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 Galleria Tassonomicadi 
	Natura Mediterraneo
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                | Autore |  Discussione  |  |  
                | Claude54Utente Senior
 
     
 
                Città: Roma
 Regione: Lazio
 
 
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                | andrea93Utente Senior
 
     
 
 
 
                Città: MilazzoProv.: Messina
 
 Regione: Sicilia
 
 
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 Biologia Marina
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                      |  Inserito il - 19 dicembre 2011 :  19:14:48     
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                      | La carenatura mi fa pensare ad Aegopis italicus, famiglia Zonitidae 
 
  Andrea ___________________________________________
 
 < ...Ognuna delle milioni di conchiglie vuote portate dal mare sulle spiaggie di tutto il mondo ha una sua storia... >
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                | garagoloModeratore
 
     
 
 
 
                Città: Cerretti di Santa Maria A MonteProv.: Pisa
 
 Regione: Toscana
 
 
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 Flora e Fauna
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                      |  Inserito il - 19 dicembre 2011 :  20:33:18     
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                      | Sono d'accordo ! 
 Ottime le foto, sembra di entrarci dentro !!!!
 
 Ale
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                | FabiomaxModeratore
 
     
 
 
 
                Città: CefalùProv.: Palermo
 
 Regione: Sicilia
 
 
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 Flora e Fauna
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                      |  Inserito il - 19 dicembre 2011 :  20:56:06     
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                      | Una profondità di campo eccezzionale !  Che macchina usi ?
 
 
 Sicilia: bellissima per natura
 
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                | Claude54Utente Senior
 
     
 
                 
                Città: Roma
 Regione: Lazio
 
 
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                      |  Inserito il - 19 dicembre 2011 :  21:28:34     
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                      | Grazie a tutti, la macchina è una Nikon D90 ma le ultime due ho preferito farle con il focus stacking proprio per aumentare la profondità di campo.  
 Claudio
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                      |  |  |  
                | fernUtente Senior
 
     
 
                 
                Città: Vicenza
 
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 Flora e Fauna
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                | SubpotoModeratore
 
      
 
 
 
                Città: RomaProv.: Roma
 
 Regione: Lazio
 
 
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                      |  Inserito il - 21 dicembre 2011 :  23:09:45     
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                      | Molto interessante questa segnalazione dell'articolo del Meli, uno dei maggiori malacologi romani(come siamo messi male),non conoscevo questo lavoro ma è proprio da questo che parte l'equivoco della presenza di Marmorana signata sul Circeo dove in anni di studi non l'ho mai trovata ne viva ne morta.
 La segnalazione di Aegopis italicus sui Monti Prenestini può essere confermata,sul forum abbiamo la segnalazione per il Monte Guadagnolo la cui sommità dista solo 2 Km dal Santuario della Mentorella citato da Meli.
 Alcune perplessità destano i ritrovamenti fossili alle porte di Roma sulla Via Flaminia inglobati nei tufi gialli.
 Da un esame della geologia della zona risulta che quelle formazioni sono state generate da eruzioni dell'ormai perduto vulcano di Sacrofano come risulta dagli studi pubblicati su questo sito:
 
 Link
  
 che riporta una datazione piuttosto precisa: "Intorno a 514.000 anni fa, altre eruzioni esplosive formarono il deposito chiamato Tufo Giallo di Prima Porta.".
 
 Sempre dallo stesso studio  si legge:
 "Uscendo dal Raccordo Anulare per un breve tratto lungo la Via Flaminia, all’altezza di Prima Porta si vede il Tufo Giallo di Prima Porta che si appoggia sopra prodotti dei Colli Albani (Tufo del Palatino). Altri affioramenti si trovano sulla via Tiberina, da Grotta Oscura in direzione di Roma e nella continuazione della Via Flaminia da Prima Porta verso Labaro, Saxa Rubra e Grottarossa."
 
 Questi due depositi vulcanici poggiano sulle argille del fondale marino pio/pleistocenico presenti lungo tutta la bassa valle del Tevere.
 
 La domanda è: cosa facesse un Aegopis italicus in un ambiente simile dove oggi non sopravviverebbe neanche mezza giornata, oggi lo si trova solo in ambienti freschi umidi in presenza di calcari fessurati che fungono da zona rifugio.
 
 Le risposte potrebbero essere moltissime, da un deposito fluviale trasportato dal Tevere da zone calcaree a monte o più probabilmente da una specie con esigenze ecologiche diverse da quella attuale, in fondo penso che 500000 anni siano sufficienti per una speciazione.
 
 La collezione Meli è conservata nel Museo Civico di Zoologia del Com. di Roma, se mi sarà possibile cercherò di accedere per chiarire questi dubbi che Meli ci ha lasciato aperti, sempre che questo materiale sia ancora presente nella collezione.
 
 
 
 
 La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
 
 Sandro
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                      |  |  |  
                | Estuans InteriusModeratore
 
     
 
                 
                Città: PisaProv.: Pisa
 
 Regione: Toscana
 
 
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 Biologia Marina
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                      |  Inserito il - 22 dicembre 2011 :  22:40:22     
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                      | |  |  | Messaggio originario di Subpoto: 
 La collezione Meli è conservata nel Museo Civico di Zoologia del Com. di Roma, se mi sarà possibile cercherò di accedere per chiarire questi dubbi che Meli ci ha lasciato aperti, sempre che questo materiale sia ancora presente nella collezione.
 
 
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 Se è quello che il Meli chiama Zonites sp., il Meli stesso dice di averlo accidentalmente tritato.
 
 Joachim
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                      |  |  |  
                | SubpotoModeratore
 
      
 
 
 
                Città: RomaProv.: Roma
 
 Regione: Lazio
 
 
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 Tutti i Forum
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                      |  Inserito il - 22 dicembre 2011 :  23:16:18     
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                      | L'esemplare andato perduto a cui si riferisce Meli è quello recente trovato a 900 m sulla mulattiera che porta la Santuario della Mentorella, sulla determinazione non dovrebbero esserci dubbi,c'è la mia segnalazione sui Monti Prenestini di Aegopis italicus, nel comprensorio non esistono altri grandi zonitidi che possano creare confusione.
 Più interessante sarebbe sapere cosa sono quelle forme fossili di 500000 anni fa.
 
 
 
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 Sandro
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