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 MONTAGNE D' ITALIA    Regione Abruzzo
 Majella d'acqua, di neve e di fiori.
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fabri64
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Città: Vitinia
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Inserito il - 03 giugno 2008 : 21:48:46 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Controlla la Mappa di Google dal Satellite

Nazione: Italia Regione: Abruzzo Provincia: PE Comune: Campo di Giove Localitŕ:
1 giugno 2008

Un'indimenticabile giornata all’insegna della natura, in uno degli ambienti più ricchi e insoliti del nostro Appennino.

Protagonisti, io e un amico di Pescara, grande conoscitore della Majella, con cui per 11 ore mi sono immerso negli angoli più suggestivi del grande massiccio. 11 ore trascorse in fretta che mi hanno lasciato un bagaglio di visioni che, come spesso accade in queste occasioni, rimarranno indelebili per tutta la vita.

Partenza alle 6,25 dalla boscosa Fonte Romana, 1250 mt. nei pressi della località turistica di Campo di Giove.

Il sentiero si svolge inizialmente in una interminabile faggeta costeggiando un ruscello ricco d’acqua che ci ha accompagnato per circa un ora.
Molto inquietante ma didattica, la lunga sciabolata lasciata da una vecchia e colossale slavina piombata alcuni anni fa in questo bosco. Numerosi ceppi di grandi alberi sradicati, sparsi e rotolati dappertutto per quasi un chilometro a testimonianza di uno degli aspetti più forti e distruttivi della natura. Interessante vedere i giovani faggi ripopolare la lunga lingua di bosco rasata dalla slavina.

Superato il limite dalla faggeta, intorno ai 1800 metri, iniziamo a fare lo slalom in ripida salita tra fitti cuscinetti di ginepri. La fascia del ginepro termina molto presto lasciando il posto ad erti prati punteggiati dai vivaci colori di orchidee gialle e rosa. Più su, qualche rado cespuglio di pino mugo quasi soffocato da incredibili distese di pulsatile e violette blu e gialle.

Il paesaggio botanico cambia ancora ed oltre il limite dei 2100 mt. il posto d’onore è riservato a rocce, pietraie e ghiaioni, conquistati da alcune colonie di selene acaulis e sassifraghe.

Distratti da tanta bellezza non ci accorgiamo della terribile rampa quasi verticale che tra una chiacchiera e l'altra, tra una foto e uno spuntino (ce la prendiamo comoda...) abbiamo quasi superato in un ora e mezza. Ed eccoci finalmente arrivati in cresta, pronti a svalicare. Siamo giunti ai 2390 mt. della “Forchetta Majella. Ci troviamo davanti ad uno dei più spettacolari ambienti del Parco Nazionale, un vasto altopiano carsico, una distesa piatta e cosparsa di nevai e piccoli laghetti di fusione, il tutto racchiuso da un anfiteatro di cime arrotondate sui 2500/2600 mt.

E’ il vallone di “Femmina Morta”, un toponimo non raro in Appennino. Dalle Alpi Apuane all’altopiano della Sila, esistono montagne con questo nome.

La fatica più importante è terminata. Da qui in avanti ci manterremo sempre intorno ai 2400 mt. scorazzando tranquillamente nei 5 km del vallone.

Tutto il paesaggio è immerso in un silenzio ancestrale reso ancor più grandioso e indescrivibile da quell’insieme di cime arrotondate e innevate che cingono interamente l’altopiano, riparandolo dai forti venti che difficilmente riescono a scendere dalle creste.
Macchie di crocus e di neve si intervallano a cuscinetti di selene acaulis ancora in veste invernale.
Al termine del vallone, dopo una lunghissima traversata su neve alta e molle in cui si sprofondava spesso fin oltre il ginocchio e che ci ha fatto fortemente rimpiangere un paio di racchette da neve, giungiamo all’incantevole lago effimero che riempie una leggera depressione del vallone. E’ un lago senza nome, indicato sulla cartina con la semplice denominazione di “laghetto”.

Noi lo chiameremo il “lago Amaro”

Il lago è di una bellezza straordinaria, circondato da estesi nevai, ghiaccio e isole di neve galleggianti, al cospetto del Monte Amaro che si riflette nelle sue acque. Ben visibile sulla bianca cima il punto rosso del bivacco Pelino a 2795 mt.
Il paesaggio è simile a quello piatto, acquitrinoso e innevato della tundra. Una tundra nostrana… ma capace di donare sensazioni uniche nella sua selvaggia dolcezza.

Ci sediamo sui sassi ad ascoltare quel silenzio assordante.
Il ronzio lontano di qualche insetto è l’unico rumore percepibile insieme al fruscio del vento nelle orecchie, ogni tanto.
Quello stesso vento leggero che increspava la superficie semi gelata del lago e che faceva sentire il debole suono dell’acqua, appena mossa, che gorgogliava tra le pietre.

Pace assoluta. Fusione con la natura.

In questi luoghi si può pensare o rimanere completamente assorti in un “nulla” che forse serve più di mille altri pensieri. Da questi luoghi non vorrei mai più andar via.
Rimaniamo qui un paio d’ore.

La nostra meta iniziale era il Monte Amaro ma ci abbiamo rinunciato per soffermarci maggiormente in questo ambiente e godere appieno del fenomeno del lago effimero che soltanto in questa stagione è presente prima di essere inghiottito inesorabilmente dall’assetato suolo carsico dell’altopiano.

L'inizio del sentiero con torrente e piccola cascata.
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Saliremo sugli altopiani dove passan le nubi ad una ad una, lente, a fior di neve come velieri su di un lago pallido - dal libro "Le parole della montagna"

Modificato da - fabri64 in Data 03 giugno 2008 22:16:43

fabri64
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Inserito il - 03 giugno 2008 : 21:52:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Pino mugo
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Orchidea
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Pulsatille contro il cielo
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Lungo il sentiero
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Modificato da - fabri64 in data 03 giugno 2008 21:53:29
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fabri64
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Inserito il - 03 giugno 2008 : 22:05:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Il passo San Leonardo visto da un'altezza di 2100 mt.
Si nota a sinistra, nella piana, la città di Sulmona.
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Bouquet di pulsatille
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Modificato da - fabri64 in data 03 giugno 2008 22:06:56
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fabri64
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Inserito il - 03 giugno 2008 : 22:12:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La cresta di Forchetta Majella sta per essere superata.
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Ed eccoci finalmente arrivati ai 2390 del valico.
Da adesso in avanti scorazzeremo tra fiori, nevai e laghetti.
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Crocus
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Disgelo
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fabri64
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Inserito il - 03 giugno 2008 : 22:15:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Germogli di stelle alpine.
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Il monte Amaro in veste semi invernale.
Massima vetta del massiccio, 2795 mt.
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Modificato da - fabri64 in data 03 giugno 2008 22:17:33
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fabri64
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Inserito il - 03 giugno 2008 : 22:22:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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Un fitto cuscinetto di silene acaulis in un lieve accenno di risveglio. nel frattempo una sassifraga vi ha trovato ospitalità.
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Il monte Amaro. Si nota il cima il puntino rosso del bivacco Pelino.
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fabri64
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Inserito il - 03 giugno 2008 : 22:27:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giochi d'acqua e neve sulle rive del laghetto.
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Eccomi...
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Ancora giochi di neve e acqua.
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fabri64
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 03 giugno 2008 : 22:31:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sulla via del ritorno si svalica di nuovo per ridiscendere a valle
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Uno sguardo alle creste oltre i 2500 mt. accarezzate da banchi di nuvole.
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Ed infine un saluto a tutti da un caratteristico vecchio fontanile nei pressi del passo San Leonardo

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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
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Biologia Marina

Inserito il - 04 giugno 2008 : 05:59:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Belle Immagimi di posti stupendi con una natura meravigliosa. Grazie.

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)

Modificato da - argonauta in data 04 giugno 2008 06:00:11
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mico167
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Città: Castelbuono
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Inserito il - 04 giugno 2008 : 08:10:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di fabri64:

...Pace assoluta. Fusione con la natura.

In questi luoghi si può pensare o rimanere completamente assorti in un “nulla” che forse serve più di mille altri pensieri. Da questi luoghi non vorrei mai più andar via...



Sono rimasto incantato guardando le tue belle foto, e leggendo la cronostoria dell'escursione. Complimenti
Grazie

Domenico
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fabri64
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Città: Vitinia
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 04 giugno 2008 : 09:46:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di argonauta:

Belle Immagimi di posti stupendi con una natura meravigliosa. Grazie.
Mario

Grazie a te per l'apprezzamento!

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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

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Inserito il - 04 giugno 2008 : 09:52:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mico167:

Messaggio originario di fabri64:

...Pace assoluta. Fusione con la natura.

In questi luoghi si può pensare o rimanere completamente assorti in un “nulla” che forse serve più di mille altri pensieri. Da questi luoghi non vorrei mai più andar via...



Sono rimasto incantato guardando le tue belle foto, e leggendo la cronostoria dell'escursione. Complimenti
Grazie

Domenico

Grazie Domenico, quella mia frase che hai citato è quasi una filosofia per chi sa andare in montagna con il giusto spirito.
Per le foto... beh, la tecnica è stata un po' osteggiata dal tipo di tempo. Aria di scirocco e cielo bianchiccio che rovina le foto, ma va bene lo stesso.

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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


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Inserito il - 04 giugno 2008 : 10:49:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Esperienza straordinaria e foto emozionanti!

Hai fatto anche delle bellissime foto alla rara saxifraga latina (quella rossa).

Angela e Gianni
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Stekal
Moderatore


Città: CANTU'
Prov.: Como

Regione: Lombardia


4435 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 04 giugno 2008 : 11:00:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Reportage molto bello!




Stefano
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stefano84
Utente Junior


Città: Orvieto
Prov.: Terni

Regione: Umbria


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Inserito il - 04 giugno 2008 : 13:27:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
invidia......tanta invidia

complimenti per il reportage, che posti meravigliosi

ciao
stefano

If there's a God, up in the sky, looking down, what must be think on what we've done to the world that he created
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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 04 giugno 2008 : 15:53:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
GRAZIE a tutti... troppo buoni.

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