Oggi dopo un colloquio per la tesi micotossicologica (tra qualche giorno vi farò sapere qualcosa a riguardo) sono uscito, come al solito, a fare un giretto nell'attigua facoltà di botanica al suo bel giardino. Oltre ai soliti pioppini, qualche Laccaria ed un'Inocybe che sta seccando, ho trovato numerosi esemplari di Armillaria mellea (specie per me praticamente sconosciuta) di cui porterò resoconto. Molto felice di ciò ho inizato a girare i giardini delle facoltà attigue trovandone un'incredibile quantità, su tante essenze differenti ( addirittura una magnolia!! ). Ad un certo punto, sotto una conifera non meglio determinata ho trovato un bel gruppetto, che subito mi ha colpito per l'aspetto anomalo dei carpofori, decisamente robusti e con anello a me poco familiare. Arrivato a casa, analizzando il gruppetto decisamente differente dai suoi compagni, l'ho annusato ed ho avuto una strana sorpresa: i funghi in questione emanano un odore sgradevolissimo, a metà strada tra l'odore di calzini e quello dei panni asciugati male.
Chiedendo conferma al mio coinquilino ha dato giudizio di "calzini marci", maledicendomi anche per lo spiacevole campione sottopostogli.
La carne del gambo ha evidente sentore delle "classiche" armillarie, ma comunque anch'esso ha odore di base sgradevole, il cappello invece è davvero terribile, maleodorante. Presenta inoltre una consistenza inusuale, fragile, difficile da descivere. Intanto ho messo a seccare il tutto, vediamo se ho preso una cantonata o se si tratta di qualcosa di interessante.
Sperando di essere riuscito ad evitare dominanti fuorvianti nelle fotografie , il cappello presenta colorazioni verdi metalliche molto interessanti, diverse da tutti i toni verdi verificati sulle altre armillarie raccolte oggi
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Modificato da - mauretto in data 21 ottobre 2008 17:46:37
Ciao, per me si tratta di Armillaria mellea in una delle sue tante forme e colori dipendenti dalla pianta ospite. Il discorso dell'odore e anche dela consistenza potrebbe essere stato causato da agenti esterni oppure da una prematura marcescenza.
Ciao Luigi, aspettavo la tua risposta sulle Armillaria.
Oltre all'odore, ciò che mi dà da pensare è l'anello striato nella parte superiore, ho guardato decine e decine di fotografie ma non vi è traccia di tale caratteristica. I carpofori peraltro sono giovani e piuttosto vigorosi, senza nessuno stress apparente, la pianta ospite è una conifera coltivata ancora non determinata.
"ciò che mi dà da pensare è l'anello striato nella parte superiore"
E' normale quando il velo è ancora giovane, rimane "l'impronta" delle lamelle ed è molto evidente come nel tuo caso,soprattutto nelle forme robuste. Trovi anche mie foto con quel dettaglio.
Piuttosto nella tua terza foto mi sembra di vedere delle intervenature nelle lamelle, questo potrebbe essere anomalo.
Purtroppo i carpofori con i cappelli più grandi sono stati messi a fare la sporata, e ahimè si sono rovinati con delle muffe impedendo un'analisi in tal senso, comunque il secco con altri esemplari è preparato, se vuoi te lo posso spedire. Questa settimana credevo di poter finalmente provare la mia prima micro, ma degli impegni mi hanno impedito di raggiungere il gruppo avis di Bologna e non se ne è fatto nulla. Osservando macroscopoicaente si notavano in effetti delle strane anastomizzazioni, ma era difficile capire se per semplice contatto o per effettiva unione delle lamelle. Ribadisco, comunque, che ulteriori ritrovamenti analizzati a fondo sia dello stesso giorno che posteriori (bologna è infestata di Armillaria mellea!!! ) mi hanno confermato i dubbi. Ho inoltre "distrutto" alcuni di primordi di varie raccolte per cercare lo stampo lamellare sull'anello e analizzato molti esemplari aperti, ho capito cosa intendevi ma ti posso garantire che in questi funghi era tutto decisamente differente, la "decorazione" era molto marcata e persistente. Detto questo, al momento dell'essicazione i funghi hanno notevolmente amplificato l'odore repellente, simile alla fine al sudore, non solo nella parte esterna ma anche nella carne. Io non posso trarre alcun giudizio da micologo, però sono arrivato a supporre che o si tratta di una specie esotica legata all'albero importato (di cui spero a breve di avere una determinazione) oppure che sempre in relazione all'essenza parassitata il fungo abbia sviluppato tali caratteristiche, non ultime l'aspetto e l'odore. Se mi mandi l'indirizzo lascerò alle tue mani esperte la risoluzione di questo piccolo enigma (quantomeno per me... ), sperando di aver preparato dei campioni utilizzabili.
Inoltre aggiundo un crop spinto delle lamelle, in effetti si notano acceni di anastomia e lamelle con filo "biforcuto" o comunque deforme rispetto allo standard
Oggi sono tornato nel sito, ho trovato fortunatamente alcuni gruppi di funghi, esemplari adulti ed ormai vecchi. Alcune considerazioni generali: l'odore strano è confermato su tutti gli esemplari non putrescenti, e questo è già una conferma. L'anello strano, quasi assente o comunque decisamente poco sviluppato, quasi aderente alle lamelle è anch'esso confermato, come le nette striature tra anello e lamelle. Le lamelle presentano numerosi punti di anastomia. Il tratto di gambo circostante l'anello è molto espanso in larghezza, alla sezione si evidenzia un tratto trapezioidale. Il gambo del resto è molto evidentemente fusiforme, negli esemplari adulti il carattere è via via più evidente e diventa quasi eclatante negli esemplari di taglia maggiore.