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Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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marcospada
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1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 luglio 2008 : 21:31:11 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Prima opinione:

COMITATO PARCHI, ULTIMI AGGIORNAMENTI SULLE RICERCHE DELL'ORSO,DEL LUPO E DELLA LINCE SULL'APPENNINO.
ANTICIPIAMO ALCUNI RISULTATI DELLE RICERCHE

Premessa

Presto verranno diffusi, e successivamente pubblicati i risultati delle ricerche svolte negli ultimi sei anni ( 2002 – 2007 ) su Orso, Lupo e Lince da parte dei Gruppi misti di Volontari e Professionisti, che fanno capo al Centro Studi Ecologici Appenninici del Comitato Parchi. Questi Gruppi, a composizione interdisciplinare ed internazionale, utilizzano le più diverse e innovative metodologie: raccogliendo, confrontando e incrociando i dati, fino a raggiungere una ragionevole attendibilità.

Possiamo fin da ora anticipare alcuni dei risultati più significativi.

Gruppo Orso

In base ai rilievi compiuti e agli elementi da più parti pervenuti, la popolazione di Orso bruno marsicano tuttora esistente nell’Appennino Centrale consisterebbe di oltre 80 individui, per la maggior parte gravitanti intorno allo storico Parco Nazionale d’Abruzzo, e presenti quindi essenzialmente in Abruzzo, Lazio e Molise; ma con sporadiche segnalazioni anche da Marche, Campania e Basilicata.

Va tuttavia sottolineato che nello stesso periodo sono stati perduti circa 30 individui ad opera soprattutto dell’uomo, con modalità diverse che verranno illustrate a parte. Non sembra avere fondamento, e comunque non è stata in alcun modo dimostrata, l’ipotesi dell’uccisione di giovani da parte di maschi adulti (aggressione intraspecifica).

Gruppo Lupo

La stima della popolazione di Lupo appenninico, alquanto più complessa, richiederà ancora qualche tempo. Importanti osservazioni riguardano nel frattempo il comportamento e le abitudini alimentari dei vari branchi, legati a diversi territori: dove in presenza di numerosi ungulati i danni dei lupi al bestiame domestico ben sorvegliato si riducono a percentuali limitate. Inoltre i predatori esercitano robusta azione di contenimento anche sui cinghiali (soprattutto subadulti), ben più dannosi e invadenti, a seguito degli sconsiderati ripopolamenti effettuati a scopo venatorio.

Il Gruppo richiama l’importanza di non abbandonare e smobilitare (come purtroppo finora avvenuto) il Centro Lupo di Civitella Alfedena, sottolineando che sarebbe un grave errore non rilanciare quello che negli anni Settanta fu l’epicentro dell’Operazione San Francesco, grazie alla quale questo magnifico animale venne sottratto all’estinzione con interventi ecosociologici integrati, ancor oggi considerati il miglior salvataggio di un predatore a livello euroeo.

Gruppo Lince

Le indicazioni raccolte per il Parco Nazionale d’Abruzzo e le zone limitrofe consentono di valutare la popolazione di Lince appenninica ad oltre 15 individui, con almeno 4 tane e vari casi di riproduzione accertati. Gli avvistamenti non sono del tutto infrequenti, soprattutto in alcune zone cruciali favorite da abbondanza di prede e da grande tranquillità.

Esistono anche altri nuclei vitali, sia nell’Appennino centro-meridionale (soprattutto in Basilicata e Calabria), che nell’Appennino settentrionale, dove però le linci presenti sarebbero diverse, con caratteri più affini alla Lince europea.

Conclusione

Va ricordato che, diversamente da altre metodologie di ricerca, tecnologica e dispendiosa, invasiva e prolungata, i cui risultati ben difficilmente vengono adeguatamente resi noti all’opinione pubblica e alla stessa comunità scientifica, le indagini dei Gruppi, frutto di un ampio lavoro collettivo con forti radici territoriali, e in parte già sperimentate in passato con successo in alcune zone dell’Unione Sovietica, sono caratterizzate soprattutto da:

- carattere intersettoriale e costante verifica attraverso esperienze, informazioni e analisi parallele;

- perseguimento non di censimenti individuali, ma di stime controllate, come è sempre preferibile per i grandi Carnivori vulnerabili e minacciati;

- invasività minima, costi irrilevanti e notevole effetto di coinvolgimento degli ambienti potenzialmente custodi e difensori di tale fauna;

- rapida disponibilità di risultati accettabili, essenziali a livello culturale, divulgativo e strategico.


Il Comitato Parchi ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alle indagini : oltre al Coordinatore Franco Tassi, vanno in particolare menzionati tra i molti ricercatori Francesco Mossolin, Luc Chazel, Muriel Da Ros, Marie Jeanne Koffmann, Marco Visci, Lorenzo Rossi, Silvia Cappiello, Luigi Ricci, Marco Spada, Claudio Bertarelli, Emanuele Pisarra, Giuseppe Cancelliere, Matilde Crocini, Gianni Berardi, Giovanni Roviello, Francesco Bevilacqua, Matteo Marchetti, Bruno Santori, Mario Pellegrini, Aurelio Manzi e Angela Natale.

(Fonte: Comitato Parchi)

COMITATO PARCHI - Comunicato stampa n. 46 / giugno 2008


Seconda opinione:

Orso bruno marsicano
Metodologia trasparente oggettiva e scientifica nella ricerca in corso - intervengono il Presidente Giuseppe Rossi e il Direttore Vittorio Ducoli
fotografia news
Notizia del 27/06/2008

Recentemente sono comparse sulla stampa e in televisione notizie che riferiscono dello stato della grande fauna nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in particolare dell’orso bruno marsicano, specie carismatica che costituisce l’elemento centrale dell’azione di conservazione del Parco.
Consapevole che uno dei principali pericoli per la conservazione consiste nell’inseguire le opinioni e le posizioni di coloro che, senza adeguata conoscenza e senza basarsi su dati scientifici attendibili, forniscono interpretazioni personali, il Parco ha intrapreso la via della trasparenza e della oggettività assicurate dalla applicazione del metodo scientifico, nella convinzione che solamente i dati ricavati con metodologie scientifiche esplicite e supportate dalle migliori competenze disponibili a livello mondiale costituiscano la base delle politiche di conservazione e di confronto con tutti i gruppi di interesse.
In particolare è attualmente in corso una specifica ricerca sull’orso coordinata dalla Direzione e dal personale tecnico e scientifico del Parco, condotta dalla Università di Roma La Sapienza, affiancata dall’Istituto Nazionale Fauna Selvatica, dall’Ufficio Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato e dai più titolati specialisti nordamericani esperti di specifici settori d’indagine.
Le stime attuali della popolazione di orso marsicano, condotte con metodologie basate su tecniche genetiche per il riconoscimento individuale dei plantigradi e sofisticate elaborazioni statistiche, indicano una popolazione di circa 50 esemplari.
In questi giorni è in corso un ulteriore affinamento delle stime attraverso un attento campionamento su tutto il Parco e la Zona di Protezione Esterna.
La cattura e marcatura di alcuni individui con radiocollari satellitari sta permettendo di verificare, per la prima volta e in modo dettagliato, gli spostamenti degli orsi e le situazioni di conflitto con le attività antropiche.
Ciò viene fatto con la massima cautela e attenzione, in modo da non arrecare danno agli animali e non incidere minimamente sulle loro abitudini di vita.
Infine, è importante precisare che gli orsi ritrovati morti per varie cause, sia naturali sia antropiche, negli ultimi 10 anni sono stati 24, purtroppo non pochi ma ben meno che negli anni precedenti.
Nonostante i notevoli sforzi di ricerca messi in campo, il Parco resta molto interessato a ricevere qualsiasi altra informazione fosse disponibile sullo stato delle sue popolazioni animali; tuttavia, affinché possano risultare utili alla causa della conservazione, questi debbono ovviamente provenire da istituzioni e organismi ufficiali e riconosciuti, tecnicamente e scientificamente organizzati e funzionali o da ricercatori e studiosi specializzati e competenti e devono essere necessariamente supportati da rigore metodologico, riscontri oggettivi, trasparenza e credibilità scientifica.
Le informazioni recentemente diffuse da fonti estranee a questa logica non sembrano di alcuna utilità alla conservazione.
Rischiano, piuttosto, di confondere l’opinione pubblica sulla sostanziale differenza che esiste tra un fatto scientificamente conclamato e semplici opinioni personali.
Infine, è opportuno ricordare che, per legge, la ricerca scientifica nel Parco da parte di terzi deve essere preventivamente approvata dall’Ente.
Oltre a quella dell’Ente Parco, al momento non risultano in corso ricerche sull’orso marsicano regolarmente autorizzate.

Comunicato Stampa n. 49

Marco
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