e ne si spende un soldo per la salvaguardia e la conservazione della natura.
Purtroppo ci sono anche loro e devono sopravvivere come tutti noi umani...
NO credo che siano riintrodotti lupi, anche questi si avvicinano sempre dove trovano cibo...


simo






Osserva in profondità, nel profondo della natura, solo così potrai comprendere ogni cosa. - Albert Einstein
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giancarlo
Moderatore

Città: Perugia
Prov.: Perugia

Regione: Umbria


3025 Messaggi
Micologia

Inserito il - 31 dicembre 2011 : 13:12:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
provo anch'io a fare una riflessione su tutto quello che stà accadendo in Umbria sempre per colpa di noi Uomini.
I cinghiali, come credo in moltissime parte della nostra Italia, si sono moltiplicati, di numero perchè non hanno predatori naturali(a parte l'uomo), di grandezza per l'introduzione di specie non autoctone o dovute ad incroci con i maiali, "gli ecologisti" Politici pensano solo a prendere voti (pressati dalle varie associazioni) con delle azioni non sempre coerenti alle necessita del momento, aggiungendo a questo che di ambiente ed equilibribrio dell'ecosistema a volte non ci capiscono niente perchè di fatto sono politici il risultato è quello che vediamo tutti giorni sottoboschi distrutti campi coltivati depredati da questi animali che hanno tutto il diritto di nutrirsi.
bene!!!! speriamo che il nuovo anno ci riservi politi meno presuntuosi e tanti funghi...

AUGURI DI UN FELICE 2012

Giancarlo
Link
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francopaolo
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


1529 Messaggi
Micologia

Inserito il - 01 gennaio 2012 : 12:06:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ovviamente io non ce l'ho con i cinghiali ma, come avete sottolineato voi, con l'uomo che, ignorante di ecologia e di etologia, dove tocca fa danno.
Oggi infatti l'ecologia, che vuol dire semplicemente "studio dell'ambiente", è intesa essenzialmente come "pulizia" dell'ambiente e l'uomo ecologicamente corretto è quello che non butta cartacce e cicche per terra e fa la raccolta differenziata. Cose giuste, ma con che con l'ecologia vera non c'entrano.
Altro esempio: all'Isola d'Elba, qualche anno fa, furono introdotti i mufloni. Ora, che si sono notevolmente riprodotti e fanno danni ingenti, si parla di eliminarli. Che colpa hanno i poveri mufloni?

Comunque ancora buon 2012 a tutti

franco
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Batman
Moderatore


Città: Arezzo
Prov.: Arezzo

Regione: Toscana


3594 Messaggi
Micologia

Inserito il - 01 gennaio 2012 : 17:38:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao,
vi sarete accorti che il problema sollevato sembrerebbe palesamente banale ma non lo è, perchè purtroppo siamo amministrati sia localmente che centralmente da gente incompetente, scorretti ecc ecc

Batman
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Astemio
Utente Senior


Città: Monte Argentario
Prov.: Grosseto


1061 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 01 gennaio 2012 : 19:13:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vabbèh anche i Cinesi sono tanti che facciamo??.....(fine OT)...Scherzo
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DanieleU
Utente Junior

Città: Compiano
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


55 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 18 luglio 2012 : 22:16:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho sempre notato questo topic ma, colpa mia, non l'ho aperto sino ad ora.
In realtà è stimolante e merita un'attenta, anche se tardiva, valutazione.
Mi sto occupando di biodiversità da un pò di tempo.
Nel valutare le indagini compiute in ambienti naturali, soprattutto forestali, emergono di continuo squilibri.
Qui viene fatto notare come l'incontenibile numero dei cinghiali danneggi il suolo e, conseguentemente, quello che vi cresce sopra.

In realtà i nemici del suolo non sono solo i cinghiali. Ve ne sono di piu' silenti ma sicuramente piu' pericolosi; a cominciare dai metalli pesanti (nichel, cadmio, rame, ecc.) frutto dell'uso sconsiderato del territorio, di abbandono di sostanze nocive in discariche abusive o di lavorazioni industriali incontrollate.
Per tacere degli interventi "ambientalisti" volti a modificare gli alvei fluviali, con la scusa di metterli in sicurezza o, nei casi piu' gravi, il dissesto del territorio per appetiti speculativi.
Dunque, ancora prima dei cinghiali, l'insipienza umana provoca guasti all'ambiente che hanno ricadute notevoli sulla salute umana e sull'equilibrio della flora, della fauna; soprattutto a livello micro.
La modificazione delle reazioni biochimiche del terreno, del grado di acidità comporta crescite anomale e stress di molte specie.

Dunque, se analizziamo i dati biostatistici che derivano dai campionamenti mirati, ci accorgiamo che i cinghiali sono solo un aspetto eclatante del problema ma, tuttavia, ne rappresentano solo una parte e nemmeno quella principale.

Va anche notato, come giustamente è stato rilevato da qualcuno, che nella proliferazione anomala dei cinghiali c'è lo "zampino" dell'uomo che, tramite ripopolamenti sconsiderati e poco lungimiranti, ha contribuito alla proliferazione incontrollata di questa specie.

Poi, atteso che effettivamente i cinghiali "arano" i terreni, non è detto che abbiano un ruolo esclusivamente negativo.
Con le loro deiezioni sono anche degli inseminatori.
Lo stesso calpestio dei funghi contribuisce alla diffusione meccanica delle spore: esattamente come i fungaioli della domenica che prendono a bastonate quelli reputati "matti".

Io abito in mezzo al bosco e, non di rado, i cinghiali li vedo a pascolare a venti metri da casa mia.
Eppure Valtaro e Valceno, nonostante i cinghiali siano numerosissimi, sono famose per i funghi.
Ogni anno arrivano migliaia di raccoglitori che, se mi si permette, sono piu' insidiosi dei cinghiali; se non altro per il livello di maleducazione che caratterizza molti di loro.
I danni all'ambiente sono notevoli; con l'aggravante che da degli esseri pensanti si può pretendere comportamenti piu' responsabili che agli incolpevoli cinghiali.

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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 18 luglio 2012 : 23:37:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



Grazie Daniele per il tuo intervento...

Questo è un argomento interessantissimo da approfondire a tutti livelli: ecologici, politico, ambientale, ecc...

Purtroppo nessuno vuole mai approfondire l'argomento, ma soprattutto fare una legge nazionale per la salvaguardia della flora e della fauna...tutto si svolge sempre a livello regionale e locale, senza nessun controllo, cioè fare quello che più torna conto e comodo!


simo



Osserva in profondità, nel profondo della natura, solo così potrai comprendere ogni cosa. - Albert Einstein
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DanieleU
Utente Junior

Città: Compiano
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 19 luglio 2012 : 06:35:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di FOX:




Grazie Daniele per il tuo intervento...

Questo è un argomento interessantissimo da approfondire a tutti livelli: ecologici, politico, ambientale, ecc...

Purtroppo nessuno vuole mai approfondire l'argomento, ma soprattutto fare una legge nazionale per la salvaguardia della flora e della fauna...tutto si svolge sempre a livello regionale e locale, senza nessun controllo, cioè fare quello che più torna conto e comodo!


simo




Infatti, il problema è proprio il "comodo".
Non sempre le cose stanno come sembrano.
Gli interventi di natura ambientale tesi, secondo le giustificazioni ufficiali, a "bonificare" o a "mettere in sicurezza" porzioni di territorio, sono spesso peggiori del male. In Valle d'Aosta ho visto il greto di un torrente trasformato in una pista da bob: un alveo in cemento.
In questo modo, durante le grandi piogge, l'acqua, anzichè impiegare una ventina di minuti per scendere da monte a valle ne impiega solo un paio.
Con conseguenti esondazioni, erosione e liscivazione del terreno circostante.
Manca una cultura del territorio: per ignoranza e per interesse.
Gea è trattata come spazzatura a cielo aperto o come cosa di cui abusare secondo i propri (miopi) interessi.
Prima o poi arriva il conto da pagare ( Genova docet).
Per questo mi fa un pò specie quanto ha scritto l'amico francopaolo.
Vero che i cinghiali rovinano il micelio ( e non solo quello) ma è altrettanto vero che il danno è incommensurabilmente minore a quello che procura l'uomo con la sua incuria o, peggio, con la sua fredda determinazione.

E' da poco che la cultura si sta attrezzando e sta imparando a monitorare e conoscere meglio il territorio.
Anche negli atenei il discorso è rimasto, per anni, indeterminato e solo legato ad aspetti specifici.
Ora esistono facoltà specifiche, come il corso di laurea magistrale ambientale.
Ma siamo indietro, molto indietro.
Negli USA, da anni, si fa geostatistica, monitorando i fenomeni coi satelliti e studiando gli effetti della dissimilarità e il kriging speciografico.
Da noi siamo solo agli albori.

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francopaolo
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


1529 Messaggi
Micologia

Inserito il - 19 luglio 2012 : 17:37:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Daniele,
apprezzo molto il tuo fervore ambientalista e non vorrei essere stato frainteso: il mio era un discorso ecologicamente scorretto, ad indicare una certa mia ironia ma che, a quanto sembra, non è stata còlta.
Il mio discorso non era riferito "al mondo" ma al piccolo fazzoletto di bosco che di solito frequento. Un bosco "difficile" già per sua natura (molti sassi e rocce e poco humus: bosco mediterraneo di leccio). A questo aggiungiamo il clima sempre più secco di questi ultimi anni. Qualsiasi altro fattore perturbante aggiuntivo, umano o animale che sia, aggrava una situazione già in precario equilibrio.
Dal punto di vista "globale" sono comunque d'accordo con te.

Un saluto cordiale

franco

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Andrea Boscherini
Moderatore

Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


5114 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 05 agosto 2012 : 16:45:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ogni anno arrivano migliaia di raccoglitori che, se mi si permette, sono piu' insidiosi dei cinghiali; se non altro per il livello di maleducazione che caratterizza molti di loro.
I danni all'ambiente sono notevoli; con l'aggravante che da degli esseri pensanti si può pretendere comportamenti piu' responsabili che agli incolpevoli cinghiali.


concordo in pieno con Daniele...da noi la situazione è la stessa....


P.s confermo quanto detto da Simonetta: NON sono state mai eseguite reintroduzioni di lupi in Italia, è la classica leggenda popolare...i lupi che sono presenti per fortuna sono i figli degli individui salvatisi negli ultimi anni e che oggi sono tornati a ripopolare praticamente tutto l'appennino...

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32717 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 05 agosto 2012 : 23:25:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo che su questa materia ci siano dei pericolosi luoghi comuni che hanno un effetto fuorviante.

Il fatto che i cinghiali si siano moltiplicati per colpa nostra, in particolare delle associazioni venatorie, è innegabile, ma non è un buon motivo per non affrontare il problema in maniera decisa. I sensi di colpa non aiutano a trovare le soluzioni; e ora, qualsiasi sia stato il colpevole, il problema lo dobbiamo affrontare e risolvere noi se vogliamo difendere la biodiversità.

Un altro ragionamento fuorviante è che i cinghiali non sono il solo problema e forse neppure il più grave. Certamente sarà vero, ma chi ha detto che i problemi vanno affrontati uno alla volta in ordine di gravità? Vanno affrontati tutti e risolti in base alle possibilità.

Altro ragionamento che porta fuori strada, secondo me, è quello di voler risolvere il problema con i lupi. I lupi non predano necessariamente solo cinghiali e non è detto che, reinseriti oggi in ambienti dove mancano da decenni, sarebbero un fattore di riequilibrio. Non dimentichiamo che la proliferazione dei cingiali non è stata conseguenza dell'estinzione dei lupi, ma dei ripopolamenti a scopo venatorio; quindi non è detto che il ritorno dei lupi risolverebbe il problema (a parte che i lupi, in casi limite, possono predare anche le persone).

Io, per l'esperienza che ho in ambito artropodi, ho segnalato più volte il problema cinghiali e lo ritengo un problema grave. Aggiungo che la zona dove riesco a fare più foto interessanti grazie allo scarso impatto dei cinghiali sono le colline di Tolfa (RM) dove si pratica regolarmente la caccia al cinghiale ogni inverno. Un ambiente particolarmente ricco anche di rettili, funghi e tartufi.

luigi



Modificato da - elleelle in data 05 agosto 2012 23:29:17
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DanieleU
Utente Junior

Città: Compiano
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


55 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 06 agosto 2012 : 21:46:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho qualche dubbio, a proposito di biodiversità che l'intervento umano porti "equilibri".
In realtà i gravi scompensi ambientali sono dovuti proprio all'azione umana; anche quando i propositi sono stati proattivi e tesi a "risanare".
Gli ecoequilibri tendono a stabilizzarsi in assenza dei "correttivi" umani.
Questo perchè le specie che interagiscono nel medesimo ecosistema tendono a raggiungere il numero ottimale per la conservazione.

Gli squilibri derivano da alcuni importanti macrofattori:
- scompensi climatici
- dissesto idrogeologico con fenomeni erosivi del suolo
- inquinamento del suolo e dell'aria.

D'innanzi all'immane catastrofe che l'uomo procura agli ecosistemi interviene con campagne "buoniste" nel tentativo di mettere qualche pezza riparatrice.
In realtà gli scompensi climatici hanno effetti devastanti di cui non abbiamo piena consapevolezza.

Tornando al topic, ci sono pochissimi studi seri geostatistici con sistemi GIS che abbiano valutato appieno il ruolo dei cinghiali negli ambienti che occupano.
L'analisi non può che essere ponderata e sistemica, alla base della quale vi deve essere uno studio serio del kriging ordinario ( dissimilarità, stress delle specie, semivariogrammi relazionali).
In assenza di questo si possono solo esprimere giudizi che saranno "pro" o "contro" in base alle convinzioni personali.
Di biodiversità si parla molto; anche a sproposito e con scarsi livelli di conoscenza, a partire dal livello politico che dovrebbe adottare politiche adeguate di salvaguardia.

================================
Questo è quanto vedo, ogni tanto, dalle finestre di casa mia e, francamente è una visione che mi da gioia, anche se qualche volta mi massacrano il campo delle patate.
Immagine:
Discorso ecologicamente scorretto di fine anno
198,62 KB

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32717 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 06 agosto 2012 : 23:29:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io ho parlato di biodiversità, non di equilibrio.

Certo che la natura, in assenza di interventi umani, raggiunge un nuovo equilibrio, ma può darsi che in questa nuova situazione la biodiversità sia molto ridotta, e questo, per me, è un male.

Certo che fa piacere vedersi animali selvatici vicino a casa! Ma purtroppo, quando succede, non è un buon segno per la natura. Gli animali che vediamo di solito sono proprio quelli più invasivi.

Io che sono abituato alle foto macro, apprezzo anche il piacere di vedermi intorno animali piccoli di tante specie. E, se vedi i cinghiali, vedi poco altro .....

Certo, per essere sicuri che in certe aree ci sono troppi cinghiali bisognerebbe fare studi complicati, i cui risultati sarebbero probabilmente contestati da qualcuno e si insabbierebbe tutto.
Non è difficile percepire a sensazione se un ambiente è in equilibrio e ricco di biodiversità o no. Ci sono tanti piccoli segnali che lo indicano, se uno ha un po' di esperienza.

Credo anche che una popolazione eccessiva di una determinata specie, tanto da vederla con facilità (gli animali selvatici, di norma, non si vedono), non sia di nessuna utilità per nessuno.

Credo anche che dietro il rifiuto a priori di qualsiasi intervento di contenimento (che in altri paesi si fanno regolarmente) derivi dal timore che dalla situazione possano trarre vantaggio gli odiati cacciatori. Che è come castrarsi per far dispetto alla moglie ...

luigi
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DanieleU
Utente Junior

Città: Compiano
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


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Tutti i Forum

Inserito il - 07 agosto 2012 : 13:57:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Io ho parlato di biodiversità, non di equilibrio.

Certo che la natura, in assenza di interventi umani, raggiunge un nuovo equilibrio, ma può darsi che in questa nuova situazione la biodiversità sia molto ridotta, e questo, per me, è un male.

Certo che fa piacere vedersi animali selvatici vicino a casa! Ma purtroppo, quando succede, non è un buon segno per la natura. Gli animali che vediamo di solito sono proprio quelli più invasivi.

Io che sono abituato alle foto macro, apprezzo anche il piacere di vedermi intorno animali piccoli di tante specie. E, se vedi i cinghiali, vedi poco altro .....

Certo, per essere sicuri che in certe aree ci sono troppi cinghiali bisognerebbe fare studi complicati, i cui risultati sarebbero probabilmente contestati da qualcuno e si insabbierebbe tutto.
Non è difficile percepire a sensazione se un ambiente è in equilibrio e ricco di biodiversità o no. Ci sono tanti piccoli segnali che lo indicano, se uno ha un po' di esperienza.

Credo anche che una popolazione eccessiva di una determinata specie, tanto da vederla con facilità (gli animali selvatici, di norma, non si vedono), non sia di nessuna utilità per nessuno.

Credo anche che dietro il rifiuto a priori di qualsiasi intervento di contenimento (che in altri paesi si fanno regolarmente) derivi dal timore che dalla situazione possano trarre vantaggio gli odiati cacciatori. Che è come castrarsi per far dispetto alla moglie ...

luigi


La biodiversità è anche equilibrio.
Esso si realizza con la predazione o il controllo delle nascite autolimitato.
Sulla predazione non c'è molto da dire: alcune specie animali si nutrono di altre; oppure, semplicemnete, si appropriano dell'habitat di altre e le "sloggiano".
Il controllo delle nascite è piu' complesso ed ha a che fare con l'orologio biologico di ogni specie.
Gli allocchi, per esempio, percepiscono l'abbondanza del cibo. Se esso scarseggia non si accoppiano; dunque non si riproducono.
In natura tutto obbedisce alla legge di Galton ( regressione verso la mediocrità, intesa come valori medi).
Esistono degli indici di abbondanza delle specie ( Brian-Curtis, Jarrac, Tanimoto , Dufrene e Legendre,Sorensen ed altri)tramite i quali si possono calcolare gli stress di specie.
Sono analisi complesse che necessitano di ricerche mirate sul campo, tramite cartine GIS ( georeferenziate), raccolta sistematica di campioni di micro-meso-macro fauna e flora.
Per esempio l'analisi della biodiversità può avvenire tramite indagine geostatistica sui funghi superiori in correlazione con altri importanti descrittori ( fattori climatici, pedologici, fenologici ecc.)
Concludendo: francamente non so dire , senza avere studiato il problema ( cosa che sto pianificando qui in Valceno) se la presenza del cinghiale incida e in quale misura sulla biodiversità.
Ho la sensazione che il suo apporto non sia solo di tipo negativo.
Ma, per uscire dal campo delle sensazioni, bisogna fare apposite ricerche.

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32717 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 agosto 2012 : 16:18:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di DanieleU:
La biodiversità è anche equilibrio.


Non mi sembra proprio.
Per me sono concetti totalmente diversi.
Se un ambiente è ricco di specie ed è in equilibrio ecologico, è meglio, perché abbiamo la garanzia che la biodiversità si manterrà nel tempo.

Ma cercare l'equilibrio senza preoccuparsi di conservare la biodiversità è un approccio pilatesco e pericoloso. Di norma, quando un ambiente viene squilibrato - tipicamente da parte dell'uomo - tende a raggiungere un nuovo equilibrio ad un livello di biodiversità più basso.
Per esempio, in un parco mal gestito si può creare un equilibrio basato sostanzialmente su daini, cinghiali, volpi e lupi. L'equilibrio si raggiunge, ma in un ambiente del genere la vegetazione ne soffre a causa dei daini, gli insetti, i rettili e gli anfibi si rarefanno drasticamente a causa dei cinghiali e spariscono gli uccelli che nidificano sul terreno.

Secondo me, se l'uomo ha creato uno squilibrio, non deve lavarsene le mani e confidare nella natura. Deve prima di tutto eliminare le cause di squilibrio introdotte da lui e da quel punto in poi la natura potrà anche ripristinare un equilibrio potenzialmente ricco di biodiversità.

Rinviare ogni iniziativa ad uno studio da finanziare, de eseguire e poi da approvare, quando certe situazioni sono evidenti e manca solo di quantizzarle, secondo me, è un modo per non affrontare il problema.

luigi
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DanieleU
Utente Junior

Città: Compiano
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


55 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 07 agosto 2012 : 18:34:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Elleelle, probabilmente non mi sono spiegato bene.
Quando parlo di "equilibrio" intendo riferirmi ai processi naturali a cui l'uomo non pone mano.
In natura sopravvive il piu' adatto, come ci ha insegnato Darwin.
Di conseguenza le specie si "regolano" e regrediscono verso valori medi che tendono a divenire stazionari fino a quando ( primo principio della dinamica) qualche evento non intervenga a modificare lo stato di quiete.
Questo non significa che nella "quiete" non avvenga nulla: anzi, succede di tutto e di piu'.
Tuttavia la natura trova sempre un suo equilibrio ed è stato così sino a quando l'impronta antropica ha innescato processi degeneri che paiono irreversibili.
Gli ecosistemi non sono piu' stati in grado, da molti decenni a questa parte, di "assorbire" le variazioni sistemiche e costruire nuovi equilibri.

Un esempio banale lo rintracciamo nella catena:
rifiuti------>topi------->rettili------>rapaci.
In condizioni "normali" la filiera tende ad un suo equilibrio.
Ma se aumentano i rifiuti e qualche sconsiderato spara ai rapaci, avremo molti piu' roditori e rettili in circolazione, per la legge dell'abbondanza.

Le indagini sulla biodiversità non sono inutili e nemmeno superflue.
Ogni cambiamento ha in se elementi di causa/effetto.
Se non si studiano le cause non si può nemmeno misurare gli effetti.
Questo topic è iniziato affermando che i cinghiali sono dannosi.
Tutti vediamo gli effetti delle loro "arature" ma siamo sicuri di prendere in considerazione tutte le variabili che descrivono un biotopo o ci fermiano unicamente alla sola lettura della convenienza umana?
Non sempre le convenienze umane e quelle degli ecosistemi coincidono; anzi, direi che non coincidono quasi mai.

Il fatto stesso che ragioniamo di "parchi" che altro è se non un ripiego per porre argine allo strapotere umano?
In natura non esistono parchi.Sono una nostra invenzione per ridurre gli effetti dell'inurbamento e lo stupro sistematico del territorio.
Concordo assolutamente con te sul fatto che, spesso, i parchi divengono oasi di aberrazione, dove sicuramente la natura trova un suo equilibrio ma a scapito di quella biodiversità che esiste laddove l'uomo è distante e per nulla invasivo.

Qui in Valceno non esistono industrie e la pressione antropica è bassissima (meno di 30 ab. per km/q)
Io sono tra quelli che considerano il fatto che in valle non ci sia "niente" una grande ricchezza da un punto di vista naturalistico.
La maggioranza la considera una sciagura; peraltro che, nei secoli, ha comportato grande emigrazione.
Non è semplice convincere le Amministrazioni Locali che dal "niente" ne può venire un gran bene se si sanno mettere in atto progetti biocompatibili e assolutamente rispettosi degli equilibri territoriali.
Ma questo discorso conduce fuori dal seminato.


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francopaolo
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Micologia

Inserito il - 17 agosto 2012 : 11:48:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A quanto sembra il mio piccolo sfogo di fine anno 2011 ha aperto una falla dalla quale è scaturito di tutto e di più. Sono contento di questo perché vedo che sono molti i partecipanti al forum che sono attenti (e preoccupati: chi per un verso, chi per un altro)all'ambiente in cui siamo immersi. E non poteva essere diversamente!
Un saluto a tutti,

franco

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