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 Dalle Shetland: piante medicinali... preistoriche
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vladim
Moderatore trasversale


Città: Milano
Prov.: Milano

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Inserito il - 20 ottobre 2020 : 19:16:51 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

24 luglio 2006

Al termine della visita al sito archeologico di Old Scatnees (punta sud dell’isola di Mainland), la guida ci mostra un giardinetto dicendo che vi fioriscono le piante che le genti dell'età del ferro utilizzavano, per lo più per uso medicinale: fra le altre i cartellini indicano Achillea macrophilla, Amaranthus viridis, Plantago maritima e Trifolium pratense, le cui foto posto nell’ordine.
E’ corretta l’identificazione? A me la seconda e la quarta non convincono.
Grazie




Rumex sp.
Dalle Shetland: piante medicinali... preistoriche
152,04 KB
Achillea millefolium
Dalle Shetland: piante medicinali... preistoriche
152,6 KB
Plantago major, Plantago maritima e Plantago lanceolata
Dalle Shetland: piante medicinali... preistoriche
296,23 KB
Trifolium pratense
Dalle Shetland: piante medicinali... preistoriche
174,08 KB

Forest
Moderatore Tutor


Città: Sesto San Giovanni
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Inserito il - 20 ottobre 2020 : 19:32:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A me parrebbe corretta, scambiando tra di loro i primi due nomi.


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vladim
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Inserito il - 20 ottobre 2020 : 20:49:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Forest:

A me parrebbe corretta, scambiando tra di loro i primi due nomi.


Certo, lo scambio è un mio errore di copiatura.

Per i miei dubbi, avevo pensato ad un Rumex (invece che Amaranthus), ed il trifoglio mi pareva piuttosto diverso da quello che conosco: Link

Grazie
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baudino
Moderatore

Città: Robilante
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Flora e Fauna

Inserito il - 23 ottobre 2020 : 18:52:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rumex sp. : R. aquaticus, R. crispus, R. longifolius?
A. millefolium L. *
Plantago major, Plantago maritima, Plantago lanceolata ( da sinistra a destra)
Trifolium pratense L. **



* The common plant is var. millefolium. Var. compacta occurs in coastal areas in western Great Britain and in the mountains. It also occurs
in France. Var. villosa is on the north coast of Scotland south to Argyll, the Hebrides, Shetland and the west coast of Ireland. It also occurs in the Baltic, and in the Faeroes and Iceland. Var. densiloba occurs in sandy areas on the East Anglian coast. A. millefolium has been used medicinally for a great variety of purposes from early times and contains two alkaloids, achillein and moschatinm, and an ethereal oil which is responsible for its aromatic scent.
**
Native. Grassy places, waste and rough ground. Common throughout Great Britain and Ireland. Most of Europe; west and central Asia; North Africa; Atlantic
Islands; introduced elsewhere. Eurosiberian Temperate element. Var. pratense is the commonest native plant, especially in non-agricultural areas. Var. sativum was formally grown in agricultural areas where it escaped and was widely naturalised in Great Britain and Ireland. Very little is now grown, but the variety is still naturalised. It has recently been included in wild fl owers seed planted round the grass margins of fi elds in Cambridgeshire. Var. americanum is native of parts of south-east Europe. It was introduced into cultivation in the rest of Europe via North America. Specimens have been seen from as far apart as southern England and Shetland, and Co. Donegal and Co. Mayo, but it is not known if it still occurs. It appears also to be in wild fl ower seed. Specimens of var. villosum have been seen from South Uist and Shetland in central areas. It also occurs on the coast of the south Baltic. Var. parvifl orum is a widely occurring monstrosity which is included because it is often confused with unrelated species.

bruno
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vladim
Moderatore trasversale


Città: Milano
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Regione: Lombardia


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Inserito il - 23 ottobre 2020 : 21:51:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
1) Allora avevo visto giusto, pensando fosse un Rumex .

2)Nel testo si legge: "... Var. villosa is on the north coast of Scotland south to Argyll, the Hebrides, Shetland and the west coast of Ireland.", quindi potrebbe essere lei.

3)Ok., alle due a sinistra non avevo neppure fatto caso.

4) Nel testo si legge:"...Specimens of var. villosum have been seen from South Uist and Shetland in central areas". Potrebbe quindi trattarsi di questa varietà, che immagini in rete appare più simile a quella dei questa foto che non quella dei "nostri" prati.

A questo punto nasce la domanda: che differenza c'è tra varietà e sottospecie?

Grazie

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baudino
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Città: Robilante
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Regione: Piemonte


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 ottobre 2020 : 14:15:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A questo punto nasce la domanda: che differenza c'è tra varietà e sottospecie?

mi avevi già posto questa domanda a Maggio. Ti rimando a quel post
Link
Per capire meglio cosa voglia dire isolamento geografico e speciazione potresti leggere questo articolo sulle viole (straordinarie!) presenti sulle isole hawaiane
Link

bruno
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vladim
Moderatore trasversale


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Prov.: Milano

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34172 Messaggi
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Inserito il - 24 ottobre 2020 : 15:24:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di baudino:

A questo punto nasce la domanda: che differenza c'è tra varietà e sottospecie?

mi avevi già posto questa domanda a Maggio. Ti rimando a quel post
Link
Per capire meglio cosa voglia dire isolamento geografico e speciazione potresti leggere questo articolo sulle viole (straordinarie!) presenti sulle isole hawaiane
Link



L'ho detto mille volte che la mia memoria
non è più quelle che avevo a... a 60 anni!

Comunque, ora ricordo che quella conclusione mi aveva lasciato molti dubbi, e qui mi dici "...per capire meglio cosa voglia dire isolamento geografico e speciazione";...ma se (come detto nella discussione precedente di cui m'ero scordato) le diverse "varietà" condividono lo stesso areale, tra loro non c'è isolamento geografico.

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baudino
Moderatore

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Flora e Fauna

Inserito il - 24 ottobre 2020 : 21:10:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le specie si evolvono. Alla base della loro evoluzione vi sono mutazioni, duplicazioni, delezioni ecc genetiche. Queste alterazioni del genoma possono conferire o meno agli individui che ne sono portatori un vantaggio evolutivo ( per esempio un maggior successo riproduttivo in un determinato ecosistema, per esempio un'isola o una catena montuosa) . Se non comportano nè vantaggi nè svantaggi si definiscono neutre. Gli individui che hanno un vantaggio evolutivo tendono col tempo a sostituirsi in quel determinato ecosistema alla specie da cui si sono originati. E' così che si formano le sottospecie. Col tempo, se la sottospecie rimane isolata accumulerà altre mutazioni fino a diventare una specie distinta. Se le mutazioni che insorgono in una specie o una sottospecie non sono tali da conferire un vantaggio evolutivo e allo stesso tempo non sono penalizzanti esse rimarranno in una popolazione in una percentuale più o meno significativa: è così che si formano le varietà o le forme,
Quando però mutano le condizioni climatiche (per es. una glaciazione) o nell'ambiente viene introdotto un agente patogeno ( per es. un virus) le varietà possono disporre di un vantaggio evolutivo che non avevano nelle condizioni precedenti. Una varietà può casualmente essere resistente al virus oppure più resistente al freddo. Rapidamente diventerà la specie dominante e alla fine la sola ad occupare quell'habitat.

bruno
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vladim
Moderatore trasversale


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Inserito il - 24 ottobre 2020 : 21:47:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Grazie!
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